8 maggio 2012
THE RUM DIARY- CRONACHE DI UNA PASSIONE
di Bruce Robinson [The Rum Diary, Usa, 2011, 120′]
con Johnny Depp, Amber Heard, Giovanni Ribisi, Aaron Eckhart
Johnny Depp, co-produttore di The Rum Diary, sognava da tempo di adattare cinematograficamente il romanzo del suo compianto amico Hunter S. Thompson. Il libro, scritto agli inizi degli anni ’60, si ispira ai metodi di indagine dello stesso Thompson che riusciva a combinare alcool e droga alle indagini sul campo, senza dimenticare l’impegno politico.
Verso la fine degli ’50, stanco della sua vita a New York, Paul Kamp (Johnny Depp), giornalista amante della bottiglia, arriva a Porto Rico per lavorare in un giornale locale. Qui cade ai piedi di Chenault (Amber Heard), la fidanzata di Sanderson (Aaron Eckhart), un uomo d’affari americano intenzionato a costruire un resort di lusso su una piccola isola vicina. Kemp si trova così di fronte a un bivio pericoloso: mettere la sua penna al servizio di quest’uomo d’affari corrotto o denunciare pubblicamente i suoi loschi traffici.
Il risultato è un film dalla trama un po’ sconnessa, che diluisce forse eccessivamente la carica del romanzo di Thompson. Lo spettatore si ritrova spesso a cercare l’anima del reporter nell’intrigo immobiliare. Chi conosce Thompson lo sa. Trasporre sullo schermo il suo stile sfavillante e allucinato è un esercizio pericoloso. Terry Gilliam aveva già riscontrato questo problema con Paura e delirio a Las Vegas. Bruce Robinson (Shakespeare a colazione), lontano dalla macchina da presa ormai da vent’anni, soffre l’inevitabile confronto avendo scelto lo stesso interprete per il ruolo di alter ego di Thompson.
In ogni caso, è difficile immagine qualcuno di diverso da Johnny Depp per il ruolo di questo anti-eroe avvolto costantemente nei fiumi dell’alcool. La sua capacità di mescolare perfettamente lucidità e ubriachezza è ciò che rimarrà di questo diario del Rum.
Marco Santarpia
In sala a Milano: The Space Cinema Odeon, Plinius, UCI Cinemas Bicocca, UCI Cinemas Certosa
questa rubrica è a cura di Paolo Schipani e Marco Santarpia