13 marzo 2013

A.A.A. ASSESSORE AL BILANCIO CERCASI


Inutile girarci intorno: è sul bilancio che si passa dalle parole ai fatti. È la cartina tornasole dei programmi elettorali, il confronto tra le priorità di spesa e le scelte sugli investimenti misura la reale volontà politica degli amministratori. Il bilancio è la “dorsale” di tutti gli investimenti: è ragionando sulle spese e sugli investimenti che si può comprendere come e perché vengono prese certe decisioni che poi riguardano la vita di tutti i cittadini. Siamo sicuri di fare scelte efficienti? E a favore di chi? Come controlliamo l’efficacia della spesa?

“Partiamo dal bilancio perché tenere in ordine i conti e sotto controllo il debito è una scelta politica e non solo di pura ragioneria, che fonda un patto tra generazioni e segna una azione politica responsabile e lungimirante”. Scelte politiche, strategiche per il futuro a medio e lungo termine della città, il Comune di Milano nel 2013 ne dovrà affrontare molte: Expo (e soprattutto il dopo Expo) e con quali soldi, le società partecipate (Sea, A2A, Milano Sport, Serravalle…), la struttura della città metropolitana, il decentramento e le municipalità, il piano della mobilità sostenibile e via dicendo.

Il patto di stabilità, gli investimenti sulla città, come allocare le risorse: l’assessorato al bilancio è sempre al centro della partita. “Gestire le risorse pubbliche è molto complicato. È sempre più facile fare debito che impostare politiche di rigore. Il debito però grava sulle risorse future e può arrivare a essere un peso incontenibile; per questo “austerità” non é il termine corretto da usare per dare il senso della necessità di un cambio di marcia. È più giusto parlare di “responsabilità” nell’amministrare le risorse.”

Il Comune di Milano ha presentato l’operazione Progetto Bilancio Trasparente, una rendicontazione rivolta agli operatori di settore, banche, analisti finanziari, agenzie di rating, da cui si apprendono le grandi linee dei numeri del bilancio, in attesa della versione espressamente rivolta a tutti i cittadini. Ma è di immediata evidenza che è un bilancio costruito sulle voci di spesa e che non è previsto il bilancio di genere.

Il criterio della spesa storica porta con sé inevitabilmente una progressiva riduzione della capacità di progettare azioni nuove. Una sfida alternativa è il bilancio per progetti: è il bilancio “a budget zero”‚ in cui le risorse vengono ripartite secondo precisi progetti. Questo stimola la progettualità e lo spirito di squadra e assicura trasparenza alle scelte politiche. Con l’obiettivo di responsabilizzare assessori e dirigenti comunali, nella ricerca della migliore finalizzazione della spesa pubblica e nell’individuazione delle priorità di intervento, da operare anche a causa della riduzione delle risorse.

Su queste colonne Beatrice Costa e Rossana Scaricabarozzi hanno già illustrato i vantaggi del bilancio di genere come “strumento di controllo e valutazione di una politica economica di un ente, (…) strumento di trasparenza e responsabilità per misurare la coerenza tra impegni assunti per le pari opportunità e scelte concrete con conseguenti allocazioni di bilancio. Un bilancio di genere comunale permette di “leggere” attraverso lenti nuove la città, i suoi spazi, l’uso che ne fanno cittadini e cittadine, le esigenze, le paure, i desideri di uomini e donne, considerando differenze anagrafiche, retributive, di organizzazione di vita. (…) Oggi, in tempi di tagli di risorse pubbliche e di crisi aziendali, il bilancio di genere appare quanto mai attuale per rendere più efficaci le politiche di un ente locale”.

Nel toto nomi del prossimo rimpasto di giunta per l’assessorato al bilancio circola quello di Francesca Balzani. Europarlmentare, “è relatrice generale al bilancio europeo 2012: un ruolo di grande responsabilità che l’ha portata a definire per conto del Parlamento l’intera strategia per il bilancio confrontandosi con la Commissione e il Consiglio. Ha seguito passo passo la concreta attuazione e quindi monitorato il funzionamento dei programmi che finanzia. Questo ha significato capire, prima di tutto, quali sono i campi in cui l’Unione europea riesce veramente a incidere sulle singole comunità locali, creando gli strumenti finanziari per realizzare proposte e progetti innovativi nel campo del sociale, della ricerca, della formazione”.

Come assessore al Bilancio del Comune di Genova (2007-2009) ha puntato sulla innovazione nella struttura del bilancio costruendolo per progetti, ha coordinato le politiche finanziarie in un unico documento collegato al bilancio, è intervenuta sulla equità fiscale modulando l’ICI come leva nel mercato immobiliare degli affitti. Ha agito sui derivati per rientrare del rischio, ha ideato il prestito senza costi e senza interessi per dare sostegno alle famiglie che con la crisi hanno visto ridursi la loro capacità di risparmio, ha tagliato il debito pubblico, con l’intento di dare più risorse ai cittadini e meno al sistema bancario.

Competenza e visione: a cercarle, si trovano.

 

Giulia Mattace Raso

 

 



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