16 gennaio 2013

Scrivono vari 16.01.2012


Scrive Attilio Gabellini a LBG – Non posso condividere la sua facile critica al Presidente Monti, che peraltro non mi è molto simpatico. Dopo tutto il nostro ha, mi passi il termine un po’ da bar dello sport, salvato il culo agli italiani e forse a buona parte dei Paesi europei. Fuori dai confini italici gli è riconosciuto, ma si sa che noi apprezziamo i giudizi europei solo quando ci fanno comodo altrimenti si tratta di parole interessate. Perfida Germania, è colpa loro se siamo in questa situazione, se i nostri politici, rubano, sprecano e non sanno amministrare.

Oggi magari a distanza di un lunghissimo anno e con lo spread sotto controllo, qualcuno è portato a pensare che, dopotutto, la situazione non fosse così grave (così almeno la vede mister bunga bunga). L’italiano medio ha la memoria davvero troppo breve ma io ricordo fin troppo bene che le cose non erano proprio così, fior di professionisti e imprenditori che conosco (non proprio gente sprovveduta e avvezza a spaventarsi per nulla) erano prontissimi a trasferire i propri fondi all’estero e qualcuno l’ha fatto veramente.

Ci si lamenta delle tasse inique, delle mancate riforme, della mancata crescita e dell’insensibilità verso i problemi sociali del Governo dei tecnici. Nessuno ricorda, però chi ha votato queste tasse, non certo il partito di Monti che non esisteva ma gli stessi che ora criticano queste manovre per farsi belli davanti agli elettori.

Circa le riforme ci sarebbe molto da dire, chi non si limita a seguire le notizie al telegiornale sa perfettamente che quelle poche possibili nell’anno trascorso sono state bloccate da veti incrociati dei partiti o annacquate dagli stessi a salvaguardia dei propri feudi e delle lobby quando non dai propri interessi personali (riforma elettorale, accorpamento province ecc …). Chi si lamenta oggi dell’IMU e di tutte le imposte aumentate non ha la minima cognizione di cosa avrebbe comportato il default del paese, i risparmi di molti italiani sarebbero andati completamente in fumo.

Si critica la supponenza dei “professori”, che si sarebbero attaccati alle poltrone, che non sarebbero in grado di governare oltre. Bene, ma chi dovrebbe sostituirli meglio? Coloro che concorreranno governare il Paese sono proprio quelli che l’hanno portato sull’orlo del baratro.

Chi ci guiderà verso la crescita, l’equità e la moralità, quale sarà il “nuovo che avanza”? Magari quel fenomeno di Vendola che da presidente del Consiglio regionale della regione Puglia ha visto indagati per malaffare pressoché tutti i propri consiglieri? Ma lui dov’era? Le cose sono due, o tutti rubavano e quindi lui è un fesso a non essersene accorto oppure faceva parte del giro e allora …

Ci salverà Ingroia? Ha mai governato qualcosa in vita sua? Non dico un Paese, non dico una regione, non dico una provincia, ma nemmeno un comune. Probabilmente non conosce nemmeno l’abc dell’economia domestica, d’altro canto ha fatto il magistrato per tutta la vita. Uno senza la benché minima esperienza dovrebbe governare un Paese difficile e complesso come l’Italia?

Ci salverà Grillo? Per carità, finché si fanno battute e si denuncia il malaffare e si critica tutto ok, criticare lo sappiamo fare tutti, ma governare e risolvere i problemi è un altro paio di maniche.

Ci affideremo a Bersani e agli indispensabili che non hanno dovuto nemmeno fare le primarie? Questi bazzicano la politica da decenni, i danni e le ruberie che hanno prodotto li conosciamo tutti. Non citerò la destra perché sarebbe come sparare sulla Croce rossa. Finché la politica resterà quella che conosciamo, sarà una fortuna essere governati dai tecnici, anche professori universitari, anche supponenti. Meglio supponenti che incapaci o ladri. L’importante è che non siano professori per grazia o raccomandazione ricevuta.

