8 maggio 2013

EXPO: IL GOVERNO A UNA SVOLTA?


I Governi che si sono susseguiti dopo Prodi, che aveva scelto Milano per ospitare l’Esposizione Internazionale del 2015, non hanno dato grande dimostrazione di crederci. Non lo ha fatto tanto il Governo Berlusconi, di cui ricordiamo i sonori annunci poco sostenuti e, soprattutto, la manifesta contrarietà dell’allora ministro Tremonti, e non lo ha fatto il Governo Monti, le cui promesse sono state poi disattese da un percorso di lavoro alquanto accidentato, caratterizzato da omissioni, incertezze e sbavature che hanno reso molto tesi i rapporti tra l’Amministrazione centrale e il Comune di Milano.

Lo stallo l’ha fatta da padrone insomma fino a qualche settimana fa, quando, nell’ultimo Consiglio dei Ministri del Governo Monti, è stato approvato il decreto che restituisce la pienezza dei poteri speciali al Commissario Straordinario (poteri assolutamente necessari per poter completare in tempo i cantieri dell’Expo) e che accorpa la figura del Commissario Generale a quella del Commissario Unico, superando finalmente l’anomalia che manteneva in sella nella governance di Expo anche l’ex Governatore lombardo Roberto Formigoni (che non ha mai avuto la dignità di dimettersi, come in vece fece l’allora Commissario Letizia Moratti all’indomani della sua sconfitta alle elezioni comunali).

Nel discorso di insediamento davanti al Parlamento, il neo Presidente del Consiglio Enrico Letta ha parlato dell’importanza di Expo e ha ribadito la sua determinazione a procedere alla nomina del Commissario Unico e all’attuazione del decreto. Bene! Finalmente!

Rimangono però ancora alcuni nodi da sciogliere e alcuni impegni da assumere. Confermare l’erogazione delle risorse di competenza statale già stanziate per la realizzazione di Expo 2015, escludendo le stesse da qualsiasi eventuale taglio in virtù della straordinaria importanza e degli impegni internazionali assunti nei confronti del BIE; consentire la deroga per il Comune di Milano dai vincoli del patto di stabilità delle spese relative alle opere di investimento inerenti Expo 2015;

Potenziare la Sezione specializzata del Comitato di Coordinamento per l’Alta Sorveglianza delle Grandi Opere e il Gruppo Interforze Centrale per l’EXPO 2015 – GICEX, al fine di assicurare il pieno contrasto dei rischi di infiltrazione mafiosa in tutti gli appalti relativi a Expo 2015, compresi quelli affidati in deroga alla normativa vigente in materia; potenziare l’organico degli Ispettorati del lavoro al fine di potenziare l’opera di prevenzione e contrasto alle irregolarità nei molteplici cantieri;

Predisporre, con gli Enti locali, un piano strategico per la promozione e la conoscenza dell’evento, accompagnato da un programma dettagliato sulle infrastrutture turistico-ricettive e sulle potenzialità di riutilizzo delle stesse anche in un’ottica di ritorno sociale per la cittadinanza; programmare un piano comunicativo internazionale sul tema dell’Expo e attuare un tavolo permanente tra Governo, Expo, ONG, privati ed Enti locali per lo sviluppo di progetti di cooperazione internazionale, anche attraverso l’apertura di bandi specifici.

Proprio per affrontare tutte le questioni sopra citate, il PD ha presentato una mozione che chiede al Governo di ottemperare a questi impegni, così da consentire a Expo di affrontare l’ultimo miglio con tutti gli strumenti necessari a vincere una sfida che è stata resa complicata dagli incredibili ritardi accumulati negli anni e dai continui litigi all’interno delle Istituzioni allora mal governate dalla coalizione di centrodestra.

 

Vinicio Peluffo

 



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