11 settembre 2012

LA EX ZONA 16 DA PERIFERIA DORMITORIO A PICCOLA DOWN-TOWN


Lo strumento per riqualificare le periferie milanesi non può che essere il collocarvi funzioni attrattive a livello cittadino. La ex zona 16 denominata Barona – Ronchetto, oggi costituente la parte sud della zona 6, è passata da periferia dormitorio a piccola down-town proprio dopo l’inserimento in questi ultimi 30 anni di poli attrattivi pubblici e privati.

La ex zona 16 compresa tra il Naviglio Grande e la Cintura Ferroviaria a nord e il Naviglio Pavese a est, è sempre stata caratterizzata, per la sua situazione di zona interclusa, da uno sviluppo edilizio contenuto rispetto alle altre periferie Milanesi. Solo con i PRG del ’53 e soprattutto dell’80 il Comune ha proposto una decisa espansione sul verde agricolo basata sulla realizzazione di estesi quartieri prevalentemente composti da Edilizia Residenziale Pubblica.

Tenuto conto della situazione di zona interclusa, il PRG dell’80 aveva però indicato, per sostenere queste nuove espansioni, infrastrutture viarie per facilitare i collegamenti allora quasi inesistenti con le zone adiacenti, la 17 a nord e la 15 a est.
Particolarmente importante era l’identificazione di una quarta circonvallazione chiamata Viabilità Comprensoriale, che dalla ex zona 15 si collegava alla ex zona 17, attraverso i viali Famagosta, Faenza e la via Parenzo con un ponte su piazza Negrelli, alla via Primaticcio. Successivamente questa soluzione fu abbandonata, lasciando sottoutilizzate grandi strade costruite per ricevere quella funzione (Faenza a sud e Primaticcio a nord) e affidando il collegamento fra la ex zona 16 e la ex zona 17 al ponte Don Milani tra la via Santa Rita a sud e la via Brunelleschi a nord.

Collegamento sempre previsto dal PRG dell’80 ma come viabilità Urbana Secondaria, infatti ambedue queste strade sono di sezione variabile e non adatte al traffico passante per l’affaccio su di esse di numerosi servizi e che sono oggi punto critico della viabilità attuale. Perché questo ponte resta oggi l’unico reale collegamento tra Milano ovest e Milano sud-ovest.

Il PRG dell’80 prevedeva anche un altro collegamento classificato invece come Viabilità Primaria, da piazza delle Milizie a Famagosta attraverso le vie Malaga e Santander, oggi opera incompiuta, travisata e utilizzata per funzioni improprie.

Esaminando queste previsioni dobbiamo riconoscere che le infrastrutture indicate dal PRG dell’80 per connettere la ex zona 16 a Milano erano, se fossero state realizzate, ragionevoli e proporzionate alle espansioni previste. Ma, realizzate le espansioni residenziali, e dopo la chiusura della Richard Ginori e della vetreria Vedani uniche grandi industrie presenti nella ex zona 16, questa zona ha finito per assumere l’aspetto della periferia dormitorio.

In compenso a partire dagli anni ’90 si sono sviluppati nella ex zona 16 interessanti episodi di insediamento di servizi cittadini di prima fascia e di interesse tale da creare poli attrattivi con una utenza estesa a tutta la città. Nello stesso tempo il commercio, con il moderato insediamento della Grande Distribuzione, non ha provocato la scomparsa dei negozi di vicinanza, che contribuiscono, specialmente sulle vie Pestalozzi, Binda, Biella, Santa Rita e attorno alla piazza Miani, a creare una situazione di attrattività e vivibilità.

Le nuove funzioni che hanno contribuito a trasformare la ex zona 16 in un polo attrattivo a livello cittadino, (che possiamo identificare come una piccola Down-Town), sono state:

1) L’Ospedale San Paolo, iniziato a costruire negli anni ’60, è entrato in funzione negli anni ’80 e da quel momento ha avuto continue espansioni di reparti specializzati nelle adiacenti vie De Finetti, Barona e Famagosta che lo hanno trasformato in un vero e proprio Polo Ospedaliero, completato dall’inserimento di corsi universitari della facoltà di Medicina. Questo Polo Ospedaliero è ormai usufruito largamente dall’intera zona sud di Milano ma anche dai limitrofi comuni di Corsico, Rozzano, Assago, Buccinasco, diventando grazie a uno svincolo sulla A7 l’ospedale pubblico più vicino alla rete Autostradale.

2) L’Università IULM, nata attraverso un accordo Comune – Ligresti su un ex area industriale dismessa, si sta estendendo sulle restanti e adiacenti aree industriali trasformandosi in un vero e proprio “Campus” con laboratori, residenze per studenti / insegnanti e manifestazioni culturali aperte alla città. Questa Università manca oggi di un accesso viario dignitoso a causa del non completamento della via Santander – Malaga, asse previsto dal PRG dell’80 e realizzato a tratti.

3) L’ex Centro Italo Africano della Cariplo, nata come scuola per scienze Bancarie per il Terzo Mondo è ora Residence per studenti.

4) La Palestra di via Ovada, specializzata per la ginnastica, per le sue qualità progettuali è stata scelta dalla Nazionale Italiana come sede per la preparazione ai Campionati Mondiali e Olimpici di questa specialità.

5) La vasta ex zona industriale dismessa della Richard Ginori si è trasformata in una succursale della via Savona per moda, fotografia e terziario, trasformazione che ha reso il sito decisamente più attrattivo anche se le dotazioni dei servizi urbani per queste nuove funzioni, grazie alla scorretta procedura utilizzata (manutenzione straordinaria invece che PII) sono insufficienti.

6) Decisamente importante il rapporto con l’hinterland, fortemente influenzato dalla realizzazione del Centro Terziario, Commerciale e Sportivo di Milano Fiori ad Assago che, anche se recentemente raggiunto dalla MM2, è accessibile da Milano solo attraversando la ex zona 16, portando così nuovi flussi di traffico passante e l’insediamento di funzioni di vicinanza.

7) Infine nella ex zona 16 è presente uno dei Centri di Interscambio più funzionali di Milano, quello di “Famagosta” situato all’incrocio tra l’entrata in Milano della A7 e la MM2 con stazione dei Bus provenienti dall’hinterland-sud, e dotato di Parcheggio multipiano e futuro centro terziario-commerciale.

La positiva trasformazione della ex zona 16 da periferia dormitorio a piccola down-town, grazie a questi servizi attrattivi, ha però portato come elemento negativo un pesante aumento di flussi di traffico diffuso in tutta la giornata verso le Attrattività insediate e passante per gli accessi dei Milanesi verso la A7 e Milano Fiori. Effetti dovuti alla sua permanente condizione di zona interclusa a causa della mancata realizzazione delle infrastrutture viarie previste dal PRG dell’80.

Ma verso questa legittima esigenza di nuove infrastrutture di collegamento della ex zona 16 con Milano, la risposta dell’Amministrazione è stata deludente, prima non realizzando le infrastrutture previste dal PRG dell’80 e poi addirittura ridimensionandole nel Piano Urbano del Traffico del 2003 quando erano già evidenti i segni della trasformazione. Dando quindi la sensazione di non avere affatto recepito la positiva trasformazione di questa periferia interclusa da Periferia Dormitorio a piccola Down-Town.

 

Gianni Zenoni

 



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