8 maggio 2012

BIBLIOTECHE: È GRATIS MA VALE MOLTO


Credo che il senso dell’incontro ‘Biblioteche Bene in Comune’, del 2 maggio in Sala Alessi, possa essere felicemente riassunto dal contenuto di un post-it lasciato da un cittadino in Sala Borsa, straordinaria biblioteca di pubblica lettura nel centro di Bologna: “Mi piace frequentare Sala Borsa perché è gratis ma vale molto”.

Se per più di due ore bibliotecari, lettori, cittadini, rappresentanti delle Istituzioni, hanno ascoltato con attenzione gli interventi dei relatori che illustravano buone pratiche di partecipazione e progetti attivati in alcune biblioteche, è perché le biblioteche di pubblica lettura sempre più acquistano valore, rappresentando un elemento strategico per la vita sociale e culturale collettiva della nostra città.

Da Aldo Pirola, Chiara Bartolazzi, e Cinzia Rossi, che hanno presentato i progetti realizzati con il contributo di Fondazione Cariplo sul territorio milanese attraverso il bando “Biblioteche e Coesione Sociale”, a Cecilia Cognigni del Servizio Biblioteche del Comune di Torino che ha illustrato l’iniziativa sui Senior Civici, fino all’intervento di Antonella Agnoli autrice del libro ‘Caro sindaco parliamo di biblioteche’, sono arrivati più spunti di riflessione e strumenti concreti per rispondere alla richiesta di coinvolgimento e di partecipazione attiva.

Come Amministratori dobbiamo essere consapevoli della necessità di costruire ampie alleanze per valorizzare questi importanti servizi culturali pubblici, incoraggiando la loro capacità di sviluppare relazioni forti con i territori dove sono inserite e di coinvolgere attivamente la cittadinanza. Le nostre biblioteche hanno già un ruolo sociale, e lo avranno sempre di più in futuro, quanto più noi saremo capaci di supportare il loro buon funzionamento e la loro capacità di evolversi da luoghi dove i libri si conservano a dove i libri vivono e si rinforza la coesione sociale, grazie all’attivazione di processi di partecipazione attiva che vedono coinvolti i bibliotecari, l’ente pubblico, i privati e i cittadini.

Il titolo scelto per l’incontro, ‘Biblioteche bene in Comune’ – che diventerà una sorta di marchio anche per i prossimi incontri – non è casuale: ritengo le biblioteche di pubblica lettura un bene, una risorsa, che richiede un investimento costante non solo finanziario, economico, gestionale, ma anche affettivo ed emotivo, di adesione e interesse. Un bene ‘in Comune’ perché – oltre al facile gioco di parole connesso al luogo dell’incontro- le biblioteche di pubblica lettura, soprattutto in questo tempo di crisi, sono servizi essenziali e non accessori, di e per tutti: perché sono luoghi di democrazia culturale e di uguaglianza sociale, luoghi di condivisione di esperienze, con una vocazione ben più ampia della semplice custodia, conservazione, distribuzione dei libri e promozione della lettura.

Sono spazio comune dove ritrovarsi, e possono per questo diventare precisi indicatori della qualità della vita sociale della città. L’attenzione trasversale, dimostrata dagli Assessori Boeri, Benelli e Bisconti, che hanno partecipato all’incontro insieme al sindaco Pisapia, verso questo ‘bene in Comune’, capace di rinnovarsi e di ripensare il proprio ruolo, è un segnale importante.

I possibili sviluppi? Accettare la sfida del rinnovamento, e potenziare la funzione di presidio del welfare culturale e sociale delle biblioteche, individuando insieme agli operatori forme complementari di cooperazione tra pubblico, privato, e associazioni, promuovendo un dialogo sempre più intenso e frequente tra amministrazione centrale, amministrazioni decentrate, cittadini e bibliotecari, e sviluppando la capacità di fare rete con altri servizi culturali e sociali sul territorio.

I progetti promossi e attivati con il contributo di Fondazione Cariplo in dieci biblioteche pubbliche cittadine, segnano la strada, promuovendo iniziative che coinvolgono fasce di cittadinanza differenti dagli adolescenti, agli anziani, alle comunità migranti, con offerte di servizi che vanno dall’alfabetizzazione informatica, al contatto con i familiari nei luoghi d’origine (www.tuttiinbiblioteca.it).

Il progetto ‘Senior Civico‘ per gli over ’60 messo in atto a Torino può diventare un modello per governare la grande richiesta di partecipazione attiva, da replicare anche a Milano, magari strutturando anche un analogo modello ‘junior’ riservato a quella larga fascia di utenza costituita dagli studenti, dalle scuole superiori alle Università.

Come ha detto meglio di me Antonella Agnoli le biblioteche non moriranno se sapranno mantenere uno sguardo ampio, dai libri alle persone che le frequentano, o meglio che le frequenteranno, ponendosi l’obiettivo di coinvolgere più cittadini possibili, non solo i lettori attuali. Ci vorranno tempo e risorse, ma le premesse ci sono già.

 

Paola Bocci*

 

 

*presidente Commissione Consiliare Cultura, Moda e Design



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