16 ottobre 2013

LE DOMENICHE A PIEDI TORMENTONE URBANO


Il dibattito sulle domeniche a piedi è una sorta di tormentone che divide e unisce cittadini e amministrazione tra razionalità, emozioni e cultura dell’abitare urbano. Le scelte amministrative devono fare i conti con bilanci comunali all’orlo del collasso. Nessuna soluzione sembra raccogliere consensi plebiscitari tanto da farla considerare definitiva. La verità è che la cultura (la percezione) dell’habitat è in continua mutazione anche generazionale, tanto che è legittimo dire che nulla in questo campo debba o possa essere definitivo. Riproduciamo qui di seguito due brani tratti da articoli da noi pubblicati anticipatori delle scelte attuali. (n.d.r.)

05ponti35fbLE DOMENICHE DEI TARTASSATI

20 SETTEMBRE 2011 DI MARCO PONTI

 Si parla sui giornali di aumentare le domeniche a piedi. Ora, i promotori di questa brillante iniziativa a suo tempo hanno dovuto ammettere, di fronte a dati incontrovertibili, che non servono a nulla per l’ambiente, e in specie per i particolati (i vecchi veicoli diesel né solo la causa prima, per la parte generata dal traffico, e questi sono prevalentemente mezzi commerciali, che non circolano la domenica, il particolato si muove rapidamente e si forma in tempi non istantanei ecc. ecc.). Allora hanno difeso l’iniziativa “per motivi simbolici”.

Non sono motivi irrilevanti, si badi: è davvero piacevole passeggiare con bambini e cani in aree libere dalle automobili. Ma è del tutto insensato estendere il divieto a tutte le strade: basta e avanza delimitare strade e/o “isole” in cui sia vietato circolare, senza penalizzare assurdamente quei poveretti che vorrebbero andare a trovare la zia fuori Milano (irraggiungibile coi mezzi pubblici), o giocare a tennis in posti concepiti (ovviamente) per il solo accesso con mezzi privati, o fare una gita in campagna con la famiglia. Si rischia la “dittatura della maggioranza”, con buona pace di Toqueville (poi quanto la maggioranza sia davvero informata dell’inutilità del provvedimento è tutto da vedere…). … …

http://www.arcipelagomilano.org/archives/13628

“TUTTE” LE DOMENICHE A PIEDI, MA RISPETTANDO LA LIBERTÀ ALTRUI!

17 APRILE 2013 DI ANDREA BOITANI MARCO PONTI

 (…) Ciò premesso, tuttavia, per godere di strade libere le domeniche alcuni divieti è necessario e opportuno metterli. Lo dimostra la creazione di zone pedonali in moltissime città europee e italiane, con risultati nel complesso eccellenti. Per le domeniche milanesi, questa è l’ovvia strada da percorrere: divieti intelligenti. Occorre delimitare numerose “isole pedonali” domenicali, valide TUTTE le domeniche, con opportune regole per non “intrappolare” eccessivamente i residenti. Quindi bisogna lavorarci con intelligenza e fantasia, pianificare, negoziare con i quartieri interessati, magari spendere anche qualche soldo in vigilanza e arredi urbani mirati. Per alcune di queste “isole” esistono già progetti condivisi e interessanti, e potrebbero anche divenire permanenti. I quartieri, il centro e quindi tutta la città diverrebbero più vivibili tutte le domeniche dell’anno, senza impedire i movimenti di chi deve, per incontestabili ragioni sue, usare l’automobile. Si possono fare dei calcoli relativi agli effetti sull’inquinamento. A occhio, ovviamente la riduzione sarebbe inferiore per singola domenica, ma se invece di poche domeniche se ne facessero cinquanta (…)

http://www.arcipelagomilano.org/archives/24473



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti