27 novembre 2013
DONATELLA BISUTTI
UN AMORE A DUE BRACCIA
LietoColle, 2013
118 pp.
Mercoledì 27 novembre, ore 18 il libro verrà presentato a Palazzo Sormani, sala del Grechetto, con Erminia Dell’Oro e Vivian Lamarque a cura di Unione Lettori Italiani Milano
Nicolas Boileau, oltre trecento anni fa decretò “La fine del mare in poesia, perché – diceva – oramai si è esaurita tutta la gamma dei colori, dal celeste al grigio, dal verde al turchino, al nero, e di tutti i possibili suoni, dai sussurri alle grida, agli schianti.” Dopo il mare, la stessa fine va predicata anche per l’amore? Che bisogno c’è oggi di un libro di poesie di amore? Certo che ce n’è bisogno, eccome.
La musa agrodolce e gioiosa di Donatella Bisutti, rappresenta la risposta più tenera, sfumata, ironica (e qualche volta grottesca) alla domanda che nasce, in fondo, dalla vita di tutti e che si confonde nel caleidoscopio in cui “si risvegliano e confluiscono le nostre solidarietà amorose, certi ricordi di amore e disamore che sprizzano ancora scintille e nostalgia….” come scrive nella sua prefazione al volume Maria Luisa Spaziani.
Il “tu ed io” è maneggiato dalla Bisutti in tutte le possibili sfaccettature, dal pudico all’irritato, ma sempre ricorrendo a un linguaggio affascinante, avvolgente, imprevedibile che fa dire al lettore stupito: vediamo quale nuova invenzione troverò nella prossima pagina.
Non a caso i versi vellutati o corrosivi della Bisutti hanno fatto scattare un richiamo ai “Frammenti amorosi” di Roland Barthes, sia pure, quelli, non espressi nella misura e nella struttura del verso. Del resto fin da “Inganno ottico” del 1985 (Premio Montale per l’inedito) e dalla “Poesia salva la vita” (Oscar Mondadori 1998) le ricerche dell’Autrice sul significato e la funzione del linguaggio e del suo suono in poesia costituiscono uno dei confini più interessanti da visitare e percorrere.
Questo “Un amore con due braccia” segna un nuovo passo nell’accurato, fantasioso e sempre vivo e palpitante viaggio in cui la Bisutti accompagna il lettore, lungo i binari del sogno, del suono e della emozione.
Paolo Bonaccorsi
questa rubrica è a cura di Marilena Poletti Pasero