 

Scrive Elena Sarati a LBG – Stupendo pezzo di giornalismo “La carriera di un esorcista milanese” di Beltrami Gadola! Da antropologa, oltretutto, non posso che apprezzare le metafore dell’esorcista e del taumaturgo.

 

Scrive Franco Morganti a LBG – Caro Direttore, Vorrei solo farle notare che senza Albertini fra i candidati in Lombardia, Maroni vince alla grande (dopo gli ultimi sondaggi). Vorrei anche farle notare che la speranza italiana, secondo me, è che vinca Bersani, ma al senato abbia bisogno di qualcun altro. Se i senatori di Monti sono più numerosi dei vendoliani, forse un ticket con Monti sarebbe meno rovinoso. O no? In fondo Monti sta eliminando un’altra anomalia italiana: quella di non avere una formazione liberale col 15/20% dei voti come avviene in Inghilterra, in Germania, in Olanda, in Svezia, paesi che io continuo ad ammirare. Il Suo amico affezionato (sempre e comunque).

Caro Morganti, speriamo che Monti non usi i suoi senatori come una clava contro Bersani o solo per garantirsi nel Governo il posto che vuole! LBG

 

Scrive Luigi Caroli a LBG – Complimenti vivissimi!!! Probabilmente non hai frequentato il Leone XIII dalle elementari alla maturità come hanno fatto sindaco e professore premier. Quest’ultimo ha, in 13 mesi, mostrato (quasi) tutta la sua pochezza. Il quattordicesimo si sta poi rivelando un vero e proprio evidenziatore. Dice di voler diminuire le tasse mentre non sono ancora chiare le regole delle ultime inventate dai collaboratori-professori. Per aver denunciato sui muri di Milano alcune delle nefandezze di Albertini (che hai correttamente enumerato) io sono stato denunciato. L'”amministratore di condominio” si propose come parte civile. Nel gennaio 2006 su un muro c’era un manifesto: “Il peggior sindaco di Milano dal 1300”. Il GUP (Paolo Ielo) dichiarò il non luogo a procedere. Il tuo elenco, ovviamente, non è esaustivo. Mancano ZINCAR e la sua “cazzata” più mastodontica: il TUNNEL GATTAMELATA.

 

Scrive Guido Stella a LBG – Il suo articolo su Mario Monti è in effetti molto “viscerale”, come Lei ha sinceramente accennato. Ogni tribù ha gli stregoni che si merita. E Monti, tra questi stregoni – esorcisti, è semmai il meno peggio. Il precedente stregone Silvio ha consentito la crescita della peggior feccia politica del dopoguerra, con la benedizione/silenzio-assenso di Ruini, che lo definì “interessante” fin dalla prima elezione. E grazie a Napolitano/Monti forse ci siamo liberati di lui.

Ma non dimentico neppure che il ritorno di Berlusconi fu reso possibile dall’elegante intelligenza politica a erre mosce di Bertinotti e sua compagnia. Poi Prodi fu rosolato da un altro astro della sinistra di nome Turigliatto, prima di venir tradito dal cattolico Mastella, che lascò quell’infido cattolico dossettiano di Prodi per raggiungere l’ortodossia cattolica di Berlusconi. Allora bisogna fare sempre i conti tra il massimo ideale e il reale minor danno. Personalmente spero che la sinistra non si autodistrugga un’ennesima volta, che le capacità di Bersani la spuntino sulle alzate d’ingegno che emergono in Italia a ogni piè sospinto, ma non posso condividere tanta antipatia per Monti, che mi sembra abbia fatto del suo meglio per risolvere qualche urgente problema. Su Albertini sono totalmente d’accordo con Lei. Ma consideri che lo spread esiste davvero e consiste nella comparabilissima serietà dei popoli di affrontare e gestire le proprie risorse e i propri limiti.

