15 maggio 2013

cinema



COME UN TUONO

di Derek Cianfrance [The Place Beyond the Pines, U.S.A., 2012, 140′]

con Ryan Gosling, Bradley Cooper, Eva Mendes, Ray Liotta, Dane DeHaan

 

Luke (Ryan Gosling) ha un talento innato per la guida della moto. Si accontenta di utilizzarlo per girare vorticosamente dentro una stretta gabbia di metallo del circo fino alla scoperta di Jason (Dane DeHaan), il figlio avuto dalla breve relazione con Romina (Eva Mendes). La paternità improvvisa smuove in lui un desiderio di radicamento e di agiatezza che un circo itinerante non può offrirgli. L’illegalità offre scorciatoie spesso rapide e immediate e le rapine in banca sembrano lo strumento perfetto per riacquistare l’affetto di Romina.

“Se corri come un fulmine, ti schianti come un tuono” gli anticipa profeticamente il compagno di rapine. L’agente Avery Cross (Bradley Cooper), pochi minuti dopo, realizza la predizione sparandogli a bruciapelo e facendoci sentire quel tonfo, molto simile a un tuono, da cui Luke non si rialzerà.

Come un tuono è una tragedia in tre atti in cui lo scontro tra i due protagonisti non è il finale, ma l’inizio dell’analisi del regista sugli effetti e le conseguenze drammatiche dei conflitti a fuoco. Non ci sono eroi nel nuovo film di Derek Cianfrance; sembra chiara la sua volontà di dimostrarci che non c’è spazio per l’eroismo quando compaiono le armi. Non ha la fretta del sensazionalismo, della retorica e delle lacrime. Nelle due ore abbondanti di Come un tuono vuole mostrarci la profondità della ferita all’interno delle famiglie dei due uomini. L’incapacità di Avery di prendere in braccio suo figlio, dopo averne privato un altro della figura paterna, è il segno più evidente che l’uomo che tutti acclamano come un eroe si vede allo specchio come un assassino.

Cianfrance gioca anche con il destino. Lo fa compiendo un salto di quindici anni e facendo incontrare i figli sedicenni di Luke e Avery. Questa struttura narrativa circolare ripropone tra i ragazzi il conflitto che c’era stato tra i padri. Una ripetizione d’odio che viene interrotta solo dall’invisibile e misteriosa eredità paterna che porta il figlio di Luke a salire su una moto e percorrere la strada verso la salvezza, la strada che suo padre aveva abbandonato.

Marco Santarpia

In sala a Milano: Arcobaleno, Ducale.

 

 

questa rubrica è a cura di Paolo Schipani e Marco Santarpia

rubriche@arcipelagomilano.org

 



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