1 maggio 2013

COWORKING , LAVORARE E SALVARE IL PROPRIO TEMPO: PIANO C


Provare a cambiare le regole del gioco. È lo spirito con cui, insieme ad altri soci, ho deciso di prendere parte alla creazione di Piano C (www.pianoc.it). Nel corso degli anni ho sentito ripetere innumerevoli volte quanto le donne siano importanti nella società e quanto l’economia potrebbe trarre beneficio da una maggiore presenza femminile nel mercato del lavoro (la Banca d’Italia ha calcolato che se il Paese riuscisse a centrare l’obiettivo di Lisbona dell’occupazione femminile al 60% il Prodotto interno lordo crescerebbe del 7%), senza però vedere alcun cambiamento concreto in tal senso.

Orari e modalità di lavoro creati a misura d’uomo e ormai anacronistici; logiche che spesso premiano il presenzialismo piuttosto che l’efficienza e il merito. Tutto questo nel momento in cui sempre più donne si inventano (o reinventano) per cercare di tenere insieme lavoro, famiglia, passioni e interessi. E allora perché non creare un luogo questo diventi possibile?

Piano C ha aperto le porte il 10 dicembre 2012, e può essere definito a tutti gli effetti il primo spazio di coworking nato per “cambiare il lavoro”, per sperimentare un nuovo modello organizzativo e un modo di lavorare “a misura di vita”. Il progetto è pensato per le donne, ma è aperto anche ai papà con bimbi al seguito, e ospita su 250 metri quadri 18 postazioni di coworking in open space, 5 sale multifunzione, due aree dedicate ai bambini e una serie di servizi che consente a chi vi lavora di “rimettere insieme tutto”.

In Piano C trova spazio la lavoratrice, grazie alla disponibilità di scrivanie, wireless lan, servizio di segreteria e sale riunioni; trova spazio il genitore, grazie a un’area cobaby 0-3 anni gestita da professioniste aperta dalle 9.00 alle 19.00 e a un’offerta di corsi e attività pomeridiane per i bambini più grandi; trova spazio la persona, che risparmia il tempo delle commissioni quotidiane (spesa, lavanderia, bollette, riparazioni – se ne occupano i Servizi Salvatempo di Piano C) e può scegliere quindi se lavorare, fare un corso di formazione, oppure seguire un’attività di sviluppo personale. Punto di forza dell’intero progetto è la community che, attraverso incontri e formazione, consente alle coworker di unire le forze e creare nuove opportunità per vincere la crisi.

L’offerta di Piano C è rivolta non solo alla singola lavoratrice, ma anche alle aziende: sono ancora molte infatti le realtà che non dispongono di servizi di conciliazione o di welfare aziendale rivolti alle neo-mamme. Noi offriamo loro la possibilità di adottare il modello Piano C “in casa” oppure presso gli spazi dia via Simone d’Orsenigo, per facilitare il rientro delle dipendenti dal congedo di maternità ed evitare che questa fase della vita professionale si trasformi in un momento di crisi (una donna su tre oggi lascia il lavoro dopo il promo figlio).

Che il coworking sia un’idea vincente e destinata a crescere lo dimostra anche il progetto, unico in Italia, nato dalla collaborazione tra il Comune di Milano e la Camera di Commercio, che prevede per i lavoratori sotto i 36 anni dei voucher spendibili nei coworking qualificati (Piano C è uno di questi) fino a un massimo di 1.500 euro all’anno, a copertura parziale delle spese sostenute. Il cobaby rientra invece tra i servizi coperti dalla “Dote Conciliazione” della Regione Lombardia.

L’interesse generale nei confronti del progetto è stato altissimo sin dal primo momento, chiaro segnale che abbiamo risposto a un bisogno neppure troppo latente. Piano C ha inoltre vinto il primo premio della Banca Europea per gli Investimenti come miglior progetto di innovazione sociale in Europa nel 2012. A circa cinque mesi dal lancio, il bilancio è decisamente positivo: abbiamo 20 coworker (di cui 2 papà) e l’aspetto forse più interessante è che non copriamo solo i classici target del coworking (libere professioniste che ruotano intorno alla comunicazione) ma siamo moto più inclusivi: tra le nostre coworker abbiamo ricercatrici, una psicologa, una imprenditrice e anche dei dipendenti d’azienda con possibilità di telelavoro.

La crescente dinamicità della community ci spinge a calendarizzare sempre più eventi, che vanno dagli aperitivi di networking ai corsi di formazione; vincente in questo senso si sta rivelando la formula evento + cobaby + servizi salvatempo. In altre parole: la coworker può partecipare a un corso di formazione lasciando suo figlio in mani sicure a due passi da lei, mentre qualcuno si occupa di fare la spesa al posto suo.

Abbiamo recentemente stretto una partnership con ACTA (www.actainrete.it), la più grande associazione italiana di consulenti del terziario avanzato, grazie alla quale i professionisti iscritti ad Acta avranno accesso agevolato a tutti i servizi Piano C. A sua volta, la community di Piano C beneficerà delle competenze e conoscenze dell’associazione, i cui corsi saranno inseriti nel calendario di eventi e formazione di Piano C. Da ultimo, ma non ultimo, ospitiamo la sede di Valore D (www.valoreD.it), la prima associazione di grandi imprese creata in Italia per sostenere la leadership femminile in azienda. Il nostro obiettivo è replicare il modello in altre città d’Italia, per dimostrare che un altro modo di lavorare (e di vivere) è possibile.

 

Stefania Boleso

 



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