6 marzo 2013

libri – LIBRETTO DI RISPARMIO


LINA SOTIS

LIBRETTO DI RISPARMIO

Ricominciamo da zero

Rizzoli, nov. 2012

pp 180,10 euro

Mercoledì 6 marzo, ore 18, il libro verrà presentato a cura di Unione Lettori Italiani Milano a Palazzo Sormani, sala del Grechetto, via F. Sforza 7, Milano, relatore Antonio Calabrò

libri_09È dello scrittore-sociologo sapere fiutare l’aria del suo tempo, l’esprit du temps, e segnalare al lettore distratto i cambiamenti in atto nella società. Maestra in questo genere di esercizio intellettuale, come in “Modi e Mode” di Gillo Dorfles, è senza dubbio Lina Sotis, che dal suo arrivo a Milano, giovane sposa, a oggi, ci delizia con i suoi acuminati ritratti di costume, illuminati dal suo occhio-laser, dalle pagine del Corriere e dei suoi libri.

E come allora si impose, con quel caso editoriale che fu “Bon ton“, un vademecum per proporsi con stile e sicurezza nei salotti e nel lavoro (libro dedicato alle donne emergenti ed emancipate dal ruolo di casalinga) oggi la Sotis pubblica, con quel suo piglio telegrafico, ironico e mordace, un sapiente “Libretto di risparmio“, dal titolo in linea con le problematiche del nostro tempo, naufragato in una crisi mondiale.

L’autrice ora volge il suo sguardo soprattutto all’etica, per orientare tutti noi a un vivere all’insegna dell’essenziale e della semplicità, un vivere scevro dall’inutile e dalle frivole apparenze. Quelle che abbondavano nella Milano da bere e ancora fino al 2008. Si evidenzia così che i costumi, anche se trattati con proverbiale leggerezza, sono una questione molto seria da analizzare, sono specchio della salute economica e morale di un luogo e dei suoi abitanti, e affondano in meccanismi psicologici dettati dalle circostanze storiche e dall’assetto di ogni specifica società.

E se all’epoca di Dante, aggiungiamo noi, si andava affermando il dolce stil novo e poi il gusto delle Corti, dei Comuni, delle Signorie (il cui eco risuona ancora in quelle meravigliose sequenze di dame a cavalieri, con ghirlande nei capelli e lunghe maniche, negli affreschi gotico rinascimentali del Castello della Manta a Cuneo) solo nel 1558 si codifica il comportamento dei notabili, nel Galateo di Monsignor della Casa, come sinonimo di appartenenza. Il Cinque -Seicento, scosso dai dubbi della controriforma e della scienza, impone nuove regole, rivisitate nell’illuminismo con l’affermazione della ragione e della libertà individuale. Spetterà a Georg Sand, amica di Chopin, nell’800, scardinare l’uso sacrale della gonna, con l’introduzione dei pantaloni, che lei indossava spesso con spavalderia, come segno di una nuova consapevolezza di sé, verso l’uguaglianza tra i sessi.

Nel ’63 “Bon ton” suggella un’epoca che stava per finire, spazzata via dalla rivoluzione del ’68. Mentalità e stili dirompenti azzerano baciamani e inchini. È sintomatico che oggi, debellati tutti gli “ismi” del passato, in un tempo senza certezze e denso di ansie per un futuro oscuro, con i giovani deprivati del posto fisso, Lina Sotis sappia individuare una nuova estetica, non già relativa a un viso ritoccato, ma alla fisionomia dell’anima, per affermare il valore dell’understatement e il disvalore dell’opulenza. Invita a scrutare i moti interiori, per tradurli in azioni concrete di solidarietà verso il prossimo, e per riconoscere, nelle sole qualità umane di una persona, il segreto di una nuova amicizia.

Già l’amicizia, stessa radice di amore, è la chiave del libro, il sapere è l’unica cosa che dobbiamo mettere in cassaforte perché non si svaluta, e imparare a “condividere, aiutare, barattare, riciclare, non sprecare”. Un nuovo modo di vivere insomma, per noi e per i nostri figli, per una felicità più consapevole, l’unica oggi possibile. Con meno soldi, ma più sorrisi. Perché ove si chiude una porta, si apre un portone (si può aprire, chissà). Il tutto suggerito con la consueta gioiosa levità.

questa rubrica è a cura di Marilena Poletti Pasero

rubriche@arcipelagomilano.org



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