12 marzo 2013

Scrivono vari 13.03.2013


Scrive Vito Antonio Ayroldi ad ArcipelagoMilano – A Stefano Draghi nella videointervista su ArcipelagoMilano si pone l’interrogativo del come mai gli elettori continuino a votare un soggetto e il suo partito tanto compromesso con la criminalità di ogni genere e grado, da quella finanziaria a quella con la coppola. Una possibile motivazione una quota consistente del centro destra, schiacciata nel morso a tenaglia tra poteri oligopolistici (es. banche) e PA inefficiente ma rapace nelle sue pretese fiscali, la trova acquisendo con un patto elettorale, meno civico si parva licet, ma sempre rispettato in un ventennio una call option con facoltà (le opzioni conferiscono una facoltà non un diritto) di “operare anche in modo “spregiudicato/predatorio”, nelle diverse modalità concretamente esercitabili sul mercato nell’arco di un intero mandato e volgendo eventualmente a proprio vantaggio una parte di quelle stesse inefficienze che lo angustiano.(es. sfruttare “impropriamente” il “potere di mercato” di cui si dispone nei confronti di un subfornitore come magari lo Stato fa con il medesimo, eludere/evadere il fisco ecc.)

Non occorre essere degli analisti per ricordare i celebri: “oltre il 33% di tasse…”, “Le banche lesinano il credito agli artigiani che producono per sperperarlo con i grandi, vedi MPS, Unipol, ecc.”, “Lo Stato soffoca di “adempimenti insulsi” piccoli imprenditori e commercianti”, “I lacci e lacciuoli del ministro Passera e prima di Lui di una pletora di predecessori fino all’autorevole think thank IBL”. Queste, al rozzo, le ragioni della resilienza, in termini elettorali, del Popolo delle Libertà. Esso offre sul “mercato politico” un “gradiente di libertà in più rispetto all’avversario” che, all’occorrenza, ognuno potrà esercitare come una qualsiasi “call option”.

Uno schema analogo e “scalabile” su base regionale “spiega” una quota ben più alta della “varianza elettorale” rispetto ai risultati attesi dello schema “dualismo città / contando” evidentemente piuttosto mal digerito dal professor Rolando. È grazie a certe illusorie convinzioni che si finisce per perdere lasciando solo la squallida consolazione che: “Ora la Regione Lombardia è contendibile”! A Roma, in questi casi, è uso dire: “consoliamoci con l’aglietto”. Quel che alle analisi del professor Rolando sfugge è che nel contado, proprio in quanto contado, sono assenti ceti tipicamente di centrosinistra, tipicamente dell’impiego urbanizzato e aggiungerei spesso malamente scolarizzato, totalmente indifferenti alle problematiche di cui sopra.

In assenza di una offerta politica pragmaticamente alternativa e non banalmente civico – legalitaria due gruppi sociali di “eterni scontenti” resteranno sempre come olio e limone: s e p a r a t i. Si potrà tentare maldestramente di mescolarli con anacronistiche “magate da salotto”: il galantuomo, figlio dell’eroe borghese – ecc’ appunto! -deceduto poco meno di mezzo secolo fa. Ma nella “gabina elettorale” i due elementi tornano sempre a separarsi… come l’olio per il limone.

 

 

Scrive Franco Morganti a LBG – Bella l’immagine del km zero in politica, complimenti. I grillini mi ricordano altre comparse della nostra storia. Periodicamente la protesta fa salire una schiuma, come quella che vedi in Riviera quando le navi hanno scaricato al largo la loro mondezza e le correnti la trasportano fino a riva. In queste schiume c’è sempre tanta brava gente che crede ingenuamente al verbo del tribuno di turno. È stato così alla nascita del fascismo: i fascisti non erano solo agrari che volevano la rivincita sui contadini, come tanta storiografia ci ha voluto far credere. C’erano bravi impiegati, come i grillini, che reagivano al malgoverno e anche alle settimane rosse con l’assalto ai negozi e alle fabbriche. Poi ho visto la schiuma della Lega: anche qui tanti bravi ragionieri come Pagliarini, che reagivano a Tangentopoli ma si facevano sedurre da un autodidatta della Scuola Radio Elettra come Bossi. Non dimentichiamo la Pivetti Presidente della Camera. Una nuova classe dirigente! Poi è venuta la schiuma di Forza Italia, cioè di Publitalia. Anche qui bravi impiegati occupati a convincere gli inserzionisti a comprare pubblicità e poi occupati da Berlusconi a convincere gli elettori. Adesso ci sono i grillini, che ubbidiscono a un comico che ha dato della puttana alla Levi Montalcini per essersi fatta comprare il Nobel da una casa farmaceutica (ha perso la causa per diffamazione, ma chi se n’è accorto?). Purtroppo la depurazione di queste schiume costa sempre cara: qualche volta una guerra civile, qualche volta il fallimento dello Stato da cui uscire con tanti sacrifici. Come usciremo dal grillismo? Questa è l’Italia, bellezza.

 

Scrive Luigi Caroli ad ArcipelagoMilano – L’analisi di Valerio Onida è di una chiarezza impressionante. Andrebbe inviato – per raccomandata – a tutti i direttori di giornali e tv, grandi e piccoli. Eviterebbero di far scrivere (o dire) – come già sta avvenendo – un sacco di fregnacce. Soprattutto da parte delle grandi firme. si può governare, anzi, si deve farlo anche con questo parlamento, ed è ora di finirla con gli inciuci.



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