31 ottobre 2012

SLOW FOOT, OVVERO MEDITAZIONE CAMMINATA


Un modo diverso di passeggiare per Milano, domenica 14 ottobre in occasione della meditazione camminata partita dalla fontana di largo Cairoli. L’iniziativa, sostenuta dal Comune in collaborazione con l’Associazione Essere Pace, è stata organizzata per la Prima Giornata nazionale del Camminare.

Stop alle auto e un paio di scarpe comode per riscoprire un angolo della città – dal Castello Sforzesco a piazzale Cadorna – dove spesso ci troviamo a passare di fretta per andare da qui a lì, senza prestare la benché minima attenzione all’atto del camminare, che viene dato per lo più per scontato. Mentre non è poi così scontato poter camminare, come del resto poter avvertire il proprio stomaco sufficientemente pieno e avere il privilegio di vivere in assenza di guerra.

Un’iniziativa per dare valore alla mobilità pedonale, per caricare di significato l’attività del camminare lentamente e con gioia, che favorisce il benessere delle persone e offre una diversa opportunità di aggregazione. Nessuna bandiera, nessuno slogan di protesta, ma il silenzio di un’esperienza di armonia e benessere in cui la mente non vaga per proprio conto mentre si cammina, ma fa per così dire da cuscino ai piedi, che si appoggiano lievi sulla terra che ci sorregge, ringraziando per il ritmo dei passi che si susseguono e praticando l’arte dell’attenzione.

Così Diana Petech, la guida della camminata, clavicembalista che negli anni novanta ha iniziato a seguire la filosofia di Thich Nhat Hanh, monaco zen capo in esilio della Chiesa buddista vietnamita, e ne ha tradotto in italiano il pensiero.

Concedersi almeno qualche volta di ripensarsi, di rivedersi, di riscoprirsi in cammino decelera giovevolmente l’andatura, scrive Duccio Demetrio; è un’attrazione il non cessare mai di occuparsi dove si mettono i piedi in successione, più che della meta. Più che della tappa da raggiungere ad ogni costo, magari in un luogo esotico.

Riscoprire il piacere del camminare meditabondo, dare importanza ai propri piedi: Non è affatto vero, infatti, che quanto realizziamo con gli arti inferiori (spregiativamente detti pedestri, approssimativi, banali) sia poi così scadente. Si danza, si corre, si pigiava il vino o la lana … (1). E decelerando l’andatura, fermando il fotogramma del nostro passo, mentre mettiamo i piedi in successione, possiamo fare un’esperienza intensa e diversa, possiamo godere del piacere del camminare anche nel cuore di una città metropolitana. E ci troviamo a stringere la mano a degli sconosciuti che come noi si sono lasciati attrarre dalla proposta di una meditazione camminata in una Milano senza auto.

È in corso in questi giorni anche la terza edizione del progetto Siamo nati per camminare, campagna di sensibilizzazione contro lo smog e di educazione alla mobilità sostenibile che coinvolge in primo luogo i bambini delle scuole milanesi invitandoli a raggiungere a piedi, in bicicletta, o con skateboard e mezzi pubblici la propria scuola. La campagna rientra nel progetto internazionale che a partire dagli anni Novanta ha promosso la settimana del camminare per andare a scuola. Uno stile di vita a impatto zero che fa bene alla salute e anche all’umore e soprattutto un apprendimento precoce: ciò che si impara da piccoli non si scorda più!

 

Rita Bramante

 

(1) D. DEMETRIO, Filosofia del camminare. Esercizi di meditazione mediterranea, Milano, Cortina, 2005.



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