30 ottobre 2013

cinema – UNA PICCOLA IMPRESA MERIDIONALE


 

UNA PICCOLA IMPRESA MERIDIONALE

di Rocco Papaleo [Italia, 2013, 103′]

con Rocco Papaleo, Riccardo Scamarcio, Barbora Bobulova, Sarah Felberbraun, Giuliana Lojodice, Claudia Potenza

 

cinema_37Dopo il grande successo di critica e pubblico di Basilicata coast to coast, Rocco Papaleo ci riprova, ed è già in vetta alle classifiche, con Una piccola impresa meridionale. Il film ruota intorno alla figura di Costantino (Rocco Papaleo) un prete che ha tolto la veste per amore di una donna, che poi ha lasciato, ma non ha perso la fede, e torna al Sud. Si rifugia in un vecchio faro diroccato e abbandonato (cosa c’è di più isolato di un faro senza luce), una bellissima architettura, luogo estremo e metaforico, e nel faro cerca di ricostruire la sua vita e la sua anima.

A fargli compagnia arrivano una serie di personaggi curiosi, bizzarri e stravaganti: il cognato Arturo, cornuto con vocazione di musicista Riccardo Scamarcio), Valbona (Sarah Felberbraun), domestica della madre, sua sorella Magnolia (Barbora Bobulova) ex (da poco) prostituta, e un’impresa di costruzioni, a responsabilità illimitata, chiamata a ristrutturare il tetto del faro, che si unisce alla allegra brigata insieme a Rosa Maria, moglie di Arturo e ora amante di Valbona.

Nel faro i personaggi convivono, rifugiati da un mondo esterno a loro ostile, lontano dalle dicerie del paese e dai pregiudizi, cercando insieme di costruire, trovare o ritrovare la propria identità; nella ricostruzione di se stessi, danno vita tutti insieme anche alla ristrutturazione del vecchio faro, che riprende la sua luce e si trasforma in un bellissimo e suggestivo ‘resort’.

Il film, che si penserebbe ambientato in un luogo del Sud, è in realtà girato in Sardegna, nei meravigliosi dintorni di Oristano, e queste splendide visuali panoramiche del mare, contribuiscono a rendere meno teatrale il film, spesso statico sui personaggi e sugli interni.

Tutte belli e centrati i personaggi e le interpretazioni, tra cui spiccano quella di Riccardo Scamarcio in un inedito ruolo comico, che lo rende finalmente simpatico, e di cantante con doti canore inaspettate; Barbora Bobulova è una solare, bella e divertente prostituta e una bravissima Giuliana Lojodice è perfetta nel ruolo tragicomico e melodrammatico di ‘madre del sud’.

Il tema del film è in fondo quello della libertà, libertà di amare oltre le convenzioni, i ruoli, i generi, i pregiudizi, temi pregnanti che Rocco Papaleo, con la sua stralunata comicità, riesce a trattare con molta leggerezza, lievità e ironia, anche se a volte pecca qua e là di ingenuità.

La musica è protagonista nel film: Papaleo in versione musicista è coautore delle belle musiche, e tutti i personaggi suonano uno strumento o cantano una canzone che stempera le emozioni, unisce idealmente i personaggi. In effetti il film può essere paragonato a una partitura musicale, una partitura jazz, con vari assoli che si alternano vicendevolmente per creare infine una melodiosa armonia di insieme.

Elvira Madigan

 

 

questa rubrica è a cura di Anonimi Milanesi

rubriche@arcipelagomilano.org



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