24 aprile 2012

NOI SIAMO MILANO


Prossima fermata Duomo. Anche oggi mi affollava la mente il tono della voce e questa parola mi ha fatto vibrare come una corda di violino all’arco raggiunto. Ho salito correndo le scale della Metropolitana. Tutto sembrava essere tranquillo, non si udiva alcun rumore, anche il sole mandava i suoi raggi con gentilezza per non bruciarlo. Il panorama era fantastico e sono rimasta con la bocca aperta quando l’ho visto. Un gigante con il fronte al sole guardando Milano. Aspetto con impazienza di fare la fila e cammino prudentemente e discretamente in questo tempio della fede per non disturbare i santi che dormono qui da secoli. “Lui” mi guarda con il suo occhio magico della fede e mi sussurra: “Abbi fede”. Guardo con stupore i quadri e penso a quella miscela di fede, divinità e genio che solo Leonardo da Vinci poteva avere. Faccio un giro in ottanta minuti avvicinandomi curiosa alle colonne orgogliose che portano sulle loro spalle questa corona della fede e ascolto le loro storie di tutti i miracoli che sono passate qui da secoli. Mi inchino e parto con il mio cuore triste perchè non lo vedrò mai ma lo trovo in settembre 2011 quando vengo a dirgli le notizie. Mi aspettava come sapeva che tornerò. Gli ho detto che era studentessa e probabilmente ci vedremo ogni giorno. Un incontro segreto solo da noi saputo e una confessione fatta a un caro amico che sa mantenere un segreto perchè credo che i veri amici si aiutano volontariamente. A questo momento su il ponte principale come un capitano avventato guardo tutto il panorama.

I miei pensieri mi portano fino alla Galleria Vittorio Emanuele II, che era aperta ma devo risolvere i miei problemi al Palazzo Marino dove incontro Luciano Pavarotti che mi invita a cantare la famosa Aria di Verdi del Teatro alla Scala. Il quadrangolo della moda mi chiama a fare shopping, poi faccio un giro per respirare l’aria fresca nel Parco Forlanini. I giardini pubblici mi aspettano con le loro terrazze ma devo pensare come posso investire i miei pochi soldi al Palazzo Mezzanotte da dove parto per fare una preghiera al Cimitero Monumentale e alla Rotonda della Besana. Ho ancora tempo per prendere l’Ultima Cena con Santa Maria delle Grazie poi ballo un valzer meraviglioso con uno dei principi di Savoia al Castello Sforzesco. Perchè si fa buio ho paura del diavolo della Porta Romana ma prendo il cavallo di Leonardo da Vinci che mi porta al Generale Garibaldi, l’aiuto a conseguire una brillante vittoria poi passo presso Porta Venezia nel mio cammino verso l’ippodromo di San Siro dove lascio il cavallo per riposare. Mi sembra che sento la voce del Duomo che ripetutamente mi chiamava per dirmi che lui è molto fiero dei suoi parrocchiani. Gloria a te, Santo Dio, che hai dato a Milano così tesori.

Duomo sembra essere un saggio che flussi la saggezza e la fede su tutti i suoi parrocchiani che sollecita di conoscerli. Credo che Dio ha creato Duomo per definire la città di Milano. Ho imparato del Duomo che chi non ti cerca, non ti manca, e che chi ti dimentica non ti ama, che lui non può decidere chi entra per visitarlo ma può piantare il seme della fede nell’animo di ogni pellegrino. Ho imparato anche che quelli che danno non chiedono mai compenso e non aspettano gratitudine e riconoscenza. Lui, l’anima della città, perchè tutta la vita di Milano gira intorno a lui, regna su tutti superiore e altezzoso e tutti questi tesori della cultura lasciano le loro teste e ascoltano con religiosità la liturgia pronunciata solo da loro saputa e aspettano umili la sua benedizione. A che serve passare dei giorni se non hai visto mai Duomo? Per me un giorno senza Duomo è un giorno sprecato. I miei occhi non si saturano a guardare queste bellezze che si trasmette l’una all’altra come un telefono senza filo fino a che riesco a prendere al volo un sussurro portato da una brezza e mi alzo a sussurrare all’orecchio del gigante che sta vicino di me: NOI SIAMO MILANO! Come potresti colpire l’anima di Milano o calpestare la fede quando è tutto che rimane di noi e dopo noi!

 

Giorgiana Campeanu *

* “Vengo dalla Romania e sono studentessa a Milano dove adesso faccio un corso di italiano.”

 

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