8 gennaio 2014

“LA BUONA GOVERNANCE”: FRA IL MANUALE E IL REGOLAMENTO COMUNALE


Il volume “La buona Governance. Piccolo manuale per amministratori di società ed enti a partecipazione pubblica” (ArcipelagoMilano – Nedcommunity, 2013)(*) appare uno strumento ben fatto e utile per chi si appresti ad accettare e a svolgere il ruolo di amministratore di società ed enti a partecipazione pubblica.

03d'amico01fbPensato proprio come guida pratica, con una grafica e una struttura molto azzeccate, si compone di capitoli corrispondenti alle fasi e alle problematiche legate al ruolo di amministratore e si rivolge a chi potrebbe essere anche un “non esperto” della materia. Risulta completo, nel senso che a una minuziosa descrizione degli aspetti normativi essenziali, si accompagna una sapiente guida “pratica”, determinante per la effettiva comprensione dei compiti da svolgere e delle situazioni da affrontare.

Questo volume si collega in modo stretto a quanto l’amministrazione comunale guidata da Giuliano Pisapia ha fatto e sta facendo in argomento.

Fin dall’inizio del suo mandato, il Sindaco ha voluto dare un segnale particolarmente innovativo sulle nomine nelle società partecipate del Comune, non soltanto in relazione alla percentuale di donne nominate, che ormai sfiora la parità, ma, soprattutto, per l’attenzione alle competenze e all’apporto della società civile. Quella società civile cui questo volume in particolare si rivolge, ritenendo, come ha affermato il promotore, Luca Beltrami Gadola, che non sia sufficiente “mettersi a disposizione”, ma occorra anche “mettersi nelle condizioni di essere effettivamente utili”.

Il volume appare uno strumento che completa lo stesso Regolamento comunale (Regolamento sugli indirizzi e le procedure di nomina, la designazione e la revoca dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende, istituzioni e società partecipate), adottato dal Consiglio comunale nel marzo del 2012 e divenuto in breve tempo un modello e punto di riferimento anche per altre amministrazioni comunali.

Avendo avuto l’opportunità di concorrere alla sua stesura e approvazione, come Presidente della Commissione Affari Istituzionali, mi sembra utile in questo intervento richiamare sinteticamente il percorso e le principali caratteristiche di questo regolamento, che, come anche il piccolo manuale, tocca direttamente uno dei punti più importanti del governo della cosa pubblica: le società partecipate, spesso indicate come causa di rallentamento e di spesa per lo Stato nel suo complesso, e invece bisognose non tanto di riforme, quanto di un miglioramento della qualità, efficienza e competenza.

La Commissione Affari istituzionali del Consiglio comunale di Milano e la Commissione Verifica e Controllo Aziende a Partecipazione Comunale, in sede riunita, hanno iniziato dalla prima settimana di settembre 2011 un percorso di approfondimento e analisi della problematica delle nomine da parte del Sindaco e del Consiglio comunale nelle società, aziende e istituzioni partecipate dal Comune di Milano.

L’idea di fondo che ha guidato i lavori è stata quella di immaginare un intervento normativo volto a garantire standard di trasparenza e una meritocrazia vera, riducendo di conseguenza abusi e sprechi.

Lo strumento migliore è stato subito individuato nell’approvazione di un regolamento del Consiglio comunale capace di regolare in modo organico e completo il procedimento con cui il Sindaco e il Consiglio giungono alle nomine, fino a quel momento rimesso alla disciplina contenuta in diverse delibere consiliari stratificatesi negli anni.

Fondamentale punto di partenza è stata, nella predisposizione del testo normativo, la proposta di regolamento giunto dall’associazione Città Costituzione, presieduta dal professor Valerio Onida.

I lavori delle Commissioni riunite, tenutisi con cadenza quasi settimanale da settembre a fine gennaio, si sono snodati attraverso l’analisi del testo di Città Costituzione da parte dei Consiglieri, l’elaborazione di proposte alternative finalizzate a perfezionarlo, e audizioni di esperti, che hanno contribuito con un apporto di carattere tecnico. È stato sentito due volte il professor Onida, e poi il Presidente e un Consigliere dell’Ordine dei Commercialisti di Milano, nonché il professor Balboni, presidente della Commissione dei Saggi, cui è affidato dallo Statuto comunale il compito di individuare tra le candidature giunte i soggetti “idonei” alla nomina del Sindaco o del Consiglio. Hanno inviato inoltre osservazioni scritte esperti di governance.

