13 aprile 2009

BREVI ISTRUZIONI PER UN ESAME DI CO2SCIENZA. I MILANESI E L’EFFETTO SERRA.


A volte parlare di qualità della vita e di ambiente in un contesto come quello milanese può sembrare imbarazzante. Mi chiedo che interesse può avere il milanese medio a ridurre le proprie emissioni di gas serra quando ogni giorno è disposto a respirare ……. (bip).

Spero che i lettori di Arcipelago Milano non se la prendano per i toni poco pacati, e riconoscano la difficoltà di parlare di questioni ambientali e di qualità della vita agli abitanti di una città in cui la qualità dell’aria è pessima, la maggior parte dei musei chiudono alle sei del pomeriggio, il parcheggio sul marciapiede è la norma e che non mi sorprenderebbe scoprire nel guinness dei primati per il tasso di spopolamento nei weekend. Certo Milano è al centro del mondo! In un’ora di auto posso andare da qualsiasi parte. Ma se io volessi rimanere qui? Se io volessi provare a misurare la mia qualità della vita in un arco temporale più breve dell’intervallo settimanale? Che cosa cambierebbe se il milanese medio iniziasse a misurare la propria qualità della vita nell’arco temporale delle 24 ore giornaliere?

Forse, guardando le famigliole in bici e caschetto che la mattina eroicamente e illegalmente contendono il marciapiede alle vecchiette che ancora hanno il coraggio di andare a fare la spesa, si renderebbe conto dell’esigenza di piste ciclabili.

Forse trovandosi costretto a non migrare nel fine settimana accetterebbe molto meno volentieri di respirare i gas di scarico della propria auto o del proprio inefficiente sistema di riscaldamento. Potrei andare avanti all’infinito con questa rassegna di acidi “forse”, ma, per farla breve, la prima “istruzione” per un esame di coscienza che questo sfogo iniziale vuole trasmettere, è un invito alla consapevolezza delle conseguenze delle nostre azioni quotidiane sull’ambiente. Affrontando la problematica del surriscaldamento globale e degli stili di vita sostenibili tale suggerimento esorterebbe a essere maggiormente coscienti delle emissioni clima-alteranti provocate dall’individuo durante le 24 ore della propria giornata tipo.

Tale primo sforzo sarebbe comunque inutile senza un termine di riferimento; Gianni Silvestrini in un articolo sul numero 6 del 2007 della rivista LIMES presenta la necessità di andare oltre gli obiettivi previsti dal protocollo di Kyoto per collocarsi in uno scenario a lungo termine, condiviso dal governo tedesco, che prevede un limite di emissioni per tutti gli abitanti del pianeta di 2000kg di CO2 pro-capite anno entro la fine del secolo. Una coscienza ecologica pulita potrebbe adottare questo termine come riferimento per un’analisi dei propri impatti quotidiani, impegnandosi a verificare se le proprie azioni comportino emissioni tali da superarne il limite, ovvero 5,5 kg di CO2 pro capite al giorno.

Come già evidenziato dallo studio sull’impronta ecologica della provincia milanese presentato nella sezione ambiente di Arcipelago Milano il 12 marzo scorso, le emissioni relative al nostro stile di vita sono imputabili alle categorie di consumo alimentazione, abitazione, trasporti, servizi e altri consumi di beni. La tabella riportata nell’articolo presenta questi dati nei termini di quantità equivalente di terreno per l’energia, in altre parole l’estensione di foreste necessaria per assorbire la CO2 prodotta dall’uso di risorse non rinnovabili.

Considerando che un ettaro di foresta rappresentativo della capacità media mondiale di assorbire anidride carbonica consente lo stoccaggio annuale di circa 5,2* tonnellate di CO2, il dato espresso nelle tabelle dell’analisi dell’impronta ecologica della provincia di Milano potrebbe essere riportato in termini di emissioni di CO2 pro capite. Così facendo le emissioni giornaliere dell’abitante della provincia ammonterebbero a 36,5 kg di CO2, 13312 kg pro capite ogni anno, di cui 1248 kg si riferiscono all’alimentazione (3,4 kg/giorno), 2704 kg all’abitazione (7,4 kg/giorno), 3536 kg ai trasporti (9,7 kg/giorno), 4316 kg al consumo di altri beni (11,8 kg/giorno) e 1508 kg ai servizi (4,1 kg/giorno) (*il dato relativo alla capacità di assorbimento delle foreste globali è stato estratto da Chambers N., Simmons C., Wackernagel M.- Manuale delle Impronte Ecologiche. Principi, applicazioni, esempi. Edizioni Ambiente, 2002; non è quindi aggiornato al 2008, anno di pubblicazione dello studio per Milano).

Invito quindi il lettore di Arcipelago Milano a prendere atto della notevole differenza tra i dati presentati e il termine di riferimento, e provare, ove le informazioni siano disponibili, a misurare direttamente le emissioni di CO2 della propria quotidianità. A tal fine può tornare utile sapere che il consumo di 1 kWh elettrico secondo il mix nazionale italiano comporta l’emissione di circa 0,550 kg di CO2, la combustione di un litro di benzina 2,4 kg di CO2, un litro di gasolio 2,7kg, un metro cubo di gas metano circa 1,9 kg, e che ci sono on line molti calcolatori interessanti come per esempio sui siti www.ecodieta.it oppure www.azzeroco2.it.

Matteo Clementi



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