11 settembre 2013

PADERNO DUGNANO: MORIRE PER EXPO


Torniamo ad aggiornare l’incomprensibile vicenda della trasformazione della S.P.46 RHO-MONZA in autostrada a tutti gli effetti. La vicenda parte da molto lontano, infatti il progetto preliminare nacque sotto la gestione Penati in Provincia di Milano ed è proseguito imperterrito sotto quella di segno opposto di Podestà (già il cognome è tutto un programma…). Siamo di fronte a una vera boiata rigorosamente bi-partisan, della cui nocività per la salute degli abitanti si sapeva fin dagli albori. Non a caso, nella prima riunione pubblica tenutasi a Paderno Dugnano nel febbraio 2009, la Serravalle, per bocca dell’architetto Minotti, parlò del “sacrificio di pochi per il bene di molti”… .

Eppure, anche di fronte a criticità irrisolte, che tali sono rimaste in tutti questi anni, in termini di inquinamento ambientale e acustico post operam, la Provincia di Milano e la società controllata Serravalle hanno portato in gara e, poi, lasciato aggiudicare un progetto che prevede di trasformare una strada provinciale di libero accesso e di interconnessione fra i comuni di Cormano, Paderno Dugnano, Novate Milanese, Bollate e Baranzate in una vera e propria autostrada che, insinuandosi tortuosamente sul sedime esistente e poi passando su viadotti (oggi inesistenti) alti fino a 15 metri anche a meno di dieci metri da case, scuole, centro pediatrico e centro anziani, giungerà, nella sua follia viabilistica, ad affiancarsi in Paderno Dugnano all’esistente Milano-Meda per creare un mostro a 14 corsie, cui si aggiungeranno le complanari.

Almeno 8000 i residenti padernesi impattati direttamente da quest’inferno entro i primi 300 mt. dall’asse stradale; altre migliaia in Novate Milanese e poi Bollate… Negli anni i cittadini dei comuni interessati, riuniti in comitati, hanno proposto e lavorato a fianco delle amministrazioni per sviluppare un progetto alternativo che, basato sull’interramento, potesse dare a EXPO il collegamento autostradale ritenuto indispensabile, lasciando nel contempo vivere chi risiede da sempre in questi comuni. Ma le presunte questioni economiche legate ai costi aggiuntivi e la tempistica, ritenuta incompatibile con i tempi di EXPO, hanno vanificato ogni ragionevole sforzo, giungendo fino all’alba di questo settembre 2013, ove una conferenza dei servizi deve decidere che fare del progetto. Come nella migliore tradizione italiana, i cittadini, un attimo prima che il cappio si stringesse al loro collo, si sono resi conto del pericolo incipiente e sono usciti per le strade nelle calde serate di agosto a suon di pentole e campanacci, con gli striscioni appesi sui balconi a dire che “no, o si interra o non si fa nulla“.

È difficile pensare che un braccio di ferro durato più di cinque anni, quando questo progetto a cielo aperto era ancora una montagna informe di carta scarabocchiata in qualche modo, ora, che siamo al termine di una procedura approvativa, possa venir rivoltato nel senso sperato dai cittadini, però è altresì vero che le pentole hanno suonato forti e numerose anche in centro a Milano, in piazza Cavour, mentre una prima sessione di conferenza dei servizi andava in onda. È vero che ora ci sono dei Parlamentari che hanno portato all’attenzione del Governo questa vicenda, così come c’è chi combatte strenuamente all’opposizione in Regione Lombardia e in Provincia, così come c’è l’indicazione di tutti i Comuni coinvolti a non procedere su Paderno.

Ci sarà “solo” da vincere l’intransigenza della società Serravalle (su cui la Provincia, che la controlla, potrebbe, volendolo, imporre la volontà di soluzioni alternative, votata in consiglio due anni fa ma mai applicata dalla Giunta, così come accaduto in Regione Lombardia questa primavera …) e la voracità del team di aziende assegnatarie provvisorie dell’appalto a cielo aperto, nonché i pericolosissimi superpoteri dei vari commissari EXPO…

E, per concludere, circa l’opportunità di costruire superstrade sopraelevate in ambito urbano, la prestigiosa ENR Customer Connection parla di come in USA si stia cercando di rimuovere le arterie stradali che tagliano le città invece di costruirne di nuove … . Tutto questo è datato agosto 2013! Ecco la cifra dell’assurda disumanità dell’autostrada Rho-Monza: nascerà viabilisticamente obsoleta; rumorosa, infernale e soffocante camera a gas per migliaia di inermi di ogni età: uomini, donne, giovani, anziani, bambini e neonati. Il problema della salute collettiva considerato meno di zero, tanto che per noi sarà istituito “l’osservatorio della salute”, giusto per vedere se i morti – perché ci saranno i morti – saranno di più o di meno della stima attesa. Complimenti Herr Mengele! Chicca finale: a Baranzate una delle opere di compensazione sarà un nuovo cimitero… “nutrire il pianeta, energia per la vita”!

 

Ferruccio Porati

 



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