10 luglio 2013

I GRANDI GIARDINI DELLA LOMBARDIA


Ci voleva la passione e la determinazione di un’inglese per creare in Italia un network di splendidi giardini, pubblici e privati, da visitare, secondo le stagioni, per apprezzarne le caratteristiche siano esse storiche, botaniche, letterarie o tutte e tre le cose insieme. Grandi Giardini Italiani il network fondato da Judith Wade nel 1997 orgogliosamente oggi comprende 93 giardini visitabili in 12 regioni italiane (con l’aggiunta del Canton Ticino e di Malta). Tra queste la Lombardia offre in tema di giardini l’inaspettato, la scoperta di qualche segreto, la meraviglia di tesori nascosti lungo cinquecento anni di storia dell’arte dei giardini e del paesaggio, un patrimonio storico e botanico spesso sconosciuto agli stessi lombardi.

I più celebri sono quelli che impreziosiscono i laghi, perché coniugano l’importanza storica e artistica della nobile dimora alla scenografia maestosa del contesto naturale; basti pensare a Villa Carlotta a Tremezzo, a Villa d’Este e a Villa Erba a Cernobbio e, sulla sponda di Bellagio, Villa Melzi d’Eril, mentre sul Garda è il Vittoriale degli Italiani, cittadella cara a D’Annunzio a giocare il ruolo da protagonista. Ma le mete interessanti sono anche altre, indubbiamente meno appariscenti ma ugualmente capaci di suscitare sorprese, evocare mondi.

L’Horticultural Tourism può essere praticato, già a pochi chilometri da Milano. Per esempio nella vicina Lainate dove è tornata a vivere – grazie ai diversi interventi di restauro da parte dell’amministrazione comunale e della Onlus “Amici di Villa Litta” -Villa Visconti Borromeo Litta con gli splendidi giardini all’italiana d’ispirazione medicea, il parco secolare e il sorprendente Ninfeo, un capolavoro di idraulica seicentesca che tra giochi e scherzi d’acqua completamente ripristinati, delfini, draghi e fanciulle en fleur, rievoca lo spirito ludico del tempo.

Sempre a pochi chilometri da Milano, a San Lorenzo di Parabiago si può ammirare il primo museo permanente al mondo di bonsai. Le pregiatissime collezioni del Crespi Bonsai Museum, ospitate in una modernissima struttura di cemento e acciaio, si alternano secondo la stagione per offrire al visitatore quella speciale atmosfera di forme e colori che nella millenaria tradizione orientale da cui provengono costituiscono raffinatissima arte.

Per i grandi appassionati di specie botaniche la visita “d’obbligo” è a Vertemate con Minoprio, a pochi chilometri da Como, dove su una superficie naturale di 60 ettari si estende a cielo aperto l’enciclopedia verde della Fondazione Minoprio. Cuore della fondazione è Villa Raimondi circondata da un parco botanico di sette ettari, affiancata da imponenti serre che ospitano rarità tropicali e 20 ettari di frutteto con ricercate collezioni di “frutti antichi”.

A Olgiate Molgora, in provincia di Lecco, ad accogliere i visitatori, al di là di un bel cancello in ferro battuto è Villa Sommi Picenardi, prestigiosa dimora di campagna lombarda del XVIII sec. che si divide, nel duplice affaccio, tra il rigore geometrico del suo giardino all’italiana e il paesaggismo del secolare parco all’inglese. E a proposito di paesaggismo all’inglese l’ottocentesco parco di Villa Carcano, ad Anzano del Parco (Co), può configurarsi nella sua monumentale naturalezza come un perfetto esercizio di stile. Disteso lungo i fianchi di una collina, con una vista incantevole sul lago di Alserio, le Grigne e sul Resegone, realizza il tipico disegno romantico dominato da una natura maestosa solo interrotta da edicole, il teatro di verzura, e un laghetto con isole.

Nell’estate 2013 questi giardini e altri ancora, riuniti nel network Grandi Giardini italiani (www.grandigiardini.it), sono e saranno luogo di delizie offrendo al pubblico anche un ricco calendario di eventi, dalla variegata rassegna di concerti e spettacoli nelle calde serate estive, al wine tasting nei giardini-vigneti più belli, alle visite guidate fuori orario.

Da non perdere a Villa Visconti Borromeo Litta la mostra “Vivere alla Ponti” (fino al 21 luglio): le case abitate da Giò Ponti. Esperimenti di vita domestica e architetture per l’abitare e il lavoro.

 

Daniela Muti

 



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