13 novembre 2012

cinema



 

VENUTO AL MONDO

di Sergio Castellitto [Italia, 2012, 127′]

con: Penèlope Cruz, Emile Hirsch, Adnan Haskovic, Pietro Castellitto, Saadet Aksoy

 

«Ci vorrebbe Buster Keaton per raccontare questa guerra», dice Gojko (Adnan Haskovic); e lo dice ad anni di distanza dal conflitto dei Balcani, convinto che «è stato più facile correre sotto le granate che camminare sopra le macerie». Gojko cammina sopra quelle macerie proprio come Keaton in Film [di Alan Schneider, USA, 1964, 17′] e, così come il triste comico è inquadrato sempre da dietro, anche in Venuto al mondo [Italia, 2012, 127′] la guerra è mostrata “in soggettiva”: intravediamo i ricordi di chi l’ha vissuta.

Sergio Castellitto parte dal romanzo di Margaret Mazzantini e – a quattro mani – scrive una sceneggiatura che rimbalza avanti e indietro nel tempo. È grazie a questi flashback che, dai giorni nostri, torniamo alla Sarajevo prima degli anni ’90 quando Gemma (Penèlope Cruz, bella) e il fotografo Diego (Emile Hirsch) si incontrarono per la prima volta.

Già, perché Venuto al mondo è – innanzitutto – una storia d’amore. Intorno c’è Sarajevo, l’allegria malinconica” del popolo bosniaco e di un gruppo di amici scanzonati che si condividono l’uno con l’altro. Si sente questa amicizia forte: è carnale negli occhi di Gojko che spesso ci guardano in primissimo piano. Così come l’amore sbocciato tra Gemma e Diego, di cuore e ormoni.

Saltiamo nella storia prima e dopo la guerra, prima e dopo Pietro (Pietro Castellitto): figlio sedicenne di Gemma e Diego (che non ha mai conosciuto), riportato dopo anni nella città dove è “venuto al mondo”.

Ma il corso degli eventi è drammatico: Gemma e Diego affrontano il distacco, l’estrema voglia di maternità (Gemma vuole un «lucchetto di carne» che lo leghi per sempre al compagno), l’impossibilità, la separazione. Sullo sfondo, la guerra; come una patina leggermente visibile ma che inevitabilmente condiziona luoghi e persone. Scoppia all’improvviso – la guerra – e bombarderà le certezze di quel gruppo di amici che stando assieme si sentono invincibili: «nessuno toccherà Sarajevo», dice Gojko.

La toccheranno Sarajevo. La stupreranno. E Castellitto lo fa vedere cercando di essere meno invadente possibile. La narrazione rimane incollata ai protagonisti e alla loro storia d’amore, non per questo dimenticandosi del contesto terribile. Anzi, se della guerra vediamo poco, riusciamo però a sentirla e a soffrirla: è straziante (e irritante) quando Diego e Gemma ritornano a Roma e si sentono soffocare tra i vizi e la superficialità di gente che non può capire (succede anche in sala, carpendo alcuni commenti inconsapevolmente – spero – irrispettosi).

Forse c’è un po’ troppa musica in Venuto al mondo, a riempimento di sequenze in cui il silenzio avrebbe fatto ancora più rumore. E alcune inquadrature sono eccessive (penso a Gemma dal ginecologo, ad esempio), specie in un film che vorrebbe strappare il più possibile dal romanzo, ma che deve fare i conti con delle scelte.

«Camminare sopra le macerie» è molto complicato; Castellitto lo fa in punta di piedi, dedicandosi al dramma d’amore e stando attento a non scivolare nel pietismo. Lo fa con rispetto, e questo si sente. Noi ci commuoviamo partecipando alla storia di Gemma e Diego, sorridiamo davanti all’intelligente rusticità di Gojko, sperando che – prima o poi – a raccontarci quella guerra nell’unica maniera possibile arrivi il genio di Buster Keaton.

Paolo Schipani

In sala: The Space Cinema Milano Odeon, Eliseo Multisala, UCI Cinemas Bicocca, UCI Cinemas MilanoFiori, UCI Cinemas Certosa, The Space Cinema Rozzano, Plinius multisala, Arcobaleno Filmcenter, UCI Cinemas Pioltello, Ducale Multisala, Le Giraffe Multisala, Skyline Multiplex, UCI Cinemas Lissone, The Space Cinema Vimercate-Le Torri Bianche, The Space Cinema Cerro Maggiore, Arcadia Bellinzago Lombardo.

 

 

SKYFALL

di Sam Mendes [USA, Gran Bretagna, 2012, 143′]

con Daniel Craig, Javier Bardem, Judi Dench, Ralph Fiennes.

 

Dopo 50 anni di servizio, 23 film e 6 interpreti diversi, James Bond (Daniel Craig) è costretto ad affrontare la vecchiaia e un possibile ritiro. L’assenza dell’ingegnoso Q (Desmond Llewelyn) sostituito dal giovane Ben Whishaw, la sempre più presente ombra della pensione forzata per M (Judi Dench) e il concomitante nuovo capo del dipartimento Mellory (Ralph Fiennes) sembrano essere i sintomi di questo cambiamento.

Il film, diretto dal regista britannico Sam Mendes, debutta con un rocambolesco e spettacolare inseguimento tra le vie di Istanbul che culmina con una corsa folle in moto sui tetti della capitale turca e una lotta all’ultimo sangue su un treno in corsa.

L’azione fine a sé stessa, i combattimenti a suon di musica e una colonna sonora degna della saga non sono però l’anima di questa nuova puntata della saga più duratura della storia del cinema. Non più. Skyfall è un film sulla crisi. Sull’umanizzazione di un personaggio che non doveva mostrare crepe e che, invece, ci presenta, in un primissimo piano, la profonda cicatrice che il fuoco amico gli ha procurato.

Un James Bond con la barba incolta e lo sguardo smarrito ci rivela che la brillantezza e la lucidità di cui era solito vantarsi sono sommersi dentro i bicchieri di whisky con cui cerca di combattere la noia e lo sconosciuto senso di fragilità. Il perfido nemico Silva (Javier Bardem) appare come il necessario antidepressivo. Affascinante e ripugnante allo stesso tempo, l’attore spagnolo offre un’interpretazione degna della statuetta che vinse nel 2008 per Non è un paese per vecchi.

Sam Mendes, già regista di American Beauty e Era mio padre, sceglie di dedicare tutta la pellicola all’iniziale caduta del protagonista seguita dalla sua lenta e tutt’altro che scontata resurrezione. Riduce al minimo il maschilismo e la superbia di cui erano intrise le pellicole precedenti cercando di rifondare la figura dell’agente segreto sul suo inconfondibile umorismo britannico e su una fedeltà cieca e incondizionata alla madre patria. James Bond supereroe è morto, è sopravvissuto l’uomo.

Marco Santarpia

In sala a Milano: Uci Cinemas Certosa, Arcobaleno, Uci Cinemas Bicocca, The Space Cinema Odeon, Orfeo, Gloria Multisala, Colosseo, Plinius Multisala.

 

 

 

 

 

questa rubrica è a cura di Paolo Schipani e Marco Santarpia

rubriche@arcipelagomilano.org

 



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