20 febbraio 2013

MILANO LA GIUNTA HA DETTO “QUALCOSA DI SINISTRA”


Dice Philippe Daverio nella sua intervista oggi on line su ArcipelagoMilano, che “i lombardi sono sempre stati nel loro intimo di centro sinistra”. Deve essere un intimo molto ben custodito, se fino a due anni fa il centro sinistra perdeva di 23 punti in Regione. Oppure quello di cui parla Daverio è un intimo di rito ambrosiano, di solidarietà agita più che annunciata, che ha trovato risposte consonanti nell’offerta politica altrui.

Il problema non era il modello in sé, la sussidiarietà tra pubblico privato, cavallo di battaglia del primo Formigoni, è ormai diventata una prassi. E che chi amministra, a maggior ragione in epoca di risorse scarse, o a prescindere, fa sua di buon grado. Si veda il Piano per i Senzatetto condotto da Majorino con diverse associazioni e enti, che offrono strutture, servizi, competenze nella gestione del piano: le risorse di ciascuno sono integrate in una regia complessiva, la cittadinanza attiva con il privato sociale è uno dei motori.

Ma evidentemente è un intimo che volentieri si riscopre se siamo testa a testa alle prossime elezioni regionali, come non era mai successo dalla nascita della Regione Lombardia. Certo è che qualcosa di sinistra la giunta milanese lo sta dicendo, forse un po’ sottovoce perché impegnata a farlo, ma rimarcando con costanza la differenza dalla destra. Accostando i comunicati stampa dei diversi assessorati emerge la ‘narrazione’ di una società inclusiva e aperta al mondo, che ha per orizzonte la giustizia sociale.

Sviluppo economico, giovani, futuro, internazionalità: 280.000 euro investiti nel progetto di incubazione di impresa Alimenta2Talent per il rientro di giovani esperti dall’estero e la nascita di nuovi progetti imprenditoriali in ambito agroalimentare, in previsione di Expo 2015. Social Media Week: al centro dell’attenzione il diritto di accesso alla rete considerato oggi come un bene comune, equiparato agli altri diritti fondamentali della persona. Implementazione della rete open Wi-Fi che connette sia il centro che le periferie: la rete del Comune usata per lavoro, studio e per creare nuova occupazione.

Crisi:1,7 milioni di euro messi a disposizione dal Comune per abbonamenti Atm gratuiti per disoccupati e precari (dottorandi e assegnisti universitari compresi), con contributi pari al 50% di sconto per le famiglie numerose a basso reddito. Cultura e politiche sociali: il progetto “Affetti e Effetti dell’Arte” al Museo del Novecento giornate formative per mediatori culturali rivolte a persone con disagio psichico. La Pietà Rondanini a San Vittore: l’idea della bellezza che redime il mondo. Attenzione ai carcerati: Alessandra Naldi nominata garante per le persone private della libertà personale aderisce al digiuno proposto da don Colmegna per chiedere diritti e dignità per le persone detenute.

Il Piano per i Senzatetto: rispetto solo a due anni fa il Comune ha raddoppiato i posti letto disponibili (da 1248 a 2500), venticinque le strutture impiegate, due su tre delle persone ospitate vengono da fuori Milano. Ci si è fatti anche carico di dare un posto letto ai 300 richiedenti asilo senza più sostegno dallo Stato. Ci si interroga sulla razionalizzazione delle risorse e sull’efficacia della spesa, Comune università Bocconi e Fondazione Debenedetti insieme per un nuovo censimento che restituisca una reale conoscenza del bisogno presente sul territorio, ricostruendo il fenomeno e le dinamiche dello stato di povertà e marginalità estrema.

La Casa dell’accoglienza di viale Ortles ha abbandonato il vecchio modello di dormitorio pubblico per diventare Centro polivalente per gli Adulti in difficoltà, con percorsi di sostentamento e accompagnamento verso l’autonomia di uomini e donne senza fissa dimora. Docce pubbliche: non si pagherà più per lavarsi, investimento in dignità di chi non ha nulla e vive per strada. Considerate non un luogo di passaggio ma un punto di partenza per combattere l’isolamento relazionale delle persone che le usano in maniera non episodica.

Tutte queste sono attenzioni laiche al riconoscimento della centralità della persona, quella stessa sbandierata come vessillo ideologico da chi male ha accordato i principi con la pratica (la povertà è cosa diversa dal non possedere formalmente denaro e non pagare i conti; la castità normalmente non prevede grandi amori cui pagare il mutuo per l’acquisto della casa).

Il Comune di Milano sposta l’attenzione sugli ultimi, sugli esclusi, sui carcerati: per alcuni potrebbe suonare come il discorso della montagna per altri come un programma di sinistra di inclusione sociale. Secondo me Nanni Moretti sarebbe soddisfatto, e forse anche quei lombardi ambrosiani che riscoprono nel loro intimo di essere di centro sinistra.

 

Giulia Mattace Raso



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