22 maggio 2012

FEMMINICIDIO: UNIAMO LE FORZE


La grande sala “nobile”, la sala Alessi di Palazzo Marino, frequentata sempre di più nell’ultimo anno, sede delle assemblee con le donne della città e la nuova amministrazione, l’altra sera alle 21 era già affollatissima: nell’attesa di cominciare capannelli di donne, posti a sedere tutti occupati, file di persone in piedi ai lati, qualche passeggino che girava nel corridoio, qualche bimbetto che scorrazzava. Non si può evitare un colpo d’occhio sulla scenografia, che ci parlava delle aspettative, della curiosità, così come ci diceva che finalmente un’occasione pubblica cittadina affrontava la questione, per riportare il tema della violenza contro le donne, in tutta la sua complessità, al centro dell’attenzione delle presenti.

Alcune di SNOQ Milano (Se Non Ora Quando) avevano nei giorni precedenti invitato e incontrato in gruppo le donne dei Centri che da anni operano a Milano sui temi della la violenza contro le donne: la rete cittadina dei Centri è infatti attiva e in rapporto con l’Amministrazione, e soprattutto ha un patrimonio di esperienze professionali e politiche importante.

L’assemblea attendeva certamente l’intervento di Susanna Camusso, certo, perché la presenza del segretario generale della CGIL dava una rilevanza del tutto particolare alla serata. Ma anche con l’attesa e l’affetto per una donna originaria della città e che con il movimento delle donne ha intrecciato dialoghi, vita politica e pensieri. L’intervento di Susanna, riportato su vari quotidiani, è stato interrotto da applausi: ha parlato del suo sentimento di amarezza nel firmare ancora un appello, la necessità infatti di contrastare una nuova regressione nel nostro Paese, che non è determinata per caso, ma da modelli di potere maschile sdoganati negli ultimi vent’anni.

Ci ha parlato della necessità di un mutamento di linguaggio di uomini verso le donne, della necessità di esigere rispetto su questo e a partire da questo. Della necessità di prendere la parola e nel chiedere corsi di educazione sessuale nelle scuole, di provare a immaginarli diversi, centrati sulla libertà femminile e sul tema del controllo del desiderio di potere quando ci si rivolge ai ragazzi. E parlando delle firme apposte all’appello “Mai Più Complici”, sottolineava la rilevanza della firma della ministra Cancellieri. Poiché la firma del Ministro dell’Interno non è la firma di privata cittadina, ma di un ruolo istituzionale, con quella firma istituzionale si può interloquire.

Ci preme forse semplicemente ricordare che il titolo scelto per l’assemblea “Femminicidio: uniamo le forze“, non ha avuto solo un valore simbolico o letterario. È il concetto al centro della riflessione che abbiamo proposto inizialmente e ripreso in finale. Sulla questione della violenza ciò che appare importante e necessario, e su questo tutti gli interventi hanno concordato, è unire le forze, superare le frammentazioni, superare la tendenza a distinguersi, a separarsi anche all’interno delle tante anime del movimento delle donne. Unire le forze che derivano dalle pratiche, dalle invenzioni di risposte alle costanti emergenze, unire le riflessioni, le elaborazioni sedimentate in tanti anni e quelle nuove che stanno arrivando, originate in questo tempo della crisi, intessute da generazioni di donne più giovani di quelle fondatrici dei centri.

Unire le forze senza che Snoq Milano “metta il cappello” su questo rinnovato incontrarsi che si è verificato la sera dell’11 maggio, e anzi valorizzando quella dimensione orizzontale e di ascolto che in assemblea si è espressa. In questo senso la convocazione da parte della Presidente Commissione Pari Opportunità che indice “una riunione di tutte le donne dei tavoli e di tutte le donne che vorranno istituire un tavolo sulla violenza contro le donne lunedì 21 maggio dalle ore 18 alle 20” possiamo considerarla come un passo ulteriore nella direzione aperta l’altra sera, un’occasione per continuare un confronto sui modi di prevenire e contrastare la violenza contro le donne, di consolidare l’esercizio della libertà femminile che come si è detto, comprende una pluralità di soggetti: quelli dei Centri, quelli dei movimenti e quelli dell’Amministrazione Comunale.

 

Adriana Nannicini

 

 

Intervenuti e presenti

Molti e variegati gli interventi, difficile farne qui una sintesi: in apertura prende la parola Pier Francesco Majorino, assessore alle politiche sociali, sottolineando che l’Amministrazione Comunale porta la responsabilità di costruire insieme le condizioni per una interlocuzione con i soggetti, riferendosi al lavoro in corso di scrittura del protocollo con la rete dei Centri. Sono poi intervenute Sara Valmaggi Vice Presidente del Consiglio Regionale, Alessandra Kustermann del SVS che ha presentato la storia e la struttura della rete, i vari soggetti organizzativi che la compongono, il compito di prevenzione e contrasto della violenza contro le donne.

Manuela Ulivi, Casa delle Donne Maltrattate, ha ricordato la lettera aperta destinata al presidente Napolitano redatta dal coordinamento nazionale D.I.R.E. e la sua consegna di questi giorni. Hanno preso la parola la presidente della Commissione Pari Opportunità Sonego, Monica Chittò candidata Sindaca a Sesto San Giovanni, Pina Madami di Pari e Dispari, Adele Teodoro di Gravidanza Gaja, Barbara Pollastrini PD, Giovanna Fantini avvocata di Snoq, Chiara Baratti Di Nuovo e ancora Marisa Guarneri per la Casa delle Donne Maltrattate. L’assessore Marco Granelli ha parlato in fine serata sottolineando l’intreccio del cambiamento culturale e della prevenzione, soprattutto nell’ambito della sicurezza di genere.

 



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