18 luglio 2012

libri – PER PURO CASO


 

PER PURO CASO

Alberto Oliverio

Edizioni Dedalo, Bari, 2012

pp. 201, euro 14,00

 

Se vi parlassi di fantabiologia, a cosa pensereste? Alberto Oliverio, psicobiologo della Sapienza, inaugura questo filone della science-fiction – più science che fiction – con il suo ultimo romanzo, dal titolo “Per puro caso“. Non è, tuttavia, un caso che lo scienziato s’interroghi sulle responsabilità delle scoperte che cambiano il destino dell’umanità. Oliverio, con eleganza e ironia, racconta una storia fruibile a vari livelli: dal lettore ignaro di biologia, di filosofia e di musica, a chi subito sorride di fronte ai capelli bianchi del professor/direttore Furtwängler o alla filosofia di Doppler/Popper.

La notizia di un Giappone che annuncia l’imminente nascita della prima super-bambina, con una corteccia cerebrale ultra-spessa grazie al trasferimento del gene cog e iper-connessa grazie al fattore di crescita scoperto da Rita Levi Montalcini, sconvolge l’America, che non vuole farsi superare dai “musi gialli”. Ed è proprio nella Oval Room, che si alza la voce del Presidente degli Stati Uniti: “Mi faccia quei gemelli, professor Furtwängler, me li scodelli coi fiocchi. A far suonare la banda ci pensiamo noi: e vedrà che musica!».

Sembra che per la fantabiologia il pianeta da conquistare non sia al di fuori del Sistema Solare, ma al di là della nostra corteccia cerebrale: è il cervello il mondo sconosciuto. Ma ci dobbiamo confrontare con due questioni, così sostiene il professor Furtwängler: la presenza di una variabilità genetica umana ormai obsoleta e dannosa per la nostra specie, e lo sforzo di voler migliorare potenziando quei geni che assicurano un migliore e più ordinato svolgimento delle nostre funzioni fisiologiche.

I due embrioni transgenici del progetto «super-twins» sono pronti per essere trasferiti nell’utero di una donna. La Pontificia accademia, nel frattempo, ha già discusso e approvato l’ingegneria genetica migliorista. L’approvazione sembra sia stata influenzata dal fatto che il Santo Padre è miracolosamente guarito da una malattia neurodegenerativa dopo una terapia con cellule staminali.

Inserendo in un virus inattivato il gene cog e infettando con il virus così modificato gli embrioni ai primi stadi del loro sviluppo, l’umanità si affaccia all’era dell’estinzione. A un certo punto il lettore si domanderà qual è il confine tra fantasia e realtà. È lecito chiederselo e interrogarsi sul futuro. Gli interventi d’ingegneria genetica potranno essere diversi da quelli ipotizzati nel romanzo, ma sicuramente negli anni a venire saranno eseguiti.

Quale importanza può avere la condizione umana precedente per la nuova generazione transgenica che non l’ha conosciuta e che vive in una condizione diversa? Forse gli stessi sentimenti furono vissuti dai nostri predecessori del genere Homo, da habilis a Neanderthalensis. Per non essere vinti dall’ansia, dobbiamo guardare questi eventi con l’occhio dell’evoluzionista e considerare che la nostra specie, che ha padroneggiato la Terra per 150 mila anni, non sarà l’ultimo anello della catena. (Cristina Bellon)

 

 

 



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