15 gennaio 2014

RAI, 60 ANNI DOPO. UN RITORNO A MILANO?


Una copertina da collezionisti della ‘Domenica del Corriere’, popolare settimanale fondato a Milano a fine Ottocento, ci riporta in un salotto della borghesia più agiata (1) disegnato dal vignettista Walter Molino, che ritrae un papà che sul divano tiene sulle ginocchia il suo bambino e lo invita a guardare in TV la partita di pallone: in mezzo al salotto una ‘scatola’ destinata a segnare l’esistenza delle nuove generazioni, la televisione.

10bramante02FBÈ il 3 gennaio 1954, quando dalla sede Rai di Milano prendono il via le trasmissioni ufficiali della televisione di Stato. Sullo schermo un’annunciatrice, inquadrata dalle telecamere in bianco e nero: “Siamo a Milano in diretta dagli studi nuovi di zecca del Centro di Produzione di Corso Sempione. La Rai, Radio televisione italiana, inizia oggi il suo regolare servizio di trasmissioni televisive.”

Un solo canale – il “Primo canale”; gli altri seguiranno a distanza di anni, nel 1961 il Secondo e oltre quindici anni dopo, nel 1979, la Rete Tre. Inizialmente 24.000 abbonati, 4 ore di programmazione giornaliera e segnale decodificato soltanto in Piemonte, Lombardia, Liguria, Toscana, Umbria e Lazio; nel 1961 la giornata televisiva dura 11 ore, gli abbonati sono quasi 5 milioni e il segnale ha una copertura del 97% del Paese.

Nel 1954 la baby TV milanese mandava in onda alle 14.30 Arrivi e Partenze e alle 20.45, dopo una rubrica dedicata all’arte, il Tg. Seguivano Teleclub, il primo talk show della televisione italiana, e la recita di una commedia di Goldoni; in chiusura La Domenica Sportiva, la trasmissione più longeva della TV, che ha per sempre legato a doppio filo sport e televisione. Mike Bongiorno presentò il 3 gennaio 1954 la prima puntata di Arrivi e partenze, interviste volanti a personaggi famosi italiani e stranieri che transitavano nei porti o negli aeroporti italiani: si trovava in Italia per preparare documentari radiofonici per gli italoamericani, parlava correntemente l’inglese e Vittorio Veltroni riconobbe in lui le caratteristiche vincenti per un format da realizzare all’impronta, spesso con personaggi sconosciuti all’intervistatore, incontrati e trascinati nello studio da altri collaboratori, mentre il programma era già in onda.

Il sindaco Pisapia ha ricordato di recente la storia gloriosa del centro di produzione Rai di Milano che ha realizzato nei suoi studi programmi cult come Rischiatutto, Portobello, La
Domenica Sportiva e tante altre trasmissioni culturali. Milano si accinge a essere al centro di tutte le iniziative del semestre di presidenza italiana dell’Unione europea e tra meno di due anni ospiterà l’evento Expo 2015, che si svolge in Italia una volta ogni secolo. Un’occasione unica per modernizzare e investire in infrastrutture tecnologiche e formazione per un rilancio del centro di produzione milanese.

Tutte le istituzioni locali della città chiedono a gran voce alla direzione romana maggior attenzione ai centri di produzione Rai milanesi, anche e soprattutto in vista di Expo. Il Direttore Gubitosi ha da poco confermato l’ipotesi di una nuova sede Rai a Milano nella zona di Expo, uno studio televisivo all’interno del sito espositivo, dove ogni giorno andrà in onda la trasmissione Unomattina Expo.

La partita del nuovo progetto multipiattaforma Rai Expo, che coinvolgerà Tv, radio, web e social media è ancora tutta da giocare e Milano la giocherà all’attacco.

Rita Bramante

(1) A Milano all’inizio degli anni Cinquanta 13 case su 100 non avevano acqua potabile e in 42 non c’era il bagno.



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