6 marzo 2013

TEKNE CULTURA E GRILLO: L’INVINCIBILE BUROCRAZIA


 

I palazzi dello Stato Italiano e del Vaticano stanno tremando. Il sisma si è generato nei più profondi territori della scienza, ha investito l’economia e adesso sta travolgendo tutti i modi di organizzare le attività e le strutture della convivenza civile e religiosa. Siamo nel pieno di un’inarrestabile valanga tecnologica e culturale. Si comporta come un’onda sotterranea e silenziosa che avvolge ogni aspetto della vita quotidiana e abbatte, una a una tutte le strutture che oppongono resistenza.

Il suo arrivo velocizza e sconvolge tutti i processi decisionali, sbaraglia abitudini, certezze, ruoli e procedure consolidate. Sul terreno rimangono schiere di personaggi attoniti con grandi assenze percettive e disturbi comportamentali che richiamano i sintomi dell’anomia. I valori introiettati e tramandati dalle liturgie burocratiche, perdono la capacità di definire l’identità e guidare le relazioni con gli altri. Tutti i leader tradizionali e i re sono nudi di fronte all’impeto del cambiamento .

Elisabetta sta al gioco e si paracaduta dall’elicottero di James Bond. Papa Ratzinger sceglie la via della meditazione rigorosa e pellegrina a bordo di un bianco Augusta che vola sopra gli occhi umidi dei suoi fedeli. C’è chi si sfoga nel suo harem personale, chi torna alla vecchia casa e chi nuota nello stretto di Messina.

Che cosa sta accadendo? Uomini di potere di lungo corso si estinguono in silenzio, altri si ritirano dalla scena nell’intento di rielaborare una situazione che è troppo complessa da governare. Molti però insistono nel ripresentare il loro copione impolverato. I seguaci frastornati oscillano tra furiose regressioni adolescenziali e gioconde partecipazioni collettive che nascondono un profondo smarrimento. Il virus colpisce ovunque e merita di essere messo sotto osservazione. La prima evidenza del contagio si registra con la rottura del linguaggio abituale.

Il modo di parlare di chi resiste al cambiamento diventa obsoleto, insignificante, falso e scontato per chi ascolta, stonato e ridicolo anche per chi lo usa. Il linguaggio che possedeva un significato, si fa “rumore”. L’ascolto si trasforma in formale osservazione di chi, nell’istante dell’entrata in scena dell’interlocutore, prevede subito lo spartito già sentito. La trama è nota e senza senso alcuno, il gioco delle parti nelle apparizioni pubbliche di vecchi attori urlanti appartiene ormai a una liturgia che lascia indifferenti. Come ridare sacralità a una parola così falsificata?

Il rifugio in una lingua antica sconosciuta ai più è l’ultimo artificio per ricreare il senso del segreto per la Chiesa, lo è anche il ritorno all’incomprensibile “politichese”, ma il maggiordomo e il magistrato intercettano segreti sconosciuti anche ai re e li diffondono al mondo in lingua contemporanea. Tutto ciò avviene in Italia mentre VikiLeaks svela i segreti della Cia e Youtube mostra città che bruciano in Medio Oriente.

Ormai tutto è cambiato per le burocrazie di questo mondo. Ogni data base può essere penetrato, ogni falso può essere svelato, ogni informazione può essere resa pubblica. È questa una delle regole imposte dal contagio. I data base delle istituzioni sono colmi d’informazioni sulla corruzione e le incapacità gestionali si sono accumulate generando montagne di debiti impossibili da sostenere. Come per tutte le organizzazioni, il punto critico per le burocrazie scatta quando i bilanci sfondano il rosso delle perdite e il ricorso al debito è precluso anche sul mercato nero.

Carlo Maria Viganò è chiamato a risistemare i conti del Vaticano e tocca a Mario Monti a evitare la catastrofe finanziaria dell’Italia. Monti arriva al punto di far scatenare la reazione dei grandi interessi e si convince che senza una società civile capace di far da contrappeso all’invasione dello Stato da parte dei partiti è impossibile ricreare condizioni di sviluppo. Viganò scrive la sua lettera di denuncia dei poteri della curia, è sconfessato e finisce a New York mentre il segretario di Stato chiude a chiave la stanza dell’ex Pontefice. L’appello di Benedetto a “non usare Dio per ottenere il potere” assomiglia all’invito ad adottare “comportamenti trasparenti sul piano della moralità” che Napolitano rivolge in modo accorato ai partiti.

Parole al vento? Tutti sanno tutto ma nessuno sembra possedere il linguaggio adatto per tradurre il verbo in azione efficace. Ci sono parole che nessuno dei vecchi leader vuole, sa o può pronunciare. È a questo stadio del contagio che appaiono le metafore tragicomiche. Per taluni è solo un modo per “spiegarsi meglio” a un pubblico che s’immagina incapace di intendere e volere, in realtà è il modo per cercare un’improbabile via uscita nell’improvvisazione della furbesca commedia italiana.

Tutto avviene mentre i data base gerarchici, top – down, che ancora strutturano la più parte delle burocrazie, sono ormai carcasse preistoriche seppellite da quelli relazionali. Il ritardo culturale da recuperare è notevole mentre moltitudini di fedeli, di cittadini esperti ma anche di speculatori intelligenti accedono liberamente a data base strategici che stanno per migrare nella nuvola. Le nuove forme organizzative si cibano ormai di reti multipolari e collaborative, ma i movimenti si creano attorno a pochissime persone che lavorano sulle attese delle moltitudini. Nel gioco ci sono anche gli speculatori che sanno di poter mettere in ginocchio un intero Paese in pochi giorni.

La posta in gioco è molto alta. Soggetti più potenti delle stesse burocrazie nazionali hanno gli occhi sul Paese. Per adottare soluzioni strategiche senza demagogia si richiede l’immediato sforzo di capire il nuovo da parte di chi non l’ha ancora fatto e molto realismo da parte di tutti. Occorrono competenze capaci di concepire soluzioni innovative nel rispetto dei vincoli di un rigoroso bilancio sociale. Bisogna innovare radicalmente mantenendo un continuo controllo sociale dei flussi di cassa.

 

Carlo Alberto Rinolfi

 



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti