9 gennaio 2013

LOMBARDIA, STORIE E ANEDOTTI DI GOVERNO LOCALE


Per comodità di lettura i brani che riguardano la nostra regione sono disposti in ordine alfabetico. Sono un elenco di curiosità, fiori all’occhiello, sprechi e iniziative poco ragionevoli degli enti che si curano dell’amministrazione della Lombardia.

ALLARME – L’allarme-poltrone scattato in autunno per la volontà del Governo Monti di razionalizzare il disegno delle Province ha prodotto alcune frasi celebri. «Il piano di fusione (delle province) è indecente. Non capisco per quale motivo sia stata prevista una deroga solo per Sondrio e Mantova. È arrivato il momento di alzare i toni». Dario Allevi, presidente provincia Monza-Brianza, settembre 2012. «Noi non abbiamo niente a che fare con Monza, come logistica, territorio e identità. Monza è la periferia di Milano, come si fa a pensare a un’unione del genere?». Leonardo Carioni, commissario della provincia di Como, settembre 2012.

«La Provincia del Po è solo uno slogan, Lodi non ne farà parte» Pietro Foroni, presidente della provincia di Lodi, settembre 2012. «Basta un camion di traverso sulla statale 36 per tagliarci fuori. Bastano, di conseguenza, il buon senso e l’onestà intellettuale per capire che abolire la nostra provincia sarebbe una stupidaggine». Massimo Sertori, presidente della Provincia di Sondrio, settembre 2012. «Il Governo, spinto dalla disperazione, mistifica i fatti (riguardo all’accorpamento delle province ndr) pur di giustificare la conversione di un decreto che arrecherebbe solo danni all’economia del Paese». Massimo Codari, Presidente del Consiglio Provinciale di Lodi, novembre 2012.

«Il mantenimento dell’autonomia provinciale (di Sondrio n.d.r.) deve essere ritenuto a tutti gli effetti un dono della Beata Vergine». Aldo Passerini, rettore del santuario mariano di Tirano, novembre 2012. «Dodici sono le Province della Lombardia, dodici devono rimanere». Roberto Formigoni, governatore della Lombardia, novembre 2012.

BRUXELLES – Bruxelles, la capitale dell’Unione Europea, ospita 19 sedi delle regioni italiane, oltre le due delle province di Trento e di Bolzano. La Lombardia mantiene nella sede belga quindici impiegati fissi. Tutte le regioni italiane dispongono di almeno una sede a Roma e di diverse “antenne” in altre capitali straniere, 178 sedi nel 2010, alcune frettolosamente chiuse di fronte all’evidenza dello sperpero: così è stato anche per gli uffici lombardi in Lituania e in Kazakistan.

COMUNITÀ – Le comunità montane rimaste in vita dopo la formale abolizione nel 2008 sono 72 (erano 356). La Lombardia è fra le sei regioni italiane che si sono rifiutate di abolirle e ha da poco stanziato 50 milioni di euro per finanziare le sue 23 comunità. Alcune regioni che hanno abolito le comunità non sono state comunque in grado di ricollocare i loro dipendenti: attualmente 201 comunità montane in liquidazione, sopravvivono per pagare gli stipendi, ma non hanno un euro per svolgere servizi.

DIOCESI – L’estensione dell’Arcidiocesi di Milano è un modello per la delimitazione dell’area metropolitana. L’Arcidiocesi comprende le province di Milano, Varese, Lecco, Monza Brianza, Lodi, parte di quella di Como e alcuni comuni delle province di Bergamo e Pavia. La popolazione totale supera i 5 milioni di abitanti.

ENCLAVE – Campione d’Italia è un enclave italiana in territorio svizzero. Vicina a Lugano, è un comune della provincia di Como, interamente circondato dalla Svizzera e per raggiungerlo è quindi necessario uscire dal nostro paese. Si trova a mezz’ora di macchina da Como-città, ma è lontanissimo dalle leggi fiscali italiane, un vero “paradiso”, come quelli dei Caraibi. Sul web molti siti lo reclamizzano. Ecco alcuni vantaggi dei residenti di Campione: non imponibilità dell’IVA per alcune transazioni (tasso ordinario svizzero 8%); risparmio fiscale del 36% rispetto al resto d’Italia; disponibilità della patente di guida elvetica (nessuna detrazione di punti in Italia), possibilità di immatricolare i veicoli con targa svizzera; tassazione sull’acquisto di immobili: 4%; libero accesso al sistema scolastico e sanitario svizzero.

