5 febbraio 2014

PROGETTO BRAND MILANO. LO STATO DELL’ARTE


Alcuni mesi fa ArcipelagoMilano mi intervistò per chiedere conto dello stato di un progetto annunciato ma poi non più segnalato sui radar della cronaca. Il progetto Brand Milano, per portare in emersione i temi identitari e di immagine della città – in una lettura storica e attuale, locale e globale – con lo scopo di rilanciare il dibattito pubblico su un tema sentito e per promuovere, in forma collettiva, impulsi al nuovo racconto della città. Quello che si dovrà fare in occasione in Expo 2015 e oltre.

07rolando05FBDissi in quell‘intervista video – nella qualità di presidente di un comitato insediato presso l’Assessorato alle Attività Produttive, Turismo, Commercio e Marketing, comitato che opera in regime di volontariato civile – che malgrado l’attenzione personale del Sindaco all’avvio di quel programma e alla riconosciuta pertinenza di quell’approccio rispetto ai problemi di sviluppo e di internazionalizzazione della città (il tema della identità competitiva) vari fattori avevano ritardato l’attuazione. Per cui, allora, concludevamo con auspici, pur con qualche preoccupazione.

Credo sia doveroso accogliere ora la richiesta di un aggiornamento.

Poco dopo, infatti,cioè nel pieno dell’estate, il Comune e la Triennale hanno sottoscritto una convenzione che trasferisce i compiti di attuazione all’ente che ha certamente i maggiori requisiti per presidiare un percorso di studio, di proposta, di partecipazione, di dibattito e di riorganizzazione culturale e civile della materia. Cosa che dall’autunno in poi ha consentito di passare dallo studio alla realizzazione. La delibera di “convenzione” è pubblica, alcuni giornali hanno riferito e più recentemente a Palazzo Marino l’aggiornamento del timing è stato annunciato. Ma persiste in argomento un’informazione fragile. Dunque la situazione attuale (cioè a fine gennaio) è la seguente:

* dopo assegnazione dell’incarico per gara, l’istituto di ricerca IPSOS diretto da Nando Pagnoncelli ha avviato le rilevazioni sull’identità di Milano (cittadini residenti e city-users) e sull’immagine (nazionale e internazionale della città);

* il Comitato Brand Milano si è allargato a tre nuovi membri (il direttore di Altagamma professor Armando Branchini, la direttrice di Fondazione Milano Monica Gattini e il direttore della Rai di Milano Roberto Serafini);

* le indagini sulla mediatizzazione di Milano (comprensiva di focus sulla stampa estera accreditata) sono state affidate al proessor Guido Di Fraia, sociologo specialista della materia;

* le rilevazioni presso gli istituti internazionali di ranking dell’immagine delle città del mondo sono state avviate con la collaborazione del professor. Daniele Comboni;

* la progettazione della mostra da svolgere in città e riassuntivamente in Triennale sul tema “Brand Milano” (in parallelo al prossimo e ormai imminente Salone del Mobile) è stata affidata da Triennale all’architetto Michele De Lucchi che annuncerà prossimamente il concept;

* il quadro di eventi comunicativi e di partecipazione che si svolgeranno in città per creare animazione culturale attorno al tema sono allo studio della Fondazione Milano per coinvolgere operativamente i giovani partecipanti delle Scuole che fanno capo alla Fondazione;

* un documento di sintesi su ciò che emergerà dal quadro descritto è previsto per la primavera;

* su quel documento si svolgerà in Triennale prima dell’estate un forum internazionale che chiamerà a discutere operatori ed esperti locali, nazionali e internazionali secondo un programma che a brevissimo sarà valutato dal Comune, come snodo della fase finale di riorganizzazione dello storytelling della città in occasione di Expo 2015.

Dunque il programma è partito e siamo alla vigilia di una importante emersione di dati e quindi nelle condizioni di preannunciare le condizioni concrete di un prezioso dibattito pubblico che inciderà sulla coesione culturale della città e sulle condizioni di assicurare a tutti i soggetti che sono parte della rappresentazione identitaria della città un contributo reale a una fase in cui su questo tema contano le tre condizioni che abbiamo sempre segnalato come caratterizzanti di un approccio civile e democratico;

* concezione del “brand” non tanto come segno grafico ma come perimetro del patrimonio simbolico della comunità;

* nessun dirigismo sui contenuti;

* sforzo di tenere in connessione e in tensione ciò che appartiene alla tradizione e ciò che appartiene al cambiamento innovativo della città.

 

Stefano Rolando



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