12 febbraio 2013

cinema



ZERO DARK THIRTY

di Kathryn Bigelow [U.S.A., 2012, 157′]

con Jessica Chastain, Jason Clarke, Joel Edgerton, Jennifer Ehle, Mark Strong.

 

Lo schermo è completamente nero, si sentono solo le voci sorprese e impaurite delle vittime dell’undici settembre. Questo è il modo inconsueto e sorprendente con cui Kathryn Bigelow dà inizio a Zero Dark Thirty. Il colore nero ha una forte connotazione simbolica, non solo per il richiamo al titolo, che in linguaggio militare significa mezzanotte e trenta, ma perché nera è anche la notte pakistana in cui un commando di Navy Seals fa irruzione nell’abitazione di Bin Laden ad Abbottabad, uccidendolo insieme ai suoi uomini più fidati.

La regista di The Hurt Locker, adattando la sceneggiatura di Mark Boal, ci racconta in poco più di due ore uno dei periodi più bui della storia americana. Una cupa e interminabile notte fatta di terrore e fantasmi. Uno in particolare, quell’Osama Bin Laden che l’esercito e i servizi segreti americani hanno ossessivamente cercato nel corso di tutto il decennio.

In questa trasposizione romanzata, l’artefice della sua cattura è Maya (Jessica Chastain) una giovane agente della CIA libera ed emancipata, rappresentazione ideale del contrappasso per un fondamentalista islamico come Bin Laden. L’analisi della metamorfosi del suo sguardo è fondamentale per comprendere l’evoluzione del personaggio. Al suo arrivo in Pakistan, i suoi occhi sono sperduti e attoniti di fronte alle torture inumane che il suo collega Dan (Jason Clarke) infligge a un prigioniero, nell’inutile tentativo di scalfire il suo muro di omertà. Sono inespressivi e silenziosamente colpevoli davanti allo schermo televisivo in cui il Presidente Obama condanna le torture come strumento per ottenere informazioni. Diventano rabbiosi e determinati mentre riesce caparbiamente ad abbattere l’immobilità burocratica dei suoi inerti colleghi di Agenzia. Maya riesce a racchiudere in sé il desiderio feroce e impulsivo di vendetta ma anche la ricerca lucida della verità.

“Dove vuole andare?”. Le chiede, la mattina del 2 maggio, il pilota dell’aereo militare che la donna occupa da sola. Il suo silenzio rappresenta un intero Paese che, in una notte lugubre, ha pronunciato solo parole come terrore, guerra, invasione e, ora, di fronte a nuova alba, fatica a trovarne di nuove.

Marco Santarpia

In sala a Milano: Apollo, Arcobaleno, Eliseo, Gloria, UCI Cinemas Bicocca, UCI Cinemas Certosa.

 

 

 

 

questa rubrica è a cura di Paolo Schipani e Marco Santarpia

rubriche@arcipelagomilano.org

 



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti