10 aprile 2012

AREA C 2.0: IL FUTURO DELLA CONGESTION CHARGE


Il recente decreto sulle liberalizzazioni appena approvato ha timidamente constatato che nel mercato assicurativo si sta diffondendo l’utilizzo della scatola nera: un Grande Fratello che controlla e giudica i guidatori. Quale orrore per la privacy! I consumatori si ribelleranno a questa lesione mandando e-mail, SMS e pubblicando strali sui loro profili Facebook tramite i loro smartphone dotati di GPS e accelerometro. Sapete cosa sono le scatole nere? Un GPS e un accelerometro con una SIM telefonica: uno smartphone con funzioni ridottissime. Quindi: di cosa stiamo parlando?

Superato il problema della privacy, anche perché la scatola nera rileva i dati di un oggetto e non di una persona (l’automobile può essere utilizzata da chiunque e questa informazione la conosce solo l’utente), si potrebbe aprire un nuovo universo di servizi e possibilità da cui anche (e soprattutto) la Pubblica Amministrazione e il cittadino potranno ottenere innumerevoli benefici. Vediamo quali:

1. La scatola nera riduce la possibilità di truffe facendo ottenere quindi risparmi sul costo dell’assicurazione auto una volta diffusa sulla maggioranza dei veicoli. La riduzione dei costi potrà poi essere espressa in maggiore servizio o in una riduzione dei prezzi: ma in questo ogni compagnia assicurativa farà la sua scelta sulla base del proprio posizionamento nel mercato in cui opera.

2. La scatola nera permette alle assicurazioni di introdurre il concetto “pay per use”: paga chi usa la città introducendo un circuito virtuoso. Dalle prime risultanze, nell’Area C c’è stata una drastica riduzione degli incidenti: le Compagnie Assicurative potrebbero (dovrebbero!) tenerne conto riducendo il premio per le percorrenze in Area C.

3. La scatola nera potrà essere utilizzata per il pagamento del bollo auto “pay per use”: chi la usa paga, chi non la usa non paga (o paga meno). Idem come sopra.

4. La scatola nera potrà essere utilizzata per la gestione dell’Area C ma anche delle future Aree D, E, F, etc.

Infatti alcuni dei principali limiti dell’attuale gestione dell’Area C è data dal fatto che richiede una costosa installazione di telecamere situate in tutti i punti di accesso (i varchi): il pagamento avviene solo se l’utente ha necessità di attraversare il varco, ma una volta passato può circolare liberamente per tutto il tempo che vuole. Inoltre lo spostamento dei varchi comporta costi notevoli per l’amministrazione e una eventuale modifica (o ampliamento dell’Area C) rischia di non essere conveniente.

Con la scatola nera invece il pagamento può essere collegato all’uso dell’Area C: più stai più paghi (o meno stai meno paghi). Con la scatola nera i varchi saranno solo punti di ingresso segnalati con dei cartelli facilmente spostabili: il problema sarà semmai non eccedere nel numero di modifiche e nell’informazione da dare ai cittadini su eventuali aggiornamenti/ampliamenti. Con la scatola nera sarà possibile realizzare dei sistemi incentivanti (o disincentivanti) a seconda del periodo dell’anno e a seconda del livello di inquinamento dell’area cittadina. Con la scatola nera si potranno introdurre e gestire pagamenti personalizzati legati alla targa del veicolo: abitanti dell’Area C, commercianti e minoranze.

Tutto questo si inserisce perfettamente in un contesto più ampio che deve avere una visione strategica scevra da condizionamenti quotidiani e da una gestione di breve-medio termine:

1. Gli individui dovranno essere più socialmente responsabili: oltre ad essere “buono e giusto”, lo impone il continuo aumento del costo della vita e la necessità di rendere più salubri le nostre città. L’uso del mezzo privato dovrà essere ridotto anche per poter permettere l’utilizzo da parte di chi non può farne a meno (mezzi di emergenza ma anche per necessità lavorative o famigliari).

2. Il concetto di consumo dovrà essere rivisto e si dovrà puntare sulla qualità riducendo la quantità: i sistemi “pay per use” (“a consumo”) sono i sistemi premianti per eccellenza in grado di innescare circuiti virtuosi. Adottiamo questi concetti che sono ormai comuni nella nostra vita: acqua, gas, elettricità, autostrade, telefonia!

3. La tecnologia si evolve con grande rapidità e diventa sempre più semplice e talmente “invisibile” da poter essere utilizzata da tutti: usiamola sempre di più!

4. Il mondo assicurativo è un business vicino ai concetti di responsabilità sociale e, soprattutto in questi ultimi tempi, sta ri-acquisendo quel ruolo sociale che ha perso da tempo correndo dietro alle speculazioni finanziarie. Cogliamo questo cambiamento e incentiviamolo!

Attualmente c’è un unico neo: la scatola nera non è così diffusa. Ma questo ancora per poco in quanto la Direttiva Europea eCall obbligherà l’installazione del dispositivo nei nuovi modelli. Milano, a ogni modo, ha la grande opportunità di poter sperimentare questi sistemi facendoli convivere con le soluzioni attuali. Se non altro avremo qualcosa da dire all’Expo: o aspettiamo che siano sempre gli altri paesi europei a fare innovazione?

 

Nicola Cattabeni*

 

*Network degli Assicuratori Democratici Lombardi

 



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