5 febbraio 2013

Scrivono vari 06.02.2013


Scrive Fiorello Cortiana ad ArcipelagoMilano – Condivido la puntualità e l’onestà intellettuale della riflessione, mi auguro che induca qualche considerazione politica.

 

Scrive Luigi Caroli ad ArcipelagoMilano – Caro Beltrami Gadola, hai toccato un tasto dolentissimo. L’ascolto è un gadget elettorale. Non basta – per metterlo poi in pratica – piazzare giornalmente 24 vigili distribuiti nelle 9 zone ad ascoltare – al caldo e distrattamente – le denunce dei cittadini mentre – fuori al freddo – tutto continua a procedere come prima. Poiché corriamo il rischio di rimanere con i “maroni” glacès turiamoci il naso (e la bocca) e aspettiamo il 26 febbraio per le valutazioni.

 

Scrive Maria Grazia Campari ad ArcipelagoMilano – Concordo con i rilievi svolti nell’articolo e tento una mia rapida diagnosi dell’apatia pubblica. Secondo me dopo l’esperimento pre elettorale di stampo partecipatiivo, la partecipazione è stata messa in scacco dall’amministrazione Pisapia, con la conseguenza di avvolgere la cittadinanza milanese in una coltre di indifferenza delusa rispetto al suo operato. Due esempi: Una parte del programma aveva il titolo “La città delle donne” e ricomprendeva l’impegno per un bilancio di genere. Nulla è stato fatto e alle richieste di molte donne che si erano attivate anche per procurare progetti di esperte economiste (docenti universitarie) consulenti in altri Comuni e Regioni sulla materia, nessuna risposta è stata data dall’amministrazione malgrado ripetuti solleciti a vari assessori. Pacta sunt servanda? Evidentemente non per l’amministrazione milanese. Altro esempio: l’audit sul bilancio comunale, avvalendosi dell’opera di alcuni esperti ha svolto rilievi critici sui bilanci 2011 e 2012 ma non è stata degnata di risposte di merito da parte di alcun amministratore cittadino. La separatezza dell’amministrazione, la lontananza del suo operato da un criterio minimo di partecipazione della cittadinanza attiva, rende il rimpasto agli occhi dei più un affare del sindaco (che conferisce le deleghe) assai distante dagli interessi dei cittadini. Resta da dire dello scarso apprezzamento per chi si assume un impegno e lo lascia a metà dell’opera, quando poco è stato realizzato rispetto alle promesse iniziali: un segno di scarsa serietà che personalmente mi invoglia a offuscare l’evento nelle nebbie della lontananza. Trovo importante il vostro impegno per l’informazione e il confronto e ve ne ringrazio.



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