1 maggio 2013

DALLE BUCHE ALLA PARTECIPAZIONE


Il Comune di Milano, con l’iniziativa dell’Assessore ai Lavori Pubblici, ha chiesto ai cittadini di indicare le buche nelle strade, causa di diverse tipologie di danno. Registrandosi con nome e cognome, gli abitanti della nostra città avranno a disposizione un link per far conoscere situazioni di pericolo: “con il link per le segnalazioni, evidenzia l’Assessore Rozza, vogliamo chiamare i milanesi a collaborare con l’amministrazione per i controlli. Ci attendiamo indicazioni su strade da sistemare e buche pericolose”.

Iniziative di coinvolgimento di questo tipo sono state già portate avanti in altre realtà. Ad esempio a Firenze, il Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione, insieme all’associazione dei Taxisti e all’Università degli Studi, ha sviluppato il progetto “adotta un incrocio”, che attraverso una modulistica specifica e in maniera scientifica ha mappato le condizioni di pericolo presenti in città. Questo progetto non si limita solo a mettere in evidenza questo aspetto particolare della viabilità, gli incroci appunto, ma tutte le situazioni di rischio.

Sono stati coinvolti gli agenti di assicurazione per la parte comportamentale di tipo giuridico. L’Università, per la collaborazione e l’elaborazione dei dati raccolti, in particolare il lavoro di ricerca è stato affidato a giovani borsisti. Il Dipartimento di Psicologia della Salute, da cui sono partiti i corsi sull’emozione e il dolore, la percezione del pericolo, lo stress emotivo e la motivazione a non bere, all’uso di droghe, ecc, al fine di modificare i comportamenti non virtuosi.

I taxisti hanno collaborato, insieme alle agenzie di assicurazione nel distribuire i moduli di rilevazione. Dalla raccolta dei dati si è capito che il rischio di pericolo non viene percepito fino a che non accade. Il primo elemento significativo è che il 49% degli incidenti indicati nelle zone pericolose riguardava le due ruote, i giovani e le buche. Dopo questi dati il Comune di Firenze in collaborazione con SNA, ha iniziato un rapporto diretto con i ragazzi, organizzando su questo argomento corsi nelle scuole.

Coinvolgere associazioni e interessi nella gestione della città, significa attingere a quel capitale sociale che è la base sul quale si regge il consenso del centrosinistra, cioè quello che per Robert Putnam è “l’insieme di quel clima relazionale di fiducia, di appartenenza, di senso civico che permette il buon funzionamento delle istituzioni e di progetti di tipo economico …”.

Putnam pone l’accento sugli aspetti della vita sociale, reti, norme e fiducia che facilitano l’azione collettiva. Tra questi fattori individua la civicness (cultura civica). La cultura civica è identificata con la diffusione di un’ampia fiducia interpersonale che facilita la cooperazione tra i cittadini per obiettivi comuni e il funzionamento delle istituzioni politiche.

Una buca nella strada, che fa cadere un motociclista o un ciclista, può interessare alla gestione della città diversi soggetti, dagli assessorati ai Lavori Pubblici, al Commercio, alla Sicurezza e alla Sanità, fino agli assicuratori, che hanno legittime convenienze a che le persone non subiscano danni, alle associazioni delle due ruote.

Questo capitale sociale è stato determinante nella vittoria di Pisapia, e la gestione di questi anni lo sta disperdendo. Sarà importante che il PD, se vorrà avere ancora un ruolo a Milano, cerchi di recuperarlo prima che sia troppi tardi.

 

Massimo Cingolani



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