26 giugno 2013

OCCHIO AL BESTIARIO! IMPARIAMO DAGLI ANIMALI


Orsi, zebre, scoiattoli e porcospini. Non è un appello alla difesa di specie animali minacciate e alla protezione del loro habitat naturale, per la salvaguardia e la tutela di specie simbolo e dell’integrità dell’ambiente in cui vivono. Il mondo animale entra da protagonista nelle pagine di esperti di fama internazionale in materia di gestione delle risorse umane, di business coach e di knowledge management.

‘Imparate dagli orsi!’. L’orso è l’amico di Lothar Seiwert, perchè rappresenta valori che molti uomini hanno perduto e di cui dovrebbero riappropriarsi al più presto. Gli orsi danno l’impressione di una grande calma e conoscono l’arte del totale rilassamento, ma all’occorrenza si ergono in tutta la loro altezza e potenza: in quei momenti sanno trasmettere forza e dinamismo. E se di forza e dinamismo l’umanità ha bisogno per poter tenere il passo della società efficientistica, solo con la calma e la pacatezza può riuscire a non farsi schiacciare dallo stress sempre più pressante, provocato da impegni e scadenze (1).

Due studiose israeliane conquistate dalla zoologia, Bella Bleicher e Sari Barel, danno del mondo animale una speciale interpretazione, ispirandosi alla sua intraprendenza per mettere in pratica strategie di pensiero. Creano così il ‘Metodo zebra’, per orientare a trovare la propria ispirazione per essere creativi e innovativi in ogni aspetto dell’esistenza, privata e professionale. ‘Il nero e il bianco – dice la zebra – sono due facce della stessa medaglia. La vita è piena di contraddizioni. Saremo più forti se non cercheremo di negarle e di combatterle, se riusciamo a sviluppare la capacità di vedere che ogni cosa è giusta e sbagliata, potremo pensare in modo più creativo’. Monito da cui non prescindere, sottoporre ogni tesi non solo al ‘perchè’, ma anche al ‘perchè no’ (2).

Gli scoiattoli accendono l’immaginazione di Stephen Denning, che parte da un’osservazione statistica: gli scoiattoli perdono una grande percentuale di noci per l’incapacità di ricordare dove le hanno nascoste. Nel suo libro racconta la storia di una organizzazione immaginaria che passa da un sistema di sotterramento delle noci, a un sistema di immagazzinamento. Un cambiamento di cultura, nuovo entusiasmo e clima collaborativo per traghettare l’organizzazione in difficoltà da una situazione di crisi a una positiva (3).

E infine ‘effetto porcospino’, il segreto di Manfred Kets de Vries per costruire team eccellenti. Lo studioso parte da un racconto di Schopenauer sul dilemma affrontato dai porcospini durante l’inverno. Quando aumenta il freddo gli animali si avvicinano gli uni agli altri per condividere il calore corporeo, ma si fanno male a vicenda con le loro spine, e così si allontanano per evitare di ferirsi. Dopo ripetuti avvicinamenti e allontanamenti, i porcospini scoprono che è meglio rimanere a poca distanza l’uno dall’altro, ma non uniti. La distanza tollerabile finalmente scoperta dai porcospini può essere anche il codice di condotta da adottare nelle relazioni umane e nell’organizzazione di gruppi capaci di lavorare bene, in una dimensione di giusto equilibrio tra una tipologia di interazione inefficiente da un lato e relazioni troppo soffocanti dall’altro (4).

 

Rita Bramante

 

 

(1) L. SEIWERT, La strategia dell’orso. La forza è nella calma, TEA Milano, 2006; www.baeren-strategie.de

(2) B. BLEICHER – S. BAREL, Pensare da zebre. Come sviluppare la creatività prendendo esempio dagli animali, Mondadori, Milano, 2009

(3) S. DENNING, Scoiattoli SpA. Storie di noci e di leadership, Rcs Libri, 2005; www.stevedenning.com

(4) M. F.R. KETS DE VRIES, Effetto porcospino. Il segreto per costruire team eccellenti, Edizioni Ferrari Sinibaldi, 2012; www.ketsdevries.com; www.kdvi.com

 



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