9 gennaio 2013

LE ACQUE E I CANALI NEL PIANO BERUTO


Il referendum consultivo cittadino n. 5 nel giugno del 2011 proponeva fondamentalmente due temi: la risistemazione della Darsena e la riattivazione del sistema dei Navigli. Il progetto della Darsena è stato avviato e finanziato riprendendo la proposta degli architetti Bodin, Rizzatto, Rossi e Guazzoni. Attualmente è stato messo a punto il progetto definitivo nel quale si conferma l’auspicata (i) decisione di restituire al bacino l’acqua e la sua funzione portuale (naturalmente rivista in relazione alle mutate esigenze di trasporto lungo i navigli), ma si rilevano anche alcuni aspetti che a intervento concluso potrebbero restituire un’immagine della Darsena “confezionata” con eccesso di decorazione (una cornice di pavimentazioni forse troppo disegnate) che tradisce l’immagine consolidata un po’ ruvida propria del porto; soprattutto dispiace il nuovo mercato che si frappone, come il precedente, tra la Darsena e la zona monumentale di piazza XXIV Maggio precludendone la relazione reciproca, anche visiva, che avrebbe potuto essere una qualificata soluzione progettuale di valorizzazione complessiva di questo compendio storico/paesaggistico. In ogni caso l’intervento sulla Darsena sarà concluso prima dell’inaugurazione dell’EXPO 2015.

Molto più complesso si presenta il tema della riattivazione del sistema dei Navigli. Indubbiamente il testo referendario ne aveva già prevista in qualche misura la problematicità attuativa ponendo come fase preliminare “uno specifico percorso progettuale di fattibilità“. La riapertura dei Navigli è stata successivamente caldeggiata anche dal Consiglio regionale (DCR 24 gennaio 2012) che a questo fine ritiene si debba destinare una consistente parte della somma prevista per la realizzazione della “Via d’acqua” di EXPO 2015, ponendo pure in questo caso la formula cautelativa “riapertura ove possibile“. Anche nelle controdeduzioni formulate dal Comune alle osservazioni al PGT in tema di Navigli, si conferma l’interesse a “restituire riconoscibilità della Cerchia interna dei Navigli quale anello di congiunzione del sistema delle acque superficiali storiche“, ma viene anche molto esplicitamente affermata la necessità di una verifica di “fattibilità tecnica e finanziaria relativa alla riapertura, anche solo in parte

Relativamente alla possibilità di concreta attuazione della riattivazione dei Navigli Italia Nostra, nell’ambito della settimana che la Triennale ha dedicato in maggio al Piano Beruto, ha ritenuto opportuno organizzare una giornata volta all’ascolto delle differenti opinioni, tenendo conto delle varie proposte progettuali che hanno interpretato la valorizzazione della Cerchia di Navigli o come realizzazione di un nuovo canale lungo il corso dell’antico Naviglio interno che abbracciava il centro storico o come sua rievocazione, disegnandone sulla superficie stradale il tracciato nella sua reale dimensione, ma considerando anche come ineludibile integrazione i progetti di restauro delle conche dell’Incoronata e di Viarenna che ancora conservano significative testimonianze materiali della loro forma originale. Al di fuori della Cerchia sono state avanzate proposte innovative che valorizzarono con differenti modalità complementari il programma di riattivazione del Sistema dei Navigli come la praticabilità della navigazione da Locarno a Venezia o la realizzazione di una nuova Darsena per incrementare la circolazione di acqua dai Navigli alla Darsena e al contempo di rivitalizzare l’area di Porta Genova.

Si è ritenuto fondamentale che a presentare i progetti fosse il professor Emilio Battisti, che fin dal giugno del 2011 ne aveva promosso nel suo studio la presentazione da parte degli autori raccogliendo così un interessante documentazione che ha reso possibile la proposta di una loro realizzazione scandita nel tempo ed esposta nel “Progetto partecipato e condiviso per la riattivazione della Darsena e dei Navigli milanesi” (ii). Le opinioni sull’opportunità di dar seguito attualmente a progetti di grande impegno economico sono espresse nel convegno da Luca Beltrami Gadola che sulla sua rivista online ne aveva già scritto manifestando valutazioni ribadite anche recentemente (iii). Hanno partecipato al convegno con interessanti relazioni personaggi della cultura milanese cha al tema dei Navigli hanno dedicato significativi studi pervenendo a conclusioni non sempre convergenti come l’architetto Empio Malara e il professor Gianni Beltrame. Si è ritenuto infine molto importante la partecipazione dell’ingegner Maurizio Brown per la sua approfondita conoscenza delle strutture sotterranee che interessano l’area della Cerchia dei Navigli (iv), su questa base ha potuto esporre interessanti considerazioni tecniche circa le possibilità e i limiti dell’attuazione dei progetti di riattivazione idraulica del sistema dei Navigli milanesi.

Con questa iniziativa Italia Nostra, nello spirito che caratterizza la sua missione culturale, intende fornire un utile contributo alla discussione su un tema rilevante per la configurazione del paesaggio urbano milanese e per la rievocazione della memoria di un tracciato generatore della “forma” del centro storico. Sul sito della sezione milanese di Italia Nostra (www.italianostra-milano.org) è possibile accedere alla pubblicazione degli atti del convegno “Le acque e i canali nel piano Beruto” tenuto alla Triennale Milano, 17 maggio 2012.

 

Umberto Vascelli Vallara

 

i) Si vedano su ArcipelagoMilano gli articoli del 1. marzo 2011 “Darsena: non c’è pace tra gli urbanisti“; 3 maggio 2011 “Il destino della Darsena o dei beni indisponibili“; 24 gennaio2012 “Il punto sulla Darsena” .

ii) Si veda su ArcipelagoMilano del 21 febbraio 2012 l’articolo “Navigli: la città può condividere?“.

iii) Si vedano su ArcipelagoMilano gli articoli 17 aprile 2012 “Navigli: la ricreazione è finita“; 28 novembre 2012 “Anche sui Navigli ci sono i Talebani“. Su questa rivista sono stati pubblicati molti articoli sul sistema dei Navigli anche di reazione a quanto sostenuto nelle precedenti citazioni. In particolare da alcune puntate del dialogo fra Jacopo Gardella e Gianni Beltrame si può trarre la considerazione che i Navigli in quanto manufatti di rilevanza storica, devono essere considerati monumenti, testimonianze del patrimonio culturale; con questa consapevolezza deve essere affrontato ogni intervento che ne possa alterare la morfologia o banalizzarne il valore simbolico.

iv) Si veda l’interessante pubblicazione “Viaggio nel sottosuolo di Milano tra acque e canali segreti” di Gentile, Brown, Spadoni – Comune di Milano 1990.



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