12 febbraio 2014

NUTRIRE IL CEMENTO ENERGIA PER LA MORTE AMBIENTALE


L’inquinamento atmosferico è cancerogeno! La conferma viene dall’Agenzia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le popolazioni più a rischio sono quelle delle aree urbane, le più esposte al particolato atmosferico che avvelena l’aria.

05natale06FBNell’area metropolitana milanese, che occupa il primo posto in Europa per la concentrazione di inquinanti derivanti dal traffico su strada e dal mix di attività economiche e cementificazione residenziale, si registra una concentrazione di PM10 e PM2,5 che va oltre i 47 mg/m3 di livello medio annuo: il doppio della soglia di tollerabilità indicata dall’OMS (20 mg/m3).

Leggere le scelte politiche, e quelle riguardanti in particolare le infrastrutture, dal punto di vista della salute e qualità della vita, dell’ambiente e del paesaggio, può favorire maggiore consapevolezza e impegno civico per cambiare alla radice la cultura del capitalismo liberistico e selvaggio e la politica dominante, fondata su una visione quantitativa finanziaria speculativa dell’economia e dello sviluppo urbano, che scatena i peggiori appetiti di appropriazione privata e di consumo scriteriato dei quattro elementi vitali (terra,aria,acqua, energia).

A Milano, il cambiamento nella direzione della qualità e dell’eco-sostenibilità, pur abbozzato nel programma elettorale del centro-sinistra, è sostanzialmente rimasto sulla carta. L’Expo diventa una specie di cavallo di Troia per continuare con la politica della cementificazione e delle grandi opere autostradali e del consumo di suolo.

Nel piano delle opere pubbliche (2014-2016) sono previsti ben 422 milioni 622 mila euro per nuove strade e infrastrutture di trasporto privato su gomma nel solo territorio del comune di Milano. Si sottraggono così investimenti necessari e urgenti per rafforzare e migliorare il trasporto pubblico e per razionalizzare la rete viaria esistente, inadeguata alla mobilità tra i quartieri e spesso ridotta a un colabrodo.

In nome dell’Expo si sta costruendo il primo tratto di nuova autostrada in città – la famigerata Gronda Nord ovvero SIN (Strada Interquartiere Nord), osteggiata a ragion veduta da oltre trent’anni dai cittadini. 105 milioni di euro per collegare Via Eritrea con la tangenziale e il sito dell’Expo, e per servire il grande piano di cementificazione di Cascina Merlata. L’arteria spaccherà Quarto Oggiaro ed emarginerà i suoi luoghi storici. Si abbatteranno alberi e si aggraverà l’inquinamento, in plateale contraddizione con lo stesso piano di zonizzazione acustica.

Nella Commissione del Consiglio di Zona 8 del 19 dicembre scorso, l’assessore ai Lavori Pubblici, Carmela Rozza, ammetteva il grave impatto dell’opera e giustificava la “violenza sul territorio” perché lo chiede Expo! Nonostante le proposte alternative di razionalizzazione della rete viaria esistente e di miglioramento del trasporto pubblico avanzate dai comitati nogronda, conosciute ormai da oltre un ventennio!

Sul versante est la Gronda Nord / SIN è prevista (biennio 2015/2016) come collegamento tra Nodo Gobba della Tangenziale, Via Adriano e Viale Monza: 73 milioni di euro! Quest’altro aggancio autostradale a Milano (mai messa in discussione come città monocentrica!), se fosse realizzato devasterebbe i quartieri della periferia est: da Crescenzago, Gobba, Adriano, fino a Viale Monza e Precotto, sfregiando il Parco della Media Valle del Lambro e deturpando il patrimonio ambientale e storico del Canale Martesana.

L’altra opera, nel nome del dio Expo, è la cosiddetta Via d’acqua presentata, per la candidatura al BIE, dal sindaco Letizia Moratti e dall’intero establishment del potere che conta. Abbandonato il megaprogetto originario, rimane il nome altisonante che nasconde una ben diversa e misera realtà: un semplice canale scolmatore delle acque del laghetto del sito Expo da riversare nel Naviglio Grande, a San Cristoforo, un manufatto di circa 20 km di lunghezza, 50 centimetri di altezza, 2 metri di larghezza, con una portata d’acqua massima di 2,70 m3 / sec., addirittura un terzo di quella delle rogge. Un’enormità i fondi stanziati: 89 milioni di euro pubblici per un ridicolo canale che rovinerà quattro parchi (Pertini, Trenno, Bosco in città e quello delle Cave).

I suoi geniali ideatori e promotori non si sono ancora resi conto che si tratta di un’opera micidiale, dannosa, costosa e inutile? Sin dal 2012, i cittadini più impegnati e i loro comitati e associazioni lo giudicarono negativamente. Il Comitato dei Navigli mise in evidenza anche l’estraneità al paesaggio dei Navigli della passerella ciclopedonale di collegamento, prevista a forma di grande gazebo, nel punto terminale del canale tra San Cristoforo e il cavalcavia Giordani. Italia Nostra suggerì un progetto diverso: un tracciato che salvaguardasse i parchi e valorizzasse il ricco patrimonio delle acque, con una riduzione dei costi di un quinto e una possibilità di risorse per migliorare l’intero sistema dei navigli e dei canali dell’ area metropolitana!

Si sperava nella Giunta Pisapia, anche in considerazione degli impegni elettorali per un governo della città aperto alla partecipazione democratica e per un Expo sostenibile e diffuso. Purtroppo si è presa la strada della pedissequa continuità con la precedente amministrazione. Risultato: lo scontro con la cittadinanza attiva, informata e consapevole. Al comitato Noexpo, che si oppone sin dall’inizio all’expo del cemento e della speculazione, si è aggiunto il comitato Nocanal che oltre a denunciare la negatività dell’opera rilancia la proposta di Italia Nostra. Presidi tendenti a impedire l’avvio dei cantieri, manifestazioni al Palazzo della Regione e a Palazzo Marino. Qualche promessa di interramento di tratti del canale non risolve il problema. È generale la consapevolezza che si potrebbe ancora fare in tempo a cambiare e mettere in cantiere il progetto di Italia Nostra. Sono state raccolte migliaia di firme. C’è una petizione online al sindaco Pisapia. C’è la presa di posizione critica dei Comitati X Milano, i vecchi Comitati elettorali x Pisapia. Con una lettera al Sindaco denunciano “‘inutile ” e “devastante” opera e si schierano con i cittadini. Con un avvertimento pesante e amaro: “La responsabilità della municipalità, piegata alle decisioni di Expo, mette in seria discussione il movimento che ha decretato la vittoria di questa compagine politica per la quale i Comitati X Milano hanno lavorato ‘mettendoci la faccia’ in ogni angolo della città”.

 

Giuseppe Natale

Forum Civico Metropolitano



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