27 novembre 2013

IN QUANTI ACQUARI NAVIGANO I MILANESI?


Allora bisogna decidere in che acquario vogliamo vivere. In questo momento siamo in quello di Maroni e compagnia cantante: il 29 maggio festeggeremo la festa regionale della Lombardia, è deciso, lo chiedeva lo Statuto. La data è stata scelta in memoria della battaglia di Legnano, quando la Lega Lombarda, vittoriosa, sconfisse Federico Barbarossa e il Sacro Romano Impero di Germania: si inaugurò una stagione di libertà e autonomia, l’età dei comuni in Lombardia, sic dicunt. “C’è il tentativo di piegare la storia all’esigenza di costruire una simbologia di parte, quasi ci fosse il bisogno impellente di aggrapparsi a riferimenti identitari del passato perché non si è capaci di trasmettere e riconoscersi in un’idea di futuro che prenda atto dei profondi cambiamenti della società” così Alessandro Alfieri capogruppo Pd in Regione.

05mattace41FBNon sembra avere tutti i torti perché appena ti sposti, e cambi acquario, ti accorgi che Pisapia è alle prese con il sindaco Chen Jianhua di Guanzhou (Canton) che gli propone di “organizzare nella terza megalopoli più importante della Cina la “Settimana di Milano” in cui mostrare ai cantonesi ciò per cui la capitale economica d’Italia è conosciuta in tutto il mondo – moda, design, sport, qualità della vita – e scoprire quello che ancora la nostra città può offrire, soprattutto in vista di Expo 2015”. Qualche giorno prima era a Shanghai per il passaggio di testimone di Expo e esaminava con il Sindaco Yang Xiong i possibili scambi tra il Grande Teatro di Shanghai e la Scala e le opportunità offerte dalla nuova “Shanghai Pilot Free Trade Zone” per imprese milanesi e italiane. Forse è proprio questo il grande impero di cui i leghisti hanno ancora paura. Bisognerà informarli che si sta lavorando per creare nuovi centri visti nei consolati italiani in Cina per permettere di ottenerne il rilascio in tre giorni …

Se poi si ha il tempo di leggere con calma l’Agenda Italia 2015 ovvero il Masterplan del governo per Expo Milano 2015 ci si rende conto che gli “obiettivi strategici per il sistema paese” -promuovere il ruolo dell’Italia nel mondo, sviluppare i contenuti e i temi dell’esposizione universale, contribuire allo sviluppo del paese – si declinano in progetti ministeriali e azioni strutturali che vanno a costituire le dorsali del lascito di Expo al Paese ma prima di tutto a Milano. In termini di relazioni internazionali, promozione culturale, promozione turistica è il nome di Milano il primo che viene speso.

La proiezione internazionale non si esaurisce qui. Le elezioni europee sono dietro l’angolo, Milano ci arriva tra l’altro come capoluogo di regione, di una regione che nelle mire del suo presidente pretende di diventare macro. Ma di quale macroregione stiamo parlando? Quella di un fantomatico nord, una macroregione locale italiana, o una macroregione alpina europea? “La macroregione del Pd guarda all’Europa e non al proprio ombelico. Vede nelle Alpi una cerniera tra l’Italia e il resto dell’Unione, non un modo per chiudersi agli altri. Considera la montagna una risorsa e non un mero problema o al massimo un elemento di folclore locale”. Così si esprime il Partito democratico delle regioni del nord, riunito lo scorso 18 novembre a Milano. “Per noi macroregione è una collaborazione tra Regioni ed enti locali che hanno problemi simili: l’economia di montagna, il turismo nelle valli, la viabilità e l’accessibilità difficili sono questioni concrete”, cui va data risposta contribuendo alla realizzazione della “risoluzione del Parlamento europeo su una strategia macroregionale per le Alpi“, approvata il 23 maggio 2013.

Ma ci rendiamo conto da cittadini milanesi dei diversi livelli, scale territoriali, tavoli tematici cui contemporaneamente Milano è chiamata a rispondere? Ognuno naviga nel proprio acquario …, ma se così fosse il nostro giudizio sarebbe forse più indulgente nei confronti della amministrazione, la delusione (ancora tutta da dettagliare, se c’è) meno recriminante. Coraggio, non ci resta che svuotare le ampolle e navigare in mare aperto.

 

Giulia Mattace Raso

 

 



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