28 novembre 2012

TANGENZIALE EST, IL RETROBOTTEGA


L’estate scorsa, in Toscana, ho fatto in macchina una bella strada, che sale e scende le colline e dopo ogni curva presenta un paesaggio che continua a stupire: cipressi, geometrie perfette di filari, fattorie in armonia con i campi… . L’emozione di fronte allo spettacolo non si disgiungeva dal considerare che l’asfalto su cui correvo aveva coperto preziose porzioni dello stesso panorama. Un lieve senso di colpa, malgrado io non abbia mai avuto le responsabilità di un assessore ai trasporti e alla viabilità… .

Simili pensieri non mi scuotono dagli automatismi della guida quando viaggio intorno a Milano, lungo le tangenziali che circondano la città. Un ambiente così diverso induce a differenti considerazioni, vicine alla linea d’onda scelta dall’architetto Zenoni sul numero 38 di ArcipelagoMilano per raccontare ciò che si vede ai bordi della Tangenziale Est, “una strada sfortunata”, “un balcone – così la descrive – dal quale apprezzare le nefandezze realizzate ai suoi lati”. Sono d’accordo su quasi tutto l’elenco, stilato dall’architetto, delle brutture, degli incompiuti e dei manufatti generati male: Santa Giulia, Ponte Lambro, Rubattino parlano da soli a chiunque alzi lo sguardo dalle mezzerie.

Lungo una tangenziale, però, cosa ci si deve aspettare? Per definizione è una strada che corre tra la periferia di una città e i suoi immediati sobborghi. La sua ragion d’essere è un miscuglio di traffico (locale e a lunga distanza); il suo intorno è un composto di funzioni diverse (abitazioni, fabbriche, uffici, magazzini…). L’intorno della Tangenziale Est non mi sembra diverso e peggiore dal panorama che scorre ai lati di altre tangenziali: la M25 che racchiude Londra, il Boulevard Périférique di Parigi o il Grande Raccordo Anulare di Roma non offrono scorci d’incanto. Anche in queste grandi e belle città le tangenziali sono un “balcone” sul retrobottega, cioè sulle attività e sugli spazi necessari al funzionamento di una metropoli.

Funzioni e persone che una volta stavano in centro, ma che la città o, meno astrattamente, l’economia di mercato, ha via via allontanato da sé. Il retrobottega sono i capannoni industriali, le case popolari, i centri commerciali, le altre grandi infrastrutture di servizi che a Milano, come a Londra o Parigi, non offrono emozioni estetiche. Possono però regalare diverse fascinazioni perché dentro quegli edifici non è difficile immaginare un’operosità fondamentale al nostro benessere. Il Paradiso non sta intorno a una tangenziale, ma lo sguardo al di là della mezzeria genera uno sconforto più lieve quando si considerano il ruolo e l’importanza delle attività e dei lavoratori che brigano in un ambiente lontano dai quartieri direzionali.

Nella crisi economica attuale è difficile rimanere affascinati da un capannone che ha i battenti chiusi o da una casa popolare che, oltre ad affacciarsi a una strada trafficata, conta con tristezza i suoi inquilini disoccupati. Quando il pensiero si arresta su queste congiunture, il via vai nel quale siamo immersi rappresenta allora una flebile speranza nella ripresa, forse solo un sogno veicolato dai furgoncini e dai camion che si rincorrono tra Agrate e Cologno, carichi, chi lo sa?, di ordini e di componenti per rimettere in moto i macchinari. Al di là del finestrino, il flusso del traffico è l’aspettativa di una rinascita, a cui aggrapparsi nella speranza che i chilometri non siano un consumo inutile di gasolio.

Altrimenti non resta che fare un giretto sulla più bella tangenziale del mondo. Non proprio una tangenziale, più una strada di scorrimento, ai cui bordi però anch’essa vanta una città e dall’altra parte il contado, che lì è il mare. La Sopraelevata di Genova sfiora le finestre di casa e i comignoli delle navi. Una vera violenza alla città, ma uno spettacolo assicurato a chi la percorre. Come la strada in Toscana tra i cipressi e le colline. Come dire che viaggiare comodi in mezzo al bello crea un senso di colpa. Ma viaggiare in tangenziale intorno a una metropoli è un’altra cosa.

Giovanni Silvera

 



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