L’attività delle Commissioni riunite si è sempre caratterizzata per il clima di collaborazione tra le diverse forze politiche, che hanno contribuito tutte alla realizzazione del progetto.

Si è giunti così alla elaborazione, nella seconda metà di gennaio, di una proposta di regolamento da proporre in Consiglio, su cui le Commissioni stesse si sono confrontate l’ultima volta a fine gennaio, per l’approvazione della proposta di delibera, che il Consiglio ha approvato con un solo voto contrario nel mese di marzo, vista anche l’ampia condivisione tra le forze di maggioranza e minoranza già raggiunta in Commissione.

Caratteristiche fondamentali del regolamento sono costituite dalle norme poste a presidio:

1) dalle esigenze di meritocrazia: sono ammessi alla selezione solo persone qualificate, per le quali non sussistano elementi oggettivi che inducano a metterne in dubbio la correttezza e la onorabilità e in possesso di specifiche competenze professionali di natura tecnica e/o amministrativa nella gestione di aziende e servizi pubblici o privati e/o di vigilanza e controllo di aziende, adeguate alla specifiche caratteristiche della carica da ricoprire. Inoltre, è previsto che le Commissioni competenti del Consiglio comunale competenti possano fare richiesta di sentire i soggetti che il Sindaco intende nominare, per consentire un vero confronto pubblico fra le candidature.

2) dalle esigenze di trasparenza: sono pubblicati online i curricula dei soggetti dichiarati idonei dalla Commissione di esperti, e tra cui il Sindaco e il Consiglio possono individuare i nominati, nonché la sintesi delle relazione che periodicamente i nominati sono tenuti a presentare al Comune con il resoconto dello stato dell’ente in cui operano per conto dello stesso Comune e sull’attività svolta.

3) dalle esigenze di assicurare che il nominato svolta con professionalità e al meglio delle sue potenzialità l’incarico ricevuto dal Comune: numerose e incisive sono le cause di esclusione e incompatibilità per i candidati. Tra gli altri, non possono essere nominati, a meno che non rinuncino all’altra carica, i consiglieri provinciali e i componenti di giunte provinciali, i consiglieri regionali e i componenti di giunte regionali, ma anche coloro che si trovino in rapporto di pubblico impiego, dipendenza, consulenza o incarico col Comune di Milano e coloro che siano già nominati in un altro ente; sono invece tassativamente esclusi, ad esempio, coloro che si trovino in conflitto di interessi rispetto al Comune o all’ente, azienda, istituzione o società interessata.

4) dalle esigenze di assicurare una equilibrata presenza di genere: è previsto l’obbligo per il Sindaco e il Consiglio di assicurare l’equilibrio di genere nel complesso degli incarichi. L’obiettivo dell’equilibrio di genere deve essere perseguito, ove possibile, anche all’interno del singolo organo, qualora le nomine e le designazioni siano più d’una (in linea anche con le previsioni, non ancora entrate in vigore all’atto di approvazione del regolamento, della legge n. 120 del 2011). L’equa rappresentanza dei generi deve essere assicurata anche nella composizione della Commissione di esperti che individuano gli idonei alla nomina o designazione.

Concludendo, a piccoli passi comincia a farsi strada in Italia l’idea che gli enti a partecipazione pubblica possano essere trasformati anche dall’interno, attraverso la predisposizione di norme e buone prassi che consentano agli amministratori di svolgere al meglio il proprio ruolo, in un’ottica di valorizzazione e di ottimizzazione del patrimonio pubblico. In questo caso, si è scelto di dare seguito, in modo concreto e puntuale, a generali esigenze di trasformazione e di riforma del settore.

 

Marilisa D’Amico

 

(*) per chi fosse interessato al volume: clicca qui

 



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