27 marzo 2013

CITTÀ METROPOLITANA: LAVORARE DA SUBITO


Il grande successo del Convegno “Milano: cantiere della città metropolitana. Una prospettiva internazionale“, organizzato lo scorso 22 marzo dal Comune di Milano con la collaborazione del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico, è un sintomo delle attese molto forti tra amministratori, attori economici e sociali, società civile e mondo della cultura nei confronti del processo di istituzionalizzazione di una autorità di governo metropolitano.

Come è noto, la strada è molto stretta. Il “congelamento” del processo istitutivo della Città metropolitana, determinatosi con la mancata conversione del DL 188/2012, e con la conseguente sospensione dell’applicazione dei dispositivi in materia fino al 31 dicembre 2013, consegna agli attori in campo una condizione di forte incertezza normativa, che si accompagna a una altrettanto forte incertezza sulle prospettive politiche e di governo Paese. In altre parole, i rischi di trovarsi di fronte, tra qualche mese a una nuova occasione perduta sono grandi.

Per cercare di evitare questi rischi è necessario che il processo costituente non si arresti e che i suoi protagonisti rispondano collettivamente a tre domande fondamentali: 1) perché abbiamo bisogno della città metropolitana, in una fase nella quale il rischio che venga percepita come una nuova istituzione burocratica è assai forte? 2) come dobbiamo pensarla, nel quadro dei complessi meccanismi di governance multilivello che presidiano molti rilevanti processi di policy nel contesto milanese? 3) quali passaggi dobbiamo mettere in campo per costruirla, affinché il processo costituente sia effettivamente un percorso democratico e partecipato?

Una risposta compiuta a queste domande richiede insieme una forte leadership del processo, che in questa fase non può che essere assunta dal Comune capoluogo e in particolare dal suo Sindaco, e una grande capacità di attivazione da parte degli altri attori, che diano vita a un percorso effettivamente condiviso. Il Comune, anche attraverso l’azione dell’Assessore all’Area metropolitana Daniela Benelli, si sta muovendo in questa direzione, che richiede tuttavia una particolare attenzione ad alcune questioni

Partire dalla specificità di Milano, unica potenziale città metropolitana di rango europeo nel nostro Paese e contesto nel quale sono presenti e sono state attive in passato esperienze significative di cooperazione intercomunale; coinvolgere fortemente i Comuni, senza o contro i quali il processo è destinato a fallire, ma anche interloquire con la Regione rispetto ai temi essenziali delle funzioni da attribuire al governo metropolitano (si pensi ai temi della pianificazione territoriale, soggetti a legislazione regionale);

Attivare le forze economiche e sociali, anche attraverso percorsi e progetti di pianificazione strategica che possano svolgere un ruolo di irrobustimento delle reti di governance e di intreccio tra meccanismi di governance e attività di governo; mettere in rete l’esperienza milanese con le migliori esperienze europee, anche al fine di comprendere le condizioni di efficacia e di fattibilità operativa del governo metropolitano (struttura organizzativa, meccanismi di finanziamento, funzioni di service ai comuni, ruolo di agenzie di scopo);

Attivare progetti concreti di cooperazione intercomunale, sul modello dei progetti di frangia urbana parigini, che possano diventare parte essenziale del percorso costituente; mostrare concretamente che la Città metropolitana è un dispositivo capace di semplificare e razionalizzare l’azione pubblica, ma anche di offrire servizi efficienti ai cittadini risparmiando risorse, nella prospettiva della “buona politica”.

Compito di tutti gli attori è dunque lavorare da subito “come se”, in attesa di un intervento legislativo, sia sul fronte della redazione dello Statuto, sia sul fronte della costruzione di dispositivi organizzativi di attuazione. Senza dimenticare la rilevanza di un dibattito culturale e civile, che può alimentare e dare forza alla prospettiva del governo metropolitano.

 

Gabriele Pasqui



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