FERROVIE – Nell’ottobre 2012 il gruppo regionale del Pd ha avviato un tour censimento delle 415 stazioni ferroviarie lombarde. Questo l’esito delle criticità segnalate: nel 70% dei casi manca la biglietteria (dove non è sostituita da un bar, si devono comprare i biglietti da rivenditori siti nel centro cittadino); solo il 30% presenta una biglietteria elettronica (e non sempre funzionante); nel 40% dei casi mancano macchine obliteratrici, o sono fuori uso; i sottopassi presenti sono degradati in più del 70% dei casi; nell’80% dei casi le stazioni lombarde non hanno accesso autonomo per i disabili; nel 45% delle stazioni i WC mancano o sono inagibili. Anche così si spiegano le autostrade intasate.

GEMELLI – Per ottenere un gemellaggio, il Comune deve inoltrare richiesta alla Commissione Europea e richiedere il finanziamento al Programma “Europa per i cittadini”. Attualmente solo un Comune su quattro che fa richiesta riesce a ricevere il finanziamento europeo. L’AICCRE, l’associazione italiana preposta al sostegno dei Comuni nella ricerca di partner (per fare cosa?), è attualmente in via di dismissione, ha quindici dipendenti in cassa integrazione, ma paga un dirigente 150 mila euro all’anno. Milano è gemellata con Toronto, Melbourne, Guadalajara, Cracovia, San Pietroburgo, Lione, Birmingham, Francoforte, San Paolo, Chicago, Tel Aviv, Betlemme, Dakar, Shanghai, Osaka.

HINTERLAND – L’area metropolitana di Milano non è mai stata definita a livello ufficiale. Secondo i recenti progetti di riordino delle istituzioni locali, la città metropolitana dovrebbe coincidere con la provincia (poco più di 3 milioni di abitanti). Accorpando a Milano la provincia Monza-Brianza la popolazione metropolitana arriva a 4 milioni, che verrebbero ampiamente superati con l’assorbimento di Busto Arsizio e di Saronno, due città che hanno chiesto di staccarsi dalla provincia di Varese per entrare nella città metropolitana. Secondo l’OCSE l’area metropolitana di Milano è ben più vasta e comprende porzioni di territorio di altre province lombarde più la provincia piemontese di Novara (in tutto 7,4 milioni di abitanti). Secondo l’ONU (World Urbanization prospect, the 2011 revision) l’area milanese conta 2,9 milioni di abitanti. Per aggiungere un’altra ipotesi torna alla lettera D.

KMQ – Per superficie, Roma (1.308 kmq) è il comune più vasto d’Italia, seguito da Ravenna, Cerignola, Noto e Sassari. Milano è al 183 posto (182 kmq, sette volte meno della superficie della capitale). Il comune più piccolo d’Italia è Fiera di Primero (TN), 0,15 kmq, una piazza un po’ grande.

ISPRA – A Ispra (VA) un terzo del territorio comunale è occupato da un istituto di eccellenza scientifica, il J.R.C., Joint Research Center, un organismo dell’Unione Europea, che comprende diversi centri di ricerca. Il J.R.C., immerso in una vasta area verde, è un’enclave internazionale nella regione e impiega circa 2.000 persone, in gran parte stranieri. Collegata al Centro è la scuola europea di Varese, che ospita studenti di quasi cinquanta nazionalità diverse e offre l’insegnamento della lingua materna di tutti i paesi membri dell’Unione Europea. Il J.R.C. disponeva di due piccoli reattori nucleari, oggi chiusi, con qualche problema di smaltimento delle scorie.

(IGIENISTA – L’igienista dentale è una figura fuori-tema per questo racconto, ma tra le regioni italiane solo la Lombardia ne vanta una e quindi come non parlarne? Nominata nel 2010, è stata membro della Commissione Sanità e di quella Cultura. Ci è costata circa 150 mila euro all’anno, più 16 euro per l’acquisto, registrato in nota spese, del libro “Mignottocrazia”. Nomen omen… )

LOMBARDIA – La Lombardia ha una popolazione che sfiora i 10 milioni. Stati del mondo con un peso demografico simile: Belgio, Bolivia, Guinea, Haiti, Repubblica Ceca, Ruanda, Somalia, Svezia, Tunisia, Ungheria. Regioni e grandi aree urbane: Baden Württemberg (Germania), Canton (Cina), Ile de France, Mosca. Stati degli USA: Georgia, Michigan, North Carolina, Ohio. Si dice che il Governatore della Lombardia sia come un capo di Stato … .

