18 dicembre 2012

A UNA SCUOLA PUBBLICA L’AMBROGINO D’ORO


Una notizia che fa bene alla scuola milanese: il dirigente scolastico di una scuola pubblica cittadino benemerito di Milano. Dieci anni dopo la medaglia alla memoria del preside Guido Bianchi, animatore del ruolo sociale e culturale della scuola nelle carceri di San Vittore e dell’Istituto minorile Beccaria, il prezioso riconoscimento dell”Ambrogino d’oro’ è stato attribuito a Francesco Cappelli, che ha da poco concluso con tenacia, generosità d’impegno e vivace passione la sua avventura professionale nella scuola pubblica milanese.

Un uomo di scuola, Francesco: prima insegnante di matematica, poi preside e formatore degli insegnanti e dei futuri dirigenti e ancora oggi risorsa preziosa per quanti operano nella scuola milanese. Il preside in bicicletta tra i padiglioni della scuola nel parco, subito riconosciuto per questo anche dagli alunni più piccoli: dal 2005 ha guidato l’Istituto Scolastico della ‘Casa del Sole’, la scuola più grande di Milano, primo Istituto comprensivo d’Italia dal 1995, con tre ordini dalla materna alla media, scuola singolare per il suo patrimonio architettonico collocata in un parco, il Trotter, di oltre 120mila mq, presenza per molti insospettata nel quartiere di via Padova.

Nella dedica del volume commemorativo 1925-2005. Casa del Sole. La città dell’infanzia a Milano, Francesco mi dà il benvenuto nella sua scuola, luogo dove aleggiano elfi, fate, gnomi e … arte varia (1). Frequentata da mille bambini di almeno 27 nazionalità diverse, la Casa del Sole è infatti storicamente all’avanguardia dei progetti di innovazione e si è messa al centro e al servizio del processo di integrazione dei nuovi italiani, attraverso un vero e dinamico laboratorio di multiculturalità.

L’invenzione migliore – spiega Cappelli – è stata il fatto che cerchiamo di accogliere e di fare scuola nel modo più normale, di offrire la possibilità di stare insieme e gestire insieme un’esperienza sociale utile e significativa grazie alla presenza multiculturale degli alunni: una scuola pubblica pluralista, laica, di tutti e aperta a tutti, dove c’è una diversità di storie familiari e abitudini che è solo ricchezza, non rischio di decadimento dei livelli d’istruzione, come qualcuno può temere. Una scuola come spazio pubblico di confronto, che abitua ad accettare abitudini diverse, e come luogo dove ci si prepara alla conoscenza reciproca, non alla tolleranza, termine che può essere equivoco.

Alla domanda ‘Come si salva la scuola pubblica?’, al di là del problema annoso e non sottovalutabile dei fondi, Cappelli si dice convinto che serva continuare a lavorare con la grande passione e il grande impegno che da sempre la contraddistingue. E che si salva anche con l’impegno di tutti i cittadini, anche i nuovi cittadini, che vivono nel territorio in cui la scuola è inserita, che partecipano attivamente e si saldano sempre di più con gli insegnanti per garantire questo servizio essenziale, pubblico nel senso della laicità e della cittadinanza (2).

Una scuola che abbia a cuore la formazione di sapere libero e di senso critico, lo sviluppo armonico di tutti gli studenti e che trasmetta senso di responsabilità e rispetto delle regole; la scuola che insieme a Francesco Cappelli continuiamo a difendere e per la quale insieme agli insegnanti mettiamo ogni giorno le nostre energie.

 

Rita Bramante

 

(1) Pubblicato a cura dell’Associazione La città del Sole – Amici del Parco Trotter onlus

(2) http://video.repubblica.it/dossier/difendo-scuola-pubblica-perche/come-salvare-la-scuola-pubblica-speciale-reptv/63347/62001



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