15 giugno 2009

ALFONSO MARZOCCHI SCRIVE E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO


Mi sembra che non ci siamo proprio. Devo dire che ho letto molto velocemente i vostri articoli, e nemmeno tutti per ora. Tuttavia esprimo la mia criticità: l’expo è certamente una grande occasione per Milano, il tema “nutrire il pianeta energia per la vita” è potenzialmente più che utile per tutto il mondo. Io voglio per Milano metropolitane grattacieli vie d’acqua navigli riaperti nuovi parchi eccetera. Perchè piuttosto non vi adoperate per chiedere per il 2015 almeno 10 linee di metrò e tutte ” pesanti ” (cioè con treni e banchine lunghi come in M1 M2 e M3, e non come stanno facendo in M5 e vorrebbero fare in M4, con treni e banchine molto più corti), la riapertura di tutti i navigli storici e per quanto possibile navigabili da persone e merci, la creazione di nuovi parchi in città meglio se alberati con sempreverdi adatti al clima e al paesaggio lombardi, a costo di demolire i rioni semicentrali più fatiscenti, e non solo e sempre nelle estreme periferie, la costruzione di sedi universitarie anche nelle periferie e nell”hinterland, tutte dotate di verdi campus, e la tutela reale del diritto allo studio abolendo i numeri chiusi e passando qualora necessario alla frequenza di uno o più anni integrativi per chi ne avesse bisogno prima di accedere ai corsi veri e propri, la copertura di tutti gli edifici e gli immobili lombardi – a partire da quelli pubblici e dalle aziende – con pannelli solari, tranne che nei casi di chiara incompatibilità estetica, la creazione di un corso di laurea in teologia e religioni comparate (tutti i culti della terra, di ieri e di oggi), l’apertura di coffeshops come in Olanda ma un po’ meno commerciali e più sobri, eccetera.

L’ Expo diffusa: i padiglioni vanno fatti tutti e solo a Rho (nell’area proposta dal sindaco), senza troppe stramberie: nel resto della provincia e della regione sarebbe più che bene che vi fossero iniziative artistiche culturali ambientali e scientifiche distribuite il più capillarmente possibile sul territorio.  Vi segnalo un po’ di links: www.partecipami.it (e-democracy milanese, forse lo conoscete già), www.christiansforcannabis.com, www.legalizzala.it, www.stopthedrugwar.org , www.norml.org, www.abort73.com contro l’aborto, e spero per un’educazione sessuale migliore più diffusa e per una maggiore accessibilità agli anticoncezionali, pillola del giorno dopo inclusa ), www.paxchristi.it (.net la versione internazionale), www.chiesavaldese.org , www.animanews.it, (librerie ecumeniche esoteriche a Milano ), www.verticalfarm.com. Per favore continuate a mandarmi le vostre mails.

Grazie, cordiali saluti e buon lavoro

Alfonso Marzocchi

 

Gentile signor Marzocchi,

le rispondo molto volentieri perché mi sembra utile doveroso e necessario, dalle pagine di ArcipelagoMilano introdurre un serio dibattito sul tema dell’Expo dando anche spazio, come forse nel suo caso, a visioni per certi versi “oniriche” della nostra città.

E’ vero, l’Expo rappresenta una grande opportunità per Milano, ma vedremo nei fatti chi sarà in grado di portare a Milano grandi o piccole idee per “nutrire il pianeta, energie per la vita”. Temo che purtroppo vista anche la crisi economica mondiale, poche saranno le nazioni che siano state in grado di allocare grandi investimenti sull’argomento. Comunque staremo a vedere. Tutto vorrei, tranne che vedere l’Expo trasformata in una grande fiera alimentare. Se avrà il tempo di leggere tutti i nostri articoli, scoprirà, per esempio che nessuno spazio è stato dedicato a coloro, e sono sempre di più, che l’Expo non la vorrebbero del tutto. Questo magazine propone, e ha proposto e difeso piuttosto la realizzazione di un Expo alternativa, utilizzando, come lei menziona, potenziali strutture alternative dislocate in punti diversi della città. Da Palazzo Marino, che ha definito queste risposte “folcloristiche”, è giunto un secco rifiuto, adducendo tre cose: la prima che il BIE stesso ha individuato da sé la sede della futura Expo, che la stessa Expo va realizzata presso un’unica sede, e che ogni modifica al progetto iniziale richiede l’approvazione di almeno due terzi dei paesi membri.

Noi stessi desidereremmo dieci, venti, trenta linee metropolitane pesanti, nuovi parchi, grattacieli decorosi che si armonizzano con il paesaggio circostante, mentre per la riapertura dei navigli interni, se lei ci ha fatto caso, il suo tracciato corrisponde esattamente con quello della linea metropolitana M4. A lei chiedo, meglio una linea metropolitana in meno o la riapertura dei navigli di cui da anni (dall’epoca credo del sindaco Pillitteri se non prima) si discute? Sempre sul tema delle vie d’acqua: se lei osserva attentamente il progetto presentato al BIE noterà che non sono stati presi in considerazione dei problemi di carattere tecnico, come il superamento del notevole dislivello, per non parlare del suo percorso, che si svolgerebbe attraverso una periferia che forse è meglio nascondere piuttosto che mostrare ai potenziali visitatori dell’Expo.

Sul tema dell’università, poi, che dire? Il governo pensa piuttosto alla riduzione degli insegnanti e alla decurtazione dei corsi di laurea già esistenti, piuttosto che alla creazione di nuovi poli universitari, che negli ultimi anni, al contrario di quello che lei sostiene, sono sorti ovunque un po’ come funghi.

Per ultimo, lei che mi sembra così attento al futuro della sua città, un’Expo come quella proposta dalla Moratti finirebbe col cancellare definitivamente quel poco di terreno agricolo ancora esistente a nord di Milano, non le sembra un prezzo troppo alto da pagare?

Filippo Beltrami Gadola


 



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