29 maggio 2013

PER UN AMORE DI GIOVENTÙ: “LA CITTÀ CAMBIA, E NOI?”


Parte il progetto di cultura architettonica rivolto alle scuole superiori di atelier mobile a scuola, presentato ieri all’Ordine degli Architetti di Milano che patrocina e sostiene l’iniziativa. Non è mai troppo presto per cominciare a parlare di architettura nella scuola. Non si è mai troppo giovani per scoprire che lo spazio della città ci appartiene e ci coinvolge nelle sue trasformazioni. Lo spazio pubblico è un bene comune, ma quanti pensano che per vivere la città in modo responsabile dobbiamo imparare a conoscerla e a valutare con senso critico la qualità che l’architettura dà agli spazi che abitiamo?

La città cambia, e noi? (*) è la proposta formativa per le scuole superiori di atelier mobile a scuola che porta a Milano un’iniziativa avviata con successo all’estero da organizzazioni che operano a livello nazionale e locale: promuovere la cultura architettonica e diffondere la “grammatica di base” per comprendere l’ambiente urbano offrendo, in molti casi fin dai primi livelli scolastici, progetti educativi con approcci flessibili e sperimentali. L’iniziativa, patrocinata e sostenuta dall’Ordine degli Architetti, vuole suscitare nei giovani curiosità e attenzione verso l’architettura contemporanea e contribuire a formare cittadini capaci di un uso responsabile e creativo dei nuovi spazi della loro città. Un breve ciclo di incontri e workshop guiderà lo sguardo dei ragazzi a “saper vedere l’architettura”: un’introduzione e un invito a leggere le trasformazioni in corso a Milano e in altre città del mondo.

È solo un primo passo ma indispensabile per avviare un dialogo con i più giovani e offrire loro strumenti critici per capire come l’architettura dà forma allo spazio urbano, attraverso una lettura partecipata e coinvolgente in cui la stratificazione della città si fonde con riferimenti trasversali nello spazio e nel tempo. È un percorso che aiuterà a scoprire che l’architettura è insieme realizzazione di un programma ed espressione di una cultura, esplorare nuovi spazi e “ritmi” urbani le cui matrici appartengono a un contesto globale, capire le ragioni e il senso di interventi che stanno ridisegnando sotto i nostri occhi una città diversa, partendo da luoghi che i ragazzi conoscono e frequentano, per poi immergersi in spazi che iniziano a intravedersi dietro alle recinzioni dei cantieri.

Le architetture incontrate durante i tre percorsi tematici in cui si articola il progetto individuano questioni rilevanti per poter immaginare o forse chiedere per il futuro una nuova prospettiva di trasformazione della città e dei suoi spazi collettivi. L’interesse per le sorti della città e per la formazione culturale delle nuove generazioni, per ragioni che finiscono in qualche modo per coincidere, esigono un nuovo impegno per rafforzare il rapporto tra architettura e società.

Per chi pratica la professione dell’architetto è infatti il momento di ripensare spazi che sappiano accogliere l’esperienza vissuta, ascoltare e rispondere a domande forse ancora inespresse e innescare nuove relazioni affinché la città continui a essere un luogo di inclusione sociale e culturale. Per chi crede che la città sia anche il prodotto di una cultura e di un contesto sociale è invece tempo di prendere atto, o forse solo di ricordare, che acquisire gli strumenti critici per una lettura ampia e consapevole dell’architettura contemporanea è un aspetto rilevante nella formazione dei ragazzi.

A chi infine si domanda “perché investire nell’architettura?” molti potrebbero replicare che oggi tutto ciò che non risponde a problemi stringenti è lontano dalla realtà sociale ed economica e dunque lontano dalle necessità della scuola. Noi crediamo che l’esperienza quotidiana della città, il valore che possiamo ancora riconoscere a luoghi capaci di accogliere, sorprendere e, qualche volta, emozionare dimostrino al contrario che la cultura architettonica è un bene comune a cui tutti devono poter accedere: l’architettura è di tutti.

 

Francesca Battisti

 

* la città cambia, e noi? è un progetto curato da Veronica Scortecci, Francesca Battisti, Margherita Sala, Chiara Scortecci



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti