29 giugno 2009

ECOPASS. DECIDONO DI NON DECIDERE


Sulla vicenda dell’Ecopass bisognerà pur decidere qualcosa. Si era detto che dopo un anno di sperimentazione si sarebbe consultata la città, ma per ora non è successo niente. L’Amministrazione Moratti all’inizio dell’anno ha strombazzato a destra e a manca i “grandi risultati della grande innovazione” ma poi, pian piano, sono emersi dati reali ben diversi.

Il Corriere della Sera del 28 maggio, in cronaca milanese, con ben tre articoli dava il quadro del fallimento dell’esperienza fatta. Sull’inquinamento rigorose valutazioni di esperti epidemiologi hanno detto che l’influenza sul dato della città è stato nullo.

(e il fondino di Sergio Harari ha sottolineato come diffondere dati non attendibili e non verificati da parte dell’Amministrazione sia cosa grave: ” la scienza è una cosa seria”) Circa il traffico in centro dopo i primi mesi che avevano registrato un calo significativo, favorendo la velocità commerciale dei mezzi pubblici, tutto è tornato se non come prima quasi, mentre l’unico elemento positivo è stato il contributo a una maggior sensibilità ambientale.

Ci sono state troppe deroghe nella definizione dei divieti? Bisogna forse impedire ogni deroga? Il parziale rinnovo del parco macchine dei milanesi ha incrementato l’ingresso nella zona delle ormai più numerose auto dotate dei requisiti richiesti? O bisogna aumentare le tariffe come suggerisce il consigliere comunale Fedreghini, sulla base dell’esperienza di Londra? Insomma “che fare?”, se anche Lega Ambiente che aveva caldamente appoggiato l’iniziativa è giunta recentemente a dire che è stato un fallimento?

Che l’area dell’Ecopass fosse troppo piccola per determinare qualcosa di positivo sul tasso d’inquinamento della grande Milano era facilmente prevedibile. Che portasse qualche beneficio temporaneo sulla circolazione in centro era pure prevedibile. Ma solo se ci si scorda del grave errore fatto dal centrodestra milanese di annullare il blocco delle auto entro la Cerchia dei Navigli, che i milanesi avevano deliberato in una consultazione popolare nel 1985!

Che il costo degli impianti di controllo e monitoraggio per la realizzazione dell’esperimento sia stato ingente è certo, tanto che mai l’Amministrazione ha fornito dati precisi al riguardo. Ci sono state stime circa un possibile equilibrio dei costi con i ricavi delle multe per le infrazioni alla disciplina Ecopass nel corso del 2008. Ma sono appunto stime, non dati certi. Comunque è stato un costo notevole, di qualche milione di €.

Che fare allora? Abolire le deroghe? Aumentare le tariffe?

Perché non fare una scelta più coraggiosa?

Interpelliamo i cittadini per sapere se sono d’accordo a chiudere al traffico privato (fatti salvi i residenti) nell’area compresa dalle mura spagnole!

Non ci sarebbe nessun costo aggiuntivo poiché gli impianti di controllo già ci sono. L’effetto antismog ci sarebbe, poco ma sempre meglio dell’Ecopass (c’è stato ricordato che c’è inquinamento anche da attrito delle gomme e non solo da gas di scarico). L’effetto anticongestionamento del traffico sarebbe certo. L’ATM avrebbe un’occasione (non eludibile) per incrementare la capacità di trasporto delle linee del metro e dei mezzi di superficie, uscendo dalla visione micragnosa che l’ha caratterizzata in questi anni.

E il Sindaco uscirebbe finalmente dalla bambagia delle pubbliche relazioni per affrontare un tema urbano con la dovuta serietà.

E’ fantapolitica? Spero proprio di no, per il bene della città.

 

Maurizio Mottini



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