29 maggio 2012

FORMIGONI: PER NON DIMENTICARE


Non c’è giorno nel quale non riceviamo notizie delle malefatte imputabili al secondo tempo di “Mani Pulite” che è definito “Mani sporche”. A questo proposito ci si domanda come è possibile che il Presidente della Lombardia possa essere all’oscuro di quanto succede nell’Ufficio di Presidenza del Consiglio della sua Regione, dove la maggioranza dei membri sono sotto inchiesta della magistratura? Eppure Formigoni, in una lettera al Corriere della Sera del 17 marzo 2012, propone un pubblico dibattito sulla corruzione, dimentico che nel 2005 una Commissione d’Inchiesta internazionale aveva indagato il suo amico Marco De Petro e il suo segretario personale Fabrizio Rota, nell’ambito dello scandalo concernente il programma Oil for Food delle Nazioni Unite.

Il programma permetteva all’Iraq di Saddam Hussein, esausto per anni di sanzioni, di vendere petrolio in cambio di cibo e medicinali. Nella ricostruzione dell’ONU, emerge che alle società indicate da Formigoni – come testimonia un fax a sua firma – sarebbero stati assegnati 24.500.000 barili di greggio a prezzi di favore, consentendo guadagni per milioni di dollari. Nell’interpellanza parlamentare presentata il 17.2.2005 dall’Oneroveole Pierluigi Mantini si legge: “il programma Oil for Food è un atto internazionale, la cui esecuzione compete agli Stati, non alle Regioni. La società che ne ha beneficiato è la Cogep, che ha sedi operative a Genova e Alessandria… Formigoni, in sintesi, ha coinvolto società “amiche”, presiedute da indagati, procurando a tutti i personaggi interessati guadagni stratosferici”. Marco De Petro e Fabrizio Rota sono stati processati e condannati, ma salvati dalla prescrizione.

Comunque Formigoni condivide con loro la proprietà di “Obelix”, uno yacht di 15 metri, con due motori di 400 Cv, ormeggiato nel porto ligure di Lavagna. Obelix era stato comprato per 670 milioni di lire, 470 dichiarati, 200 in nero. Racconta l’ex proprietario Garavaglia: “Ci incontravamo nel fine settimana a Lavagna, nei pressi della mia ex imbarcazione, che mi è stata pagata a rate; incassavo assegni spesso intestati a persone inesistenti“.

Il Corriere della Sera ha pubblicato il 15 gennaio 2001, un articolo di Elisabetta Soglio dal titolo “Una Compagnia tra Opere e poltrone” nel quale erano elencate dettagliatamente tutte le attività dell’Impero di Formigoni, che ha piazzato persone di sua fiducia nelle banche, nel volontariato, nella politica, negli enti locali e nella sanità. Il vice Presidente della Compagnia, Paolo Fumagalli, è entrato nel Consiglio della Banca Intesa. Giampaolo Tarantini e Angelo Abbondio hanno conquistato due delle quaranta ambitissime poltrone della Commissione di Beneficienza della ricca Fondazione Cariplo.

Formigoni è stato parlamentare europeo dal 1984 al 1994. In quel periodo ero al vertice dell’ECOSOC dell’UE; ricordo che negli ambienti comunitari ci si è resi subito conto che i bandi di gara per i progetti della Commissione e per i Fondi Europei, per giungere a buon fine in Italia, dovevano passare dall’ufficio privato che Formigoni aveva a Bruxelles.

Un’inchiesta molto documentata è stata pubblicata sul sito del sacerdote don Giorgio De Capitani, che definisce Comunione e Liberazione (C.L.) e la Compagnia delle Opere il “cancro della Chiesa”. Il titolo è: “Commistione e Lottizzazione. Attorno al Movimento ecclesiale Comunione e Liberazione, ruota una vasta rete di interessi economici e politici. Il cuore è in Lombardia“. Nell’inchiesta si sostiene che, il fatturato delle 34.000 aziende aderenti alla Compagnia delle Opere di Formigoni è stimato sui 70 miliardi di euro. Nel bilancio 2009 della Regione Lombardia, il progetto di legge 399 prevede che la Regione possa riconoscere agli ospedali posseduti da enti ecclesiastici la totale equiparazione agli ospedali pubblici, con la possibilità che i loro bilanci siano ripianati con soldi dello Stato. Il provvedimento tocca cinque ospedali tra i quali il S. Giuseppe di Milano.

Oltre a Formigoni, pilastro della ragnatela ciellina, ha un ruolo importante Maurizio Lupi, parlamentare di Forza Italia, fedelissimo di Berlusconi. A Strasburgo invece, l’ascesa di Mario Mauro, proposto alla carica di Presidente del Parlamento Europeo, è stata bloccata dalla risonanza internazionale del caso Berlusconi – Escort – Bunga Bunga. Il tema non sembra però scandalizzare i devoti ciellini di Forza Italia.

Ogni volta che si toccano argomenti simili a quelli sopra menzionati, Comunione e Liberazione precisa di essere un “Movimento ecclesiale che nulla ha a che fare con imprese e affari, per noi è centrale la persona“. E la persona è una sola: Formigoni, che prega, fa affari, da finanziamenti e riceve finanziamenti. La Sanità Lombarda, rappresenta la fetta più ricca del bilancio regionale, è difficile fare carriera in quel settore se non si è targati CL. Gli altri settori presidiati sono la scuola, la formazione professionale, l’Ente Fiera che è il maggiore operatore fieristico italiano e uno dei più importanti del mondo.

L’Impero del Presidente della Lombardia è un’efficiente struttura capace di trasferire soldi pubblici in tasche private. Ma evidentemente, per Roberto Formigoni dichiarare “sono sereno” corrisponde a un’autoassoluzione che elimina ogni dubbio. Tanto che sfida chiunque a dare le prove delle accuse e delle denuncie sempre più numerose che lo colpiscono.

 

Beatrice Rangoni Machiavelli

 



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