12 giugno 2013

LA MEMORIA E LA MAPPA DI UNA COMUNITÀ: IL QUARTIERE GARIBALDI


“Esisteva in Corso Garibaldi, a Milano, un gruppo di vecchissime case addossate le une alle altre in un groviglio di muri, di balconi, di tetti di comignoli. Dove lo spirito della città antica, non quella dei signori ma quella dei poveri, sopravviveva con una singolare potenza. Pezzo a pezzo la vecchia Milano era stata distrutta”. Così scriveva Dino Buzzati nel 1963 pensando al corso Garibaldi. Sono passati cinquanta anni da queste parole e il Quartiere, che ha subito almeno altre due trasformazioni, non cessa di mantenere una sua peculiare vitalità e un orgoglio che, non scavando nemmeno troppo, emerge come in altre zone della nostra città.

Il Consiglio di Zona 1, insieme all’Associazione Thara Rothas, l’Oratorio dei Chiostri di San Simpliciano, la Comunità del Quartiere Garibaldi, e con il contributo di semplici cittadini, di associazioni e di esperti, ha lanciato un progetto per la costituzione di una cosiddetta mappa di comunità iniziando proprio dal Garibaldi. Questo processo culturale, introdotto in Inghilterra negli anni ’80, è uno strumento attraverso cui una comunità disegna i contorni del proprio patrimonio, ed evidenzia il modo in cui si vede, si percepisce e attribuisce valore al proprio territorio.

In questo senso quindi diventa fondamentale il processo, che diventa parte attiva e fondamentale dell’esperienza: “la mappa di comunità non è una fotografia del territorio, non è un contorno territoriale, una semplice linea sulla carta, bensì un processo con cui fotografare un territorio e restituire una rappresentazione ideale e verosimile delle proprie proiezioni future.” Così si esprime Edo Bricchetti in “Quartiere Garibaldi tra memoria e futuro“, la pubblicazione che ha costituito uno dei passi importanti di questo progetto, cogliendone appieno lo spirito.

Uno degli aspetti fondamentali che ha caratterizzato l’iniziativa è stato quello della “partecipazione” dei cittadini, da cui è nato un processo che ha portato alla condivisione di esperienze, conoscenze, proposte, relative a una comunità inserita in un Quartiere urbano.

A questo proposito va ricordato che, dopo che il Consiglio di Zona 1 aveva avviato questo progetto, il primo incontro che si è tenuto al CAM Falcone Borsellino di corso Garibaldi alla fine di dicembre del 2012 aveva raccolto pochissime persone, seppur determinate e con tante idee. Dopo quell’incontro altri ne sono seguiti, dapprima nel nostro centro comunale, poi in luoghi privati, trovati spontaneamente di volta in volta. E i partecipanti sono cresciuti, e l’entusiasmo pure, e le conoscenze dirette, i documenti, gli spunti di riflessione.

Dal lavoro svolto è scaturita la pubblicazione del “quaderno” sopra citato (Quartiere Garibaldi tra memoria e futuro – Opere minori e vicende minute per conoscere il proprio Quartiere) e della Mappa di Comunità dove, a fianco di una rigorosa ricostruzione storica dell’evoluzione del quartiere, sono presenti riflessioni, approfondimenti e spunti su aspetti che caratterizzano il “Garibaldi”. Questi elementi sono utilissimi sia per mantenere viva la memoria di eventi che hanno profondamente segnato la vita del territorio, sia come materiale per indirizzare eventuali scelte future “pubbliche” che abbiano impatto sulla comunità e sul quartiere.

La pubblicazione non è e non vuole essere esaustiva, ma è sicuramente un punto di partenza per ri-“costruire” una identità che nell’ultimo periodo è risultata poco definita. Come si evince da tutti i passi di questo progetto infatti, nel Quartiere Garibaldi, al di sotto di una superficie magari standardizzata e massificata, vi è un substrato di emozioni, legami, interessi, valori che ne fanno ancora uno dei luoghi pulsanti di questa Città.

La pubblicazione è stata presentata il 30 maggio al CAM di corso Garibaldi e, esattamente all’opposto della prima riunione, abbiamo avuto una bellissima serata con una platea al completo e vivace, che ha dibattuto lungamente sul proprio quartiere. Il progetto non si è esaurito nella sola pubblicazione del “quaderno” e della mappa, ma sta proseguendo nel rafforzamento dei legami e nel confronto diretto fra gli abitanti del quartiere. Il primo giugno è stata organizzata una prima cena in piazza San Simpliciano a cui hanno partecipato un centinaio di persone, di tutte le fasce di età, dove ciascuno ha portato qualche piatto o bevanda da condividere con gli altri. La serata è stata animata poi dalla proiezione di filmati sul quartiere, altro patrimonio importante che si è recuperato e su cui si sta lavorando, che hanno dato un’immagine visiva del passato e del presente.

Per questo autunno è previsto poi l’allestimento di una mostra al CAM Garibaldi con molti dei documenti originali raccolti durante il lavoro e con nuove testimonianze e approfondimenti, uno spettacolo teatrale itinerante che racconterà “sul luogo” i punti cruciali identificati nella Mappa di Comunità e una nuova cena di quartiere.

Questo progetto si è basato, oltre a un piccolo finanziamento iniziale e al sostegno e patrocinio del Consiglio di Zona 1, sostanzialmente sulla capacità di autofinanziarsi e di coinvolgere risorse umane fra le più diverse (come detto, semplici cittadini, storici, storici dell’arte, artisti, architetti, urbanisti, funzionari pubblici, associazioni etc).

Il mio auspicio, come amministratore locale, è che questo sia soltanto un punto di partenza, sia per lo stesso Quartiere Garibaldi che per altre parti del Centro Storico (e dell’intera città), che potranno nel prossimo futuro sviluppare un processo di questo tipo, che ridia voce e senso alle diverse comunità presenti sul territorio.

 

Sergio Violante*

 

*Presidente Commissione Cultura Consiglio di Zona 1 – Milano



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