 

Scrive Maurizio Giacomelli a LBG – Condivido pienamente quanto scritto da Luca Beltrami Gadola, ma vorrei portare acqua al Suo mulino. Mario Monti (google) non ha mai avuto un’attività scientifica da economista. 13 pubblicazioni NON recensite, una sola citazione: una vergogna solo immaginare un personaggio di così scarso spessore sia un universitario. Roba da togliergli con ignominia la poltrona di Senatore a vita! È un cialtrone, millantatore di se stesso! Si è da sempre appiccicato al mondo politico dapprima come consulente/segretario di Pandolfi (la vergogna delle quote latte! e dello SME), poi a Fanfani, poi a Berlusconi e ora in un trionfo di rigore funzionale a Casini, Montezemolo e Fini. Guardi anche di chi è nipote… (nella nobile Torino si domandava: … Lei come nasce? … ) e si capiscono molte cose…

 

Scrive Vito Ayroldi a Cifoletti, De Filippi, Nappi – Premesso che non sono un esperto di epidemiologia e che concordo su alcuni dei contenuti dell’articolo, sottopongo alla vostra attenzione le seguenti considerazioni. L’argomento trattato nel pezzo dal titolo “La nostra salute: prevenzione primaria e poi la cura sanitaria” è di quelli molto tecnici. Esaminiamo allora la frase “ci sono al mondo 6 miliardi di cellulari, con circa 4,3 miliardi di utilizzatori, altrettanto se non più nocivi sono i 3 miliardi di cordless” .

Confrontiamola con la FAQ tratta dall’ISS (Istituto Superiore di Sanità): Il telefono domestico senza fili è pericoloso quanto il cellulare? Non è corretto parlare di pericolosità, perché la ricerca scientifica non ha indicato rischi per la salute, né da parte dei telefoni cellulari, né da parte degli apparecchi wireless in casa. Comunque, la potenza emessa da un telefono domestico senza fili è mediamente inferiore di una decina di volte a quella emessa da un telefono cellulare.

Ora, si può condividere l’opinione che le radiofrequenze siano dannose per la salute dell’uomo. Tutte, anche quelle emesse dal televisore davanti al quale lasciamo paciosamente esposti i nostri bambini, magari anche a vedere cartoon in inglese – così imparano le lingue e loro sì che sapranno stare al mondo! -, sin da tenera età per una media di circa 2 ore il giorno. O davanti alla quale magari per ancor più tempo gli adulti sostano esausti la sera assistendo a talk show demenziali o peggio ancora a partite di calcio di sovente combinate. Quello che si può dimostrare è come sia possibile avere dinanzi agli acclarati problemi d’inquinamento ambientale legati alle tecnologie un atteggiamento consapevole, efficacemente preventivo e meno “terroristico”.

A titolo di esempio il manuale del mio cordless Siemens Gigaset AS285: un comunissimo cordless certificato CE come ce ne sono milioni. A pag. 2 del manuale sono evidenziate le istruzioni per il “Modo Eco+ : interruzione del 100% del segnale radio in stand-by”. In parole povere la “base” del mio telefono emette radiofrequenze solo durante una conversazione e con un tenore delle stesse notevolmente inferiore a quelle di un GSM perché “lavora” a una frequenza inferiore. Si può quindi ridurre quasi a zero l’inquinamento elettromagnetico di un cordless ma non di un cellulare.

Concludo dicendo che ci sono due importanti aspetti che il pezzo suggerisce di approfondire: a) La in/consapevolezza che i cittadini hanno delle conoscenze tecnico-scientifiche alla base delle innumerevoli tecnologie che adottiamo, spesso in maniera sin troppo superficiale e disinvolta; b) Riflettere sui metodi tramite i quali nell’era di internet si accede alla conoscenza certificata.

 

Replicano Antonella Nappi, Giovanna Cifoletti, Maresa de Filippi“Terroristici sono i fatti”: dicono ormai molti studiosi di fronte alla difficoltà di far sapere che non c’è tutela preventiva della salute e che soltanto dopo la dimostrazione schiacciante delle vittime o dei danni si apre una piccola via d’informazione per la popolazione. La frase che critica è nostra, la nostra impressione di quanto sentito, preoccupate di far sapere che siamo cavie e non di dare preoccupazioni, ci sembra l’urgenza sia questa. Nell’articolo diamo inoltre l’indicazione protettiva che Le preme: di ridurre l’uso di ciò che non ha fili e di riattivarli dove possibile.



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti