19 settembre 2012

libri – IL LIBRO DEGLI UNIVERSI


 

IL LIBRO DEGLI UNIVERSI

di John D. Barrow

Mondadori Editore, Milano, 2012

pp. 360, euro 20,00

 

John D. Barrow insegna scienze matematiche all’università di Cambridge e sa che cos’è l’universo. Ne è così sicuro che ci fornisce le coordinate che ci portano non in un unico universo, così come lo abbiamo sempre immaginato, ma in una molteplicità di dimensioni che sciorinano davanti ai nostri occhi. Con questo, non intendo dire che una mattina, mentre guardiamo fuori dalla finestra, ognuno di noi può inventare un universo a proprio piacimento. Sarebbe bello, certo, ma un po’ troppo fantastico. Cosa direbbe Leopardi, che scrisse in “questa immensità s’annega il pensier mio”, se invece sapesse che gli universi impossibili sono tanti, ma non infiniti?

A Einstein dobbiamo riconoscere la primogenitura di un’idea che aveva cullato da diverso tempo: fu proprio lui che inaugurò una nuova era dell’astrofisica, indicandoci come trovare tutte le possibilità di universo che siano coerenti con le leggi della fisica. Da allora astronomi, matematici e fisici si sono sforzati di risolvere le complesse equazioni einsteiniane e di individuarli.

Barrow ci accompagna attraverso l’affascinante galleria di universi, illustrandone nei dettagli le molteplici caratteristiche. Richard Tolman pensa a un universo oscillante: una palla caldissima delle dimensioni di un pompelmo che si contrae e poi esplode, un continuo susseguirsi di Big Crunch e di Big Bang, non molto diverso da un grande fuoco d’artificio.

Kurt Gödel ipotizza un universo rotante, dove è possibile viaggiare nel tempo, ma vi ricordate le raccomandazioni del professor Doc in “Ritorno al futuro”? Se tornate indietro e modificate il passato rischiate di non nascere, o di interrompere il continuum spazio-temporale. Quindi, non potete uccidere vostro bisnonno, altrimenti non nascereste, ma forse potreste modificare il vostro conto in banca ritornando ai tempi del boom economico, e non della spending rewiew, ma per questo gli scienziati devono ancora studiare bene.

Tra gli universi più famosi c’è l’universo elettrico di Hermann Bondi, dove l’inflazione domina l’universo da quando ha cominciato a espandersi. Ci sono perfino universi magnetici che si basano su una particella primordiale chiamata “monupolo” e, tra gli universi immaginari, ci sono quelli virtuali, tipo Matrix, nei quali voi stessi siete una simulazione e la speranza di sopravvivere dipende dalle probabilità di essere simulati nuovamente nella simulazione successiva. Ci sono perfino universi piatti e monotoni, un po’ come la politica italiana, dove niente è originale, niente è mai fatto e niente sarà mai fatto per la prima volta.

Se volete leggere qualcosa che vi dia una sferzata di fantasia, “Il libro degli universi” è proprio quello che ci vuole. Ma ricordatevi di guardare l’ora, il giorno e l’anno in corso prima di iniziare ad addentrarvi nella lettura, perché potreste perdervi nelle altre dimensioni. (Cristina Bellon)

 

 

questa rubrica è a cura di Marilena Poletti Pasero

rubriche@arcipelagomilano.org



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