MILLE – I Comuni sotto i mille abitanti devono chiudere e accorparsi con altri vicini. In Lombardia la sforbiciata dovrebbe toccare 327 municipi. «Piccoli gioielli di storia e tradizione che non potranno essere governati nel modo giusto», così ha detto Attilio Fontana, sindaco leghista di Varese e presidente di Anci Lombardia. In Lombardia diversi comuni hanno una popolazione inferiore a quella di un normale condominio. È presente il più piccolo comune d’Italia (Pedesina, SO, 34 abitanti), il secondo (Morterone, LC, 37 abitanti) e il quarto (Menarola, SO, 46 abitanti).

NOMI – I nomi hanno scatenato una battaglia di secondo livello nella guerra contro il paventato accorpamento di alcune province. Dato che il capoluogo delle province accorpate dovrebbe essere la città più popolosa, chi temeva di perdere il capoluogo ha sviluppato la fantasia per trovare il nome della nuova provincia. Per Varese-Como-Lecco i varesini hanno proposto il nome “provincia dei laghi”, che farebbe pendant con la “provincia dei due mari”, il nome proposto dai brindisini per la futura Taranto-Brindisi. La disputa sui nomi e sui capoluoghi è iniziata con le province istituite di recente: in Sardegna le quattro nuove province (già abolite) portavano nomi complessi e doppi capoluoghi (Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Ogliastra, Olbia-Tempio); in Puglia è nata Barletta – Andria – Trani, in Emilia-Romagna Forlì – Cesena, in Piemonte Verbano – Cusio – Ossola e in Lombardia il solo nome di Monza non sembrava valorizzare abbastanza il tutto e così si è deciso per “Monza – Brianza”.

ORIZZONTI – L’orizzonte di Milano si è allargato nel tempo. Il perimetro attuale del Comune di Milano è frutto di annessioni di territori circostanti la prima cerchia murata. Un decreto napoleonico del 1808 impose al circondario l’unione con Milano, che inglobò in questo modo 35 comuni, compreso quello dei Corpi Santi, formato dallo spazio agricolo che circondava la città. Nel 1816 gli austriaci restituirono l’autonomia ai 35 comuni. Nel 1873 viene definitivamente inglobato il Comune dei Corpi Santi, gli attuali quartieri Barona, Bovisa, Calvairate, Fontana, Ghisolfa, Gratosoglio, Maddalena, Monluè, San Siro, Tre Ronchetti; nel 1918 venne inglobata Turro e nel 1923 Affori, Baggio, Chiaravalle, Crescenzago, Gorla, Precotto, Greco, Lambrate, Musocco, Niguarda, Trenno, Vigentino, Lorenteggio, Ronchetto sul Naviglio. L’orizzonte poi si è fermato.

PEDESINA – Pedesina è il più piccolo comune d’Italia (34 abitanti, vedi lettera M). Sta in Valgerola, vicino a Morbegno, provincia di Sondrio. Ha raggiunto il massimo demografico nel 1911, quando aveva 281 abitanti. L’unica attività economica presente nel comune è un bar ristorante. Il Consiglio Comunale è composto da 12 persone (1/3 degli abitanti); la Pro Loco, attivissima, ha un presidente, due vicepresidenti e dieci consiglieri.

QUALITÀ – L’indagine sulla qualità della vita nelle province italiane è un appuntamento annuale del Sole24Ore. Nella classifica nazionale (107 province), le province lombarde non sono posizionate molto bene: Milano 17° (insieme a Monza-Brianza), Sondrio 20°, Brescia 26°, Mantova 34°, Como 36°, Bergamo 37°, Cremona 51°, Lecco 57°, Pavia 64°, Varese 66°, Lodi 69°. Nelle classifiche dei diversi indicatori Milano è prima per il PIL pro capite, per il valore dei depositi, per l’importo medio delle pensioni, per l’indice di copertura della banda larga. Brescia è prima in Italia per la propensione a investire e per la % di immigrati sulla popolazione.

REALE – La Villa Reale di Monza ospitava dal 2011 le sedi distaccate di quattro ministeri guidati da esponenti della Lega (Economia e Finanze, Riforme, Semplificazione e Turismo). Con la caduta del Governo Berlusconi IV le sedi sono stati soppresse dal Governo Monti. Nella villa non si ricordano riunioni che abbiano cambiato i destini della Nazione. La provincia di Monza, istituita nel 2004 e in progetto di essere inglobata nella città metropolitana di Milano, ha dato il via nel 2010 alla costruzione della propria sede su un’area di 85 mila metri quadri poco distante dalla Villa Reale. Costo dell’operazione 28 milioni di euro, suscettibili di aumenti.

SPARTIACQUE – In Lombardia lo spartiacque alpino divide la regione fisica svizzera (a nord) dalla regione fisica italiana (a sud). Il Canton Ticino, che appartiene politicamente alla Svizzera, si trova a sud dello spartiacque e quindi nella regione fisica italiana. Ugualmente alcuni piccoli territori svizzeri come le valli Bregaglia e Poschiavo. La valle di Livigno (SO) si trova invece nella regione fisica svizzera, perché è al di là dello spartiacque. La posizione anomala ha generato un paradiso fiscale, paragonabile a quello di Campione d’Italia. Grazie a una legge reale del 1910 a Livigno non si versa l’IVA allo Stato (la benzina costa il 40% in meno, così come le sigarette e gli alcolici).

TRASLOCO – Cambiare Regione non è un sogno proibito da quando venne modificato il comma secondo dell’art. 132 del Titolo V della Costituzione. Dal 2005 a oggi 37 Comuni di sei regioni diverse hanno infatti avanzato la richiesta, sostenuta da un referendum, di passare da una regione all’altra. Tra i più noti Cortina d’Ampezzo, pronta ad abbandonare il Veneto per entrare in Alto Adige. Finora solo i 7 Comuni dell’Alta Valmarecchia hanno coronato il sogno e dal 2009 non fanno più parte delle Marche ma dell’Emilia Romagna. Tra i 30 Comuni che restano in lista d’attesa, due sono lombardi, Magasa e Valvestino, pronti al trasloco verso il Trentino. Sostiene gli aspiranti fedifraghi l’Unione Comuni Italiani per Cambiare Regione, fondata a Trieste nel 1995.

UNITI – L’unione di più comuni in uno solo è un evento raro, sottolineato in Lombardia nel nuovo nome dei comuni accorpati, che riporta il termine “uniti”. San Genesio e Uniti (PV) è il nome dell’aggregazione (1871) di San Genesio, Comairano e Ponte Carate; Sesto e Uniti (CR) dell’aggregazione (1867) di Canova del Morbasco, Cortetano e Luignano; recente (2011) la nascita di Gravedona e Uniti (CO) per la fusione di Gravedona, Consiglio di Rumo e Germasino.

VIRTUOSI – L’Associazione dei Comuni virtuosi è nata nel 2005 e, come si legge nel sito, è una rete di Enti locali, che opera a favore di una armoniosa e sostenibile gestione dei propri territori, diffondendo verso i cittadini nuove consapevolezze e stili di vita all’insegna della sostenibilità, sperimentando buone pratiche attraverso l’attuazione di progetti concreti ed economicamente vantaggiosi, legati alla gestione del territorio, all’efficienza e al risparmio energetico. I comuni che vi aderiscono sono 65, di cui 10 in Lombardia: Acquafredda (BS), Berlingo (BS), Cassinetta di Lugagnano (MI), Cesano Boscone (MI), Malegno (BS), Mezzago (MI), Morbegno (SO), Paderno Franciacorta (BS), Solza (BG), Tignone (BS).

ZINGONIA – Zingonia è il Comune che non c’è. È un abitato con più di 30 mila residenti (nessuno sa con precisione quanti siano), si trova in provincia di Bergamo e venne costruito negli anni Sessanta del Novecento dall’imprenditore edile Renzo Zingone. Il territorio di Zingonia si sviluppa su cinque Comuni e forma un’isola di degrado al loro interno (Verdello, Verdellino, Ciserano, Boltiere, Osio Sotto). Le aziende attratte dalle agevolazioni fiscali se ne sono andate e Zingonia, nata come città operaia, si è trasformata in un ghetto di povertà ed emarginazione. Sembra che oltre il 70% degli attuali abitanti di Zingonia siano extracomunitari. Renzo Zingone ha lasciato un altro segno delle sue iniziative in Lombardia, il Quartiere Zingone a Trezzano sul Naviglio.

 

Giovanni Silvera



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