12 giugno 2012

SPAZI VUOTI A MILANO. UN BICCHIERE MEZZO PIENO


In queste settimane a Milano si è sviluppato un grande dibattito sul fatto che una porzione consistente del patrimonio immobiliare pubblico e privato sia inutilizzato e/o in stato di abbandono. Finora l’attenzione si è più concentrata sulla definizione di regole per l’individuazione dei possibili “aventi diritto all’uso” di tali spazi piuttosto che sul come sfruttare gli spazi esistenti. Crediamo che uno spazio pubblico debba essere pensato come un “bene collettivo locale” ovvero una risorsa a disposizione dell’Amministrazione Comunale che può e deve produrre benefici per la comunità territoriale e per i suoi cittadini. Di conseguenza, il compito principale che l’Amministrazione Comunale dovrebbe ora affrontare è pianificare come riutilizzare gli spazi per dare un contributo significativo alla rigenerazione della città. È necessario definire un metodo per stabilire verso quali obiettivi orientare l’uso degli spazi e per valutare, tra le diverse ipotesi percorribili, quelle che si ritiene possano restituire a questi luoghi usi e finalità condivise.

Una complicazione non banale è che nessuno a Milano sa di preciso dove e quanti siano gli immobili pubblici o privati non occupati, quali possano essere le destinazioni d’uso funzionale di queste aree, quale il loro stato di manutenzione e di conseguenza, quali e quanti siano gli investimenti necessari per poter avviare ipotesi di riutilizzo. Nell’ultimo anno sono nate numerose iniziative che, hanno raccolto e archiviato informazioni utili sugli spazi inutilizzati. Il Comune di Milano su questa strada ha recentemente dato avvio a un protocollo d’intesa che traccia i passi da seguire per questa fase di mappatura. Il percorso rischia però di essere molto lungo e nel frattempo è indispensabile procedere all’apertura degli spazi già disponibili. Ma assegnare gli spazi senza avere una strategia complessiva rischia di creare qualche confusione.

Proprio in queste ore, per l’attivazione di un percorso di assegnazione di uno spazio importante come quello dell’Ansaldo, l’Assessorato alla Cultura ha invitato gli operatori interessati, tramite un bando estemporaneo promosso con lo slogan “Un’Oca sta per atterrare a Milano“, a presentare progetti creativi e idee che verranno presentati nella tre giorni di eventi chiamati appunto Officine Creative all’Ansaldo. Curiosando nella pagina facebook creata appositamente per presentare questa iniziativa, si legge Davide G. chiedere “ma poi il Comune cosa ne farà di questi progetti?”. È una domanda importante che, probabilmente, nei tre giorni dell’OCA troverà tante risposte e progetti, ma sembra palese che procedere alla destinazione degli spazi senza prima aver definito una strategia precisa può creare il rischio di disperdere questa grande occasione di sviluppo della città.

Di benefici attesi e delle condizioni necessarie per l’attivazione di processi virtuosi di riuso degli spazi comunali si è discusso anche nel workshop Urban Futures “Distretti creativi e sviluppo urbano: usare le proprietà comunali come supporto all’industria creativa” tenutosi all’Urban Center di Milano. In tale occasione l’assessorato alle politiche di Decentramento, i rappresentati dei Consigli di Zona e alcune tra le realtà dell’associazionismo e dell’industria creativa milanese (Avanzi, Elita, Esterni, Innovation Festival, Temporiuso, Zona Tortona, etc) si sono confrontati ed espressi rispetto all’utilizzo di spazi vuoti come supporto all’industria creativa. I benefici attesi sono stati brevemente così sintetizzati: creare opportunità di lavoro; essere catalizzatori di processi di rigenerazione urbana; sviluppare processi partecipati; orientare, valutare e raggiungere sia profitti d’impresa che benefici di carattere sociale a favore della comunità territoriale in cui lo spazio è ospitato.

Diverse esperienze di riuso che stanno avendo successo non solo a Milano, potrebbero essere utilizzate come modello da sviluppare. La caratteristica che le accomuna è la condivisione degli spazi e del progetto d’uso da parte di una serie differenziata di soggetti per competenze, caratteristiche e finalità. Imprenditori, artigiani, professionisti, imprese sociali, studenti, attraverso la condivisione di uno spazio sviluppano relazioni e scambi di idee che possono, e a volte riescono, creare innovative forme di impresa.

Per ciascun progetto di riuso sarebbe importante che il criterio di selezione per definire i soggetti assegnatari tenga conto sia del loro profilo, sia della relazione che le attività proposte potrebbero avere con il territorio in termini di attrattività, coerenza con lo sviluppo urbano dell’area in questione e sostenibilità. Ci sembra fondamentale definire bene quali ipotesi permettono di coniugare gli interessi di sviluppo locale (con accenti, di volta in volta, sull’economia sociale, creativa, culturale o artigianale) con la produzione di benefici di pubblica utilità. La scommessa ci sembra sia pertanto quella di collegare i benefici di impresa e di creazione di nuove occasioni di lavoro al raggiungimento di interessi dell’intera comunità territoriale. È fondamentale infatti che le proposte di riuso abbiano la capacità di attivare relazioni, scambi e sinergie che alimentino il capitale sociale, culturale ed economico della comunità territoriale coinvolta.

L’Amministrazione Comunale, anche attraverso l’aiuto dei Consigli di Zona e referenti tecnici territoriali, potrebbe considerare di volta in volta le condizioni d’uso più favorevoli, tenendo conto degli investimenti necessari per la gestione dell’immobile, l’avvio dell’attività e la programmazione di azioni che garantiscano il raggiungimento di obiettivi condivisi con il contesto di intervento.

Crediamo sia necessario investire energie e risorse nel facilitare il coordinamento di rete di soggetti attribuendo responsabilità specifiche a ciascun attore coinvolto nell’intervento. Garantire un coordinamento richiede la presenza di un soggetto a cui attribuire il ruolo di responsabile del percorso di rigenerazione e sviluppo ipotizzato promuovendo il coordinamento delle risorse locali esistenti. In questo modo, l’ente gestore potrebbe avvalersi della consulenza o del supporto di un soggetto terzo che avrebbe la funzione di facilitare il perseguimento delle specifiche finalità di impresa anche grazie allo sviluppo di un rapporto di mutuo scambio con il contesto ospitante, orientando il perseguimento dei singoli interessi verso la realizzazione di benefici per la collettività.

Crediamo inoltre che per favorire processi partecipativi e per coinvolgere gli interessi e i desideri dei cittadini, sia necessario potenziare le opportunità di prendersi direttamente cura di spazi e territori. Le comunità territoriali devono poter contribuire attraverso partecipazione, competenze, interessi, aspettative e desideri di quei cittadini che avranno le capacità e gli interessi per contribuire direttamente alla definizione del piano degli obiettivi e dei risultati attesi di ciascun progetto di riuso degli spazi. La programmazione di questi interventi deve quindi considerare gli interessi specifici delle comunità territoriali consentendo forme di mutevole scambio tra gestori e abitanti, per evitare fenomeni degenerativi dove i vantaggi di alcuni possono creare conflitti o impatti negativi a tutte le altre realtà non coinvolte nel processo d’innovazione.

 

Paolo Bortolussi* e Silvia Mugnano**

 

*UmanoUrbano, società di promozione sociale e sviluppo locale

**Laboratorio Perimetro, Università Milano Bicocca

 

 

Nota: Il contributo è frutto di pensieri e considerazioni nate a seguito di un lavoro sul tema degli spazi comunali a supporto dell’industria creativa svolto con il Comune di Milano in collaborazione tra il Laboratorio Perimetro – DSRS, Università Milano Bicocca e la società UmanoUrbano. Il materiale video e fotografico è stato curato da Elia Rollier – UmanoUrbano

 



Condividi

Iscriviti alla newsletter!

Per ricevere in anteprima sulla tua e-mail gli articoli di ArcipelagoMilano





Confermo di aver letto la Privacy Policy e acconsento al trattamento dei miei dati personali




Ultimi commenti