17 aprile 2013

SPARARE A MILANO. NORMALITÀ?


Esiste un serio problema criminalità a Milano? La situazione è critica come a Roma, dove negli ultimi tempi abbiamo assistito a numerosi episodi di persone gambizzate o uccise a colpi d’arma da fuoco? A quanto dicono giornali e tv, non sembrerebbe un problema per la nostra città. Davvero? Eppure proviamo a considerare un lasso di tempo abbastanza breve, in una zona piuttosto circoscritta: dal 27 febbraio al 12 marzo di quest’anno in un triangolo della periferia e dell’hinterland milanese a ovest del centro cittadino.

Il primo agguato avviene il 27 febbraio 2013 a Seguro, frazione di Settimo Milanese a due passi dal quartiere Baggio. Un uomo di 41 anni viene ferito alle gambe da un colpo di pistola mentre sta entrando nell’abitazione del fratello, agli arresti domiciliari. L’8 marzo, nove giorni dopo, un ragazzo di 23 anni e un uomo di 33 anni vengono feriti, sempre alle gambe, in una carrozzeria del medesimo paesino. L’uomo più vecchio è parente di quello aggredito a fine febbraio. La cronaca locale milanese ci racconta di tre o quattro uomini che, a volto scoperto, entrano nell’officina e sparano ai due senza tanti complimenti.

Basta così? No. Stranamente, qualcuno continua a giocare a “Mezzogiorno di fuoco”. Il 10 marzo, neanche 48 ore dopo questi ultimi due ferimenti, una persona riceve” accidentalmente” un colpo di pistola in faccia mentre passeggia, alle undici di sera, lungo via Fleming, piccola ma molto nota via di zona San Siro. Racconterà di aver visto due uomini litigare dall’altra parte della strada, di aver sentito uno scoppio e di essere stato raggiunto da un proiettile, dopo di che uno sconosciuto si sarebbe avvicinato e avrebbe pronunciato qualche parola di scusa. Incredibile ma vero, proprio come se gli avesse calpestato un piede uscendo dal vagone della metropolitana.

Quattro feriti d’arma da fuoco basterebbero se Milano fosse una città capace di accontentarsi. Così non è ed ecco allora che due giorni dopo, il 12 marzo , altre due persone ricevono lo stesso trattamento a base di piombo. Questa volta siamo in via delle Forze Armate, zona Baggio. Pochissimi chilometri separano Settimo Milanese, via Fleming e via delle Forze Armate. A essere ferite sono due persone che si trovano all’interno di un’agenzia immobiliare, incensurati e detentori di altre attività imprenditoriali di piccole dimensioni. Due uomini fanno irruzione nell’agenzia e in seguito a una colluttazione vengono sparati alcuni colpi. Il più giovane, 46 anni, viene colpito a una gamba, all’altro, 62 anni, va peggio e riporta una seria ferita all’addome. Un amico dei due che si trova all’esterno cerca di fermare gli aggressori e viene stordito da un forte colpo alla testa. All’interno di una cassetta di sicurezza dell’agenzia ci sono 500 euro. Non vengono degnati di uno sguardo.

Nell’arco di quindici giorni si può quindi stilare un bollettino degno delle città più pericolose: sei persone ferite da colpi d’arma da fuoco. Tutte pressappoco nella stessa zona. Nessuno a quanto pare conosceva i suoi aggressori. Fossimo in un’altra città d’Italia, magari meridionale, si parlerebbe di omertà. Ma non a Milano: queste cose, qui, non succedono.

 

Federico Turchetti

 



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