22 gennaio 2014

MILANO COME AMBURGO E BERLINO? CELO CELO MANCA


Regno animale, vegetale, minerale, uomini piante e auto si contendono l’universo cittadino: in palio la qualità della vita, possibilmente degli umani. Le alleanze tra i regni sono variabili e determinano gli sviluppi a breve e a lungo termine delle città. La città di Amburgo nei giorni scorsi ha presentato un piano ambizioso, si chiama Grünes Netz, rete verde, e prevede la realizzazione di nuovi percorsi esclusivamente dedicati alle biciclette e ai pedoni collegati con quelli già esistenti e in grado di unire in modo sicuro le aree verdi presenti in città, in un continuum dal centro alla periferia al fuori città. L’obiettivo dichiarato è quello di eliminare la necessità dell’auto entro venti anni. A Milano negli stessi giorni battaglie in corso nei Consigli di Zona 3 e 6, la contesa: il posto auto sotto casa.

05mattace03Il gruppo di genitori interscuole del quartiere Tortona Solari ha lavorato sul progetto Zone 30 per garantire la sicurezza dei propri figli: ancora vivo e doloroso il ricordo di Giacomo, il bimbo di 12 anni morto in via Solari tra un tram e una macchina. Il piano è stato approvato, si teme ora il rinvio dell’inizio dei lavori: “solo” il 90% dei posti auto esistenti è stato garantito, c’è chi chiede ancora modifiche, forse propiziando un impaludamento del progetto. Comodità versus sicurezza: la sosta sotto casa come esigenza legittima, ma veramente prioritaria? Sembra essere un più noto conflitto sui diritti acquisiti, quelli dei nuovi arrivati, i più giovani e deboli, devono lottare per affermarsi.

Via Castel Morrone, Consiglio di Zona 3: lo scontro è sulla sosta delle auto sotto alberi, sul marciapiede. I filari di bagolari e due parterre alberati, una sorta di parco lineare che l’amministrazione vorrebbe diventasse una vera e propria area verde, liberandola dalle auto. I cittadini detective rilevano che un’auto su due parcheggia sulle strisce gialle o blu senza averne diritto, e che la metà delle auto sotto gli alberi non ha il pass. Come invertire la tendenza? Si discute sulla transizione, ma nessuno sembra metterne in discussione la gratuità. Anche in questo caso lo si considera un diritto acquisito dei residenti. Da più di venti anni a Berlino gli abitanti pagano un pass per parcheggiare nella via di residenza, pass che ovviamente sono in numero limitato.

Con il car sharing, recente evoluzione della specie del regno minerale, si apre a Milano una stagione di nuove alleanze: “sono già più di 60 mila gli abbonati di Car2go per oltre 20 mila noleggi a settimana, un record assoluto per gli esperimenti di car sharing in Europa” (CorSera 20.1.14): la flotta di Smart è in aumento, passerà da 600 a 800. “Con oltre 26 mila clienti iscritti, raggiunti al ritmo di quasi 1.000 iscrizioni al giorno, e circa 35 mila noleggi, Eni festeggia il primo mese di attivazione del car sharing Enjoy a Milano” (Affari Italiani 21.1.14), con un’offerta di 650 tra Fiat 500 e 500L. Il grande successo del car sharing sembra far felici tutti, è “smart”, è “funny”, non si ha più il fardello della responsabilità, della cura della manutenzione, non paghi il parcheggio e neanche l’Area C, la usi e al resto pensiamo noi (enjoy!): i milanesi sembrano davvero convinti a liberarsi almeno della seconda auto, il regno animale e vegetale festeggiano.

Berlino è un passo avanti e dice sì a un ambizioso piano di e-mobility per sollecitare il trasporto privato che non inquina: da lampioni della luce lungo le strade a punti di ricarica per la propria auto elettrica. Il progetto è di Ubricity, una start-up locale, che punta ad aumentare punti di ricarica riuscendo allo stesso modo a rendere semplice il metodo di pagamento: tutto grazie a un cavo speciale che connetterà l’auto alle centraline (nei lampioni per strada, a casa, sul lavoro …), niente più costose stazioni di rifornimento. “Una scheda sim posta all’interno della stessa vettura invierà il dato sulla quantità di energia immessa a Ubitricity che, a sua volta, girerà la fatturazione al vero fornitore dell’energia elettrica trattenendo una percentuale della transazione. Attraverso una speciale app sul proprio smartphone l’automobilista potrà poi monitorare spese e consumi della propria vettura”. (Wired, 20.12.13).

Car2go ed Enjoy (come Ubricity) non avrebbero ragion d’essere senza la app sullo smartphone che le governa: ecco che allora gli investimenti in banda larga, le Open Wifi area che il Comune di Milano sta diffondendo per la città acquisiscono senso concreto, ben al di là del cartello che le segnala.

La pedonalizzazione di Piazza Castello, che rende un unicum l’asse San Babila – Arco della Pace, comprendendo il parco, finalmente concretizza una direttrice dei raggi verdi, per il bosco di cintura forse dovremmo aspettare ancora qualche anno, ma un uso finalmente ricreativo del Parco Sud va in questa direzione: la Grünes Netz di Amburgo pensata per Milano potrebbe essere meno utopica di quanto sembri, l’insieme di Zone 30 che stanno per essere realizzate ne fa già idealmente parte.

Il Centro chiuso, le aree pedonali, il piano parcheggi, Ecopass, Area C, il car sharing: Milano da anni si interroga sul suo funzionamento e sperimenta, diventando nel tempo laboratorio di punta. Una piena consapevolezza di tutto ciò è forse quel che più manca ai milanesi, che sognano ad occhi aperti città verdi, che con meno pigrizia potrebbero già cominciare a vivere.

 

Giulia Mattace Raso

 

 

 

 



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