16 ottobre 2012
IN CERCA D’AUTORE
Studio sui “Sei personaggi” di Luigi Pirandello
regia Luca Ronconi assistente alla regia Luca Bargagna
con Massimo Odierna, Luca Mascolo, Sara Putignano, Lucrezia Guidone, Fabrizio Falco, Paolo Minnielli, Elisabetta Misasi, Alice Pagotto, Davide Gagliardini, Elisabetta Mandalari, Rita De Donato, Elias Zoccoli, Remo Stella, Luca Mascolo, Massimo Odierna, Andrea Volpetti, Andrea Sorrentino
direttore di scena Francesco Russo elettricista Luna Mariotti produzione Centro Teatrale Santacristina, in collaborazione con Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” e Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Ronconi torna a collaborare con l’Accademia Silvio D’Amico di Roma dove, più di cinquant’anni fa, si è formato come attore. Lo fa conducendo un work in progress con attori neo-diplomati e diplomandi, iniziato nel 2010, portato avanti attraverso varie sessioni laboratoriali, presentato in estate al Festival dei due mondi di Spoleto e ora in scena al Piccolo Teatro Studio.
Il testo scelto è uno fra i più noti di Pirandello: un gruppo di “personaggi” abbandonati dal proprio autore, si presenta a un regista/capocomico che sta allestendo una commedia con i proprio attori, chiedendogli di mettere in scena la loro storia; la storia cioè di un uomo che ha spinto la moglie a lasciarlo per un suo sottoposto, salvo poi, dopo la morte di quest’ultimo, ritrovarsi in difficoltà nel gestire il rapporto con lei e con i tre figliastri, in particolare con la più grande che, costretta a prostituirsi, lo incontra in una casa d’appuntamenti.
Ronconi trasforma l’opera in una storia di “malattia famigliare”, dando meno spazio alla tematica metateatrale del rapporto regista / attori / personaggi (già ampiamente esplorata da numerosissime messe in scena precedenti del testo) e accentuando l’attenzione sul rapporto morboso padrigno/figliastra. La figura della figliastra, in particolare, sembra la più distante dall’immaginario Pirandelliano: Ronconi la trasforma in una ragazza turbata che offre se stessa a tutti (anche al regista) e sembra colpevole anche della morte dei due fratellini.
La scena, bianca e rettangolare come la corsia di un ospedale psichiatrico, è molto suggestiva e – nella sua semplicità – contribuisce a disattendere il cliché che ci si attenderebbe dal testo, e cioè la sala prove (o al massimo il palco) dove il regista e gli attori allestiscono lo spettacolo.
Gli attori, molto bravi e promettenti, non sembrano sempre avere quella libertà espressiva che alcuni (solo alcuni!) loro colleghi più esperti riescono a ricavarsi all’interno del linguaggio “ronconiano”, però dimostrano ottime capacità nel fare proprio e nel riprodurre con buoni risultati uno stile interpretativo così riconoscibile e a volte ingombrante.
Uno spettacolo che incuriosisce e stupisce, e offre l’opportunità di vedere il lavoro di un indiscusso maestro che s’interseca con una delle prime esperienze di coloro che, sicuramente, saranno fra i protagonisti delle scene dei prossimi anni.
Piccolo Teatro Studio dal 2 al 14 ottobre
In scena
Al Teatro Filodrammatici dal 9 al 28 ottobre Push-up di Roland Schimmelpfenning, regia di Bruno Fornasari.
Al Teatro Elfo Puccini dal 10 al 28 ottobre Rosso di John Logan, regia di Francesco Frongia.
Al Teatro Verdi il 19 e 20 ottobre Bastard! di Duda Paiva.
questa rubrica è a cura di Emanuele Aldrovandi