4 dicembre 2013

VERSO L’EXPO, PARLANDO DI CIBO


Per il terzo anno consecutivo la Fondazione Corriere della Sera propone presso il Piccolo Teatro Grassi di via Rovello l’iniziativa culturale Convivio. A tavola tra cibo e sapere. Un ciclo di sei incontri durante i quali ai relatori è affidato quest’anno il compito di affrontare il tema del consumo di cibo come pratica che presenta diverse implicazioni culturali e economiche e concorre a definire l’individuo e il suo vivere sociale.

10bramante42FBHa aperto il ciclo a novembre Stefano Rodotà, professore emerito di Diritto civile, con la lezione ‘Diritto al cibo‘ (1), questione che non riguarda solo i poveri e gli svantaggiati del mondo, ma la popolazione globale a qualsiasi latitudine. No allo ‘human divide‘, perché il diritto al cibo sicuro, sano e in quantità adeguata è inalienabile, è una componente della cittadinanza globale, un diritto fondamentale della dignità di ciascuno. Il cibo non nutre soltanto il corpo, ma la dignità stessa di una persona, nel rispetto delle diversità culturali e delle abitudini alimentari distintive di una cultura. Il diritto al cibo non è ancora stato preso in seria considerazione: nella società dell’informazione le immagini delle vittime della fame sfilano di fronte ai nostri occhi come un male inevitabile del mondo, senza che scatti una solidarietà globale, affinché i paesi interessati possano diventare protagonisti attivi di politiche per la sicurezza alimentare e la nutrizione.

Perché permettiamo che il cibo finisca nella spazzatura, quando al mondo 1 persona su 7 soffre la fame? Il motto ‘Io mangio tutto. No al cibo nella spazzatura‘ e analoghi programmi didattici esperienziali possono aiutarci a avvicinare i nostri bambini fin da piccoli ai temi della lotta allo spreco alimentare e del valore del cibo.

I prossimi appuntamenti affrontano il tema del cibo secondo un ampio ventaglio di approcci e punti di vista complementari: il 13 gennaio Marco Aime, professore ordinario di antropologia all’Università degli studi di Genova parlerà de ‘Il cibo che siamo‘, del valore conviviale che va al di là della semplice necessità di nutrirsi, della dimensione ‘onnifood‘, cioè dell’onnipresenza in Italia del cibo nella cultura, nella letteratura, nei programmi televisivi e nel turismo. A seguire il 20 gennaio la parola al direttore del CENSIS, Giuseppe De Rita, che affronterà il tema del ‘Politeismo alimentare‘, dando conto degli esiti dei rapporti annuali sulle abitudini alimentari degli italiani, della relazione tra cibo e territorio e del binomio alimentazione/desiderio di salutismo.

A febbraio il primo comandamento in fatto di cibo: ‘Primo, non sprecare‘ a cura di Andrea Segrè, professore di Politica agraria internazionale all’Università di Bologna, coordinatore del nuovo pool contro lo spreco alimentare istituito dal Ministero dell’Ambiente, da sempre paladino delle buone pratiche contro lo spreco alimentare. Un buon punto di partenza per prepararci al 2015 che su richiesta dei ministri Bonino e De Castro potrebbe essere l’Anno europeo contro lo spreco alimentare.

In marzo concluderà il ciclo Michela Marzano, scrittrice e professore di Filosofia e Economia a Parigi, con due relazioni: una di taglio filosofico ‘Cibo e corpo‘ – che introduce il tema dei disturbi alimentari e l’esperienza dell’anoressia, vissuta sulla propria pelle – e quella conclusiva sul tema ‘L‘alimentazione e l’abbondanza frugale‘, ossimoro che lega due opposti, per così dire un’abbondanza virtuosa, forse l’unica compatibile con una società davvero solidale.

 

Rita Bramante

 

(1) S. RODOTÀ, Il diritto di avere diritti, Laterza, 2012

 

 



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