18 settembre 2013

PD. MA LA PAROLA D’ORDINE È FERMARE RENZI?


Come nel celebre dramma del teatro dell’assurdo di Samuel Beckett l’attesa si fa snervante. Il congresso del PD non ha ancora una data (forse la fisserà l’assemblea nazionale del 20 settembre) e il protagonista (come Godot) manda un messaggero a dire “oggi non verrà, ma verrà domani”. Certo Renzi non sta fermo.

Non vorrei entrare nella categoria geriatrica di quelli che dicono troppo spesso “L’avevo detto io!”, ma, come ho scritto su ArcipelagoMilano 26/V, se il congresso non funziona si sviluppa il “fuoricongresso”… . Ed è quello che Renzi sta facendo paradossalmente proprio nelle Feste PD. La nomenklatura locale non può fare a meno di invitarlo (“… del doman non v’è certezza… “) ma la partecipazione entusiastica e numerosa a ogni “uscita” del sindaco di Firenze (ultima quella di domenica scorsa a Milano), parla chiaro più di ogni voto congressuale.

Ma la resistenza stolida di certa nomenklaturina (preoccupata di perdere ruolo, potere, reddito…) non si arrende. Non solo si cerca di rinviare sine die il congresso ma si cerca di condizionarlo con regole “ad hoc”. In nome dei “diritti degli iscritti”, della “partecipazione della base” si vogliono fare i congressi provinciali e regionali con i soli iscritti e prima delle primarie nazionali per il segretario.

Ma che senso avrebbe fare assise provinciali o regionali separate dal dibattito sulla piattaforma e la leadership nazionali? Di che si discuterebbe? Di qualità (estetiche forse) dei candidati alla segreteria locale? Il senso è chiaro: far contare le correnti, i capibastone e la sequela di nominati, rivolgendosi oltretutto a una base ristretta. Sembra il teatro dell’assurdo eppure viene dato per scontato da tutti “gli addetti ai lavori” (ovvero i professionisti della gestione di partito).

In questa luce anche l’adesione di molti capicorrente al “ciclone Renzi” si spiega diversamente. A livello locale essi proporranno la continuità del proprio personale politico, pretenderanno posti in nome del contributo portato “alla vittoria” e insomma seguiranno il detto di Tomasi da Lampedusa “Se tutto deve rimanere com’è, è necessario che tutto cambi”. Dunque tutti con Renzi ma ognuno resti al suo posto (deputati, segretari, funzionari, nominati negli enti, ecc.). Anche qui si vedrà la risposta alla domanda posta da Panebianco sul Corriere: “Dopo il Renzi 1 (il rottamatore delle primarie) come sarà il Renzi 2 (segretario del PD)?”.

A mio avviso i conservatori dell’apparato (professionisti di trabocchetti e regoline ad personam) sottovalutano una cosa. Se tirano troppo la corda si spezza il partito (o qualcuno lo vuole?). Ancora. Se rendono il congresso impraticabile crescerà il fuoricongresso. Vi immaginate se Renzi (esasperato) chiamasse il popolo PD a una asssise autoconvocata? Oggi lui spera ancora di prendere in mano il partito per via consuetudinaria e istituzionale e non è nel suo interesse fare forzature. Ma se si rendesse conto che non è possibile, che non glielo lasciano fare?

Non sarebbe una scissione, sarebbe una rivoluzione. Una presa del “Palazzo d’Inverno” che nella storia dei partiti democratici (in Italia e fuori) non si è mai vista. Forse la fece Mitterand rifondando sui club il partito socialista e poi costringendo alla federazione quel poco che restava dei vecchi partiti socialisti. Se Renzi chiamasse a una “ricostituente” del Partito democratico quanto credete rimarrebbe in piedi di iscritti, circoli, Partito attuale con la P maiuscola?

Forse allora conviene farlo (senza trucchi) al PD questo congresso, provando a percorrere questa occasione unica di cambiare il partito, il centrosinistra, il paese. E non rimanere come Estragone e Vladimiro (i protagonisti di “Aspettando Godot”) che al termine di ogni atto si dicono “Well? Shall we go?” (E ora? Possiamo andare?) – “Yes, let’s go” (Si, andiamo), e l’indicazione scenica dice ironicamente “They do not move.” (Non si muovono.)

 

Pier Vito Antoniazzi